viaggiare e scoprire

Cambiano i modi di viaggiare, i tour organizzati piacciono sempre meno. Oggi vanno forte i servizi turistici tra privati: affittare un appartamento di proprietà, scambiarsi casa, prenotare un giro proposto dai locali. «Perché la tendenza è vivere come la gente del posto, per scoprire angoli di mondo che una guida turistica non segnalerebbe mai, conoscere più da vicino abitudini diverse dalle nostre e scoprire, al ritorno, che la chiacchierata con il tizio incontrato per strada ti è rimasta molto più impressa del paesaggio da cartolina» spiega Giovanna Maulino, travel coach.

Ma se sei di quelle che si imbarazzano anche solo a chiedere la strada leggi qui. E scopri come entrare facilmente in confidenza con gli abitanti del Paese che visiti. Per tornare a casa con tante emozioni e amicizie in più.

Viaggiare è anche scoprire gli altri

Tre strategie per girare il mondo entrando in contatto con la gente del posto. E riportare a casa, oltre a foto e souvenir, tante belle esperienze

Quando ci si muove da soli si scopre che la gente è sempre disponibile a dare una mano o a fare una chiacchierata.

Parti da sola (o come se lo fossi)

«Quando non hai compagni di viaggio sciogliere il ghiaccio con chi ti sta vicino di solito non richiede grandi sforzi, è un processo spontaneo: le persone ti vengono incontro, cominciano a farti domande perché sono incuriosite dal vederti indipendente.

Ti accorgerai che il solo momento in cui si è soli è quello della partenza: il resto del viaggio lo farai proprio con la gente» assicura la coach. «In gruppo o in coppia può essere più difficile che i locali si avvicinino (anche se molto dipende dal vostro atteggiamento). In ogni caso, ritagliati qualche momento e gira per conto tuo».

Solleva gli occhi dal telefono e sorridi

Se stai attaccata allo smartphone per spedire selfie a casa o se non salti neppure una riga della guida che hai sempre in mano, è più difficile fare conoscenze.

«Gli incontri più belli li fai quando ti fermi e ti guardi attorno» dice Maulino. «A me è successo a Delhi, in India. Ero seduta in un prato del centro e mi è arrivato un pallone tra i piedi. L’ho restituito con un sorriso al bambino e la sua famiglia, seduta poco distante, mi ha fatto cenno di avvicinarmi e mi ha offerto un tè. Chiacchierando, ho scoperto che il padre era un deputato del parlamento indiano: quel pomeriggio ho imparato più cose che leggendo un libro di storia».

Rispetta le tradizioni e vai al mercato

Se vuoi essere accolta a braccia aperte, prima di partire informati sulla cultura del posto. «Nei Paesi musulmani, per esempio, io mi copro la testa: è un segno di rispetto che invita la gente, a sua volta, a rispettare me. Se sei alla mano, i locali sono felici di aiutarti, parlarti, persino invitarti a casa. Soprattutto nelle zone più povere: a me è capitato tante volte in tutta l’Asia».

Infine, prenditi del tempo per vivere come la gente del posto, magari rinunciando a qualche museo. «Treni, autobus e mercati sono posti dove attaccare bottone è facile. Basta una domanda per suscitarne altre e finire, una chiacchiera dopo l’altra, con il condividere una bella esperienza. E magari una cena».

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