Come gestire la spesa in modo sostenibile

  • 05 10 2020
La nostra mentor Camilla Mendini ci spiega come possiamo rendere i nostri acquisti più sostenibili, con un confronto Italia/USA

Oggi parleremo di come gestire una spesa sostenibile, seguendo 5 concetti chiave.

USA / Italia al supermercato

Fare la spesa in USA ha alcune differenze con la spesa in Italia. Negli Stati Uniti infatti troviamo:

  1. Cibi per chi ha poco tempo e non sa cucinare (preconfezionato/pre tagliato)
  2. No stagionalità dei cibi, poco locale
  3. Più è fresco e a Km0, più costa (alto costo frutta e verdura rispetto a cibi preconfezionati)
  4. Poco sfuso, molti imballaggi in plastica.

Ci sono questi contrasti e differenze che che fanno comprendere meglio le alternative ancora presenti nei supermercati e nelle botteghe italiane: quando si parla di sostenibilità spesso si deve pensare ai comportamenti di acquisto che avevano le nostre mamme/nonne: si compra ciò che serve, vicino a casa (locale), fresco, di stagione e sfuso.

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Comprare ciò che serve

Una abitudine che possiamo applicare ad ogni ambito, non solo al supermercato, è comprare quello che ci serve. Avete mai sentito il detto di non andare al supermercato prima di aver mangiato? Riassume bene il concetto chiave: acquisti impulsivi oppure acquisti in quantità casuali, dovute al fatto che non si abbia chiaro che consumi ci sono a casa, aumentano le possibilità di spreco (cibo buttato via, che va a male).

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TIP SOSTENIBILE: pianificare il menù settimanale in base alle vostre esigenze e al numero di commensali, in modo da comprare solo il necessario.

Comprare vicino a casa, locale

Sia in Italia che negli USA sta andando molto di moda il Foraging (raccolta di alimenti spontanei come erbe, frutti, funghi, etc) abitudine molto normale per le nostre nonne e ancora adesso per chi abita in campagna o vicino alla natura.
Senza arrivare al foraging, comprare locale e a km0 è sicuramente la soluzione più sostenibile. La merce che deve viaggiare (spesso via mare) per raggiungere i nostri supermercati ha infatti un alto impatto sia in termine di consumi di co2 durante il trasporto, sia in termini di imballaggio (plastica che poi va smaltita) sia in termini di qualità (vengono staccati da acerbi per maturare durante il viaggio e non sulla pianta, meno nutrienti e meno
gusto).

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TIP SOSTENIBILE: frequenta i mercati Coldiretti per comprare direttamente dai coltivatori e sostenere la loro attività, compra il più possibile da piccoli negozi sotto casa.

Data di scadenza

Le etichette degli alimenti sono importanti, perché descrivono la vita del prodotto: da dove arriva (se è locale), come é stato coltivato/allevato, se ci sono certificazioni e sopratutto ci dicono quando scade. Sapete la differenza tra: “da consumare entro” e “da consumare preferibilmente entro”? Ci sono alimenti la cui data di scadenza va rispettata, perché altrimenti possono diventare pericolosi da mangiare, altri che semplicemente non scadono, ma perdono caratteristiche organolettiche o nutritive, ma non diventano pericolosi.

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TIP SOSTENIBILE: Al supermercato optate per comprare cibi vicini alla data di scadenza (se sapete che riuscirete a consumarli in tempo, vedi planning settimanale), in modo che non rischino di essere buttati via dal punto vendita.

Comprare di stagione

Conoscere la stagionalità della frutta e della verdura è sempre meno
scontato. Risulta però la soluzione da preferire sia per le proprietà nutritive degli alimenti stessi sia per il minor impatto ambientale che ha la loro coltivazione.

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Comprare confezionato o sfuso?

Al supermercato non si compra solo il cibo, si comprano anche le confezioni che lo contengono. Tutto il materiale di imballaggio che compriamo assieme agli alimenti, va smaltito come rifiuto (a volte riciclabile, a volte no). Il consumatore fa parte, spesso inconsapevolmente, dell’impatto ambientale di quello che compra e dei consumi legati al post acquisto (smaltimento). La plastica aiuta sì ad allungare il tempo di freschezza di alcuni alimenti, ma ha un alto costo in termini di riciclo.

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TIP SOSTENIBILE: comprare il più possibile sfuso, al massimo utilizzando il sacchetto biodegradabile che poi può essere riutilizzato per raccogliere l’umido.

GAS (Gruppi di acquisto solidale)

L’ultimo spunto che voglio lasciarvi oggi é quello di controllare se nella vostra zona esistono dei Gruppi di Acquisto Solidale, che vi permetteranno di accedere a prodotti locali, freschi, biologico e della zona.

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