pane raffermo

5 modi originali per riciclare il pane raffermo (non solo in cucina)

  • 02 04 2022
Hai del pane raffermo e non vuoi buttarlo via? Esistono tanti modi per non sprecarlo, e non tutti prevedono che tu lo debba mangiare a tutti i costi

Hai del pane raffermo in casa: capita a tutti, ma non deve per forza essere sprecato. Se il pane non ha fatto la muffa, forse non tutto è perduto e può ancora essere riciclato e portato a nuova vita. Magari sotto forma di una preparazione insolita e gustosa.

Per quanto ci si impegni e si facciano calcoli precisi, è difficile riuscire a calibrarne l’acquisto senza che ne avanzi un po’. Il pane è così: semplice, prezioso e camaleontico. Non sprecarlo mai e lui te ne sarà grato, trasformando la tua cucina in un posto ricco di opzioni e creatività.

Un riciclo tradizionale: il pangrattato

Buttare il pane raffermo è peccato, sempre. Anche quando non era di qualità elevata, c’è sempre un modo per trasformare questo ingrediente base in qualcosa di davvero speciale. Alla base di molte ricette, anche le più light, c’è il pangrattato. Non sai mai quando serve, ma è impensabile non averlo in casa.

Non farti scoraggiare dal quella che può sembrarti una scocciatura. Stendi una tovaglia per evitare che le briciole si spargano per tutta la cucina e spezza il pane in un frullatore fino renderlo di una dimensione facilmente tritabile. Aziona l’elettrodomestico per il tempo necessario e otterrai ottimo pangrattato adatto a tutte le preparazioni.

Assicurati che il pane sia bello secco, così il pangrattato durerà più a lungo. Lo puoi usare per rassodare le polpette, per il polpettone, gratinare pesce bianco o verdure. Mille altre preparazioni deliziose richiedono il pangrattato, un ingrediente base come il latte o la farina.

Nuova vita al pane raffermo: tostalo bene

Situazione classica: è sera, il supermercato chiude tra dieci minuti, non hai fatto in tempo a fare la spesa e in dispensa c’è soltanto mezza pagnotta dura come un sasso per accompagnare la tua bella cenetta. Taglia il pane a fette sottili e mettilo in padella a fuoco medio-basso per 4-5 minuti, rigirandolo spesso.

Se nonostante la tostatura il pane sembra non perdere quella spiacevole qualità rocciosa, prova a inumidirlo con un po’ di olio d’oliva. Questi crostini sono favolosi col minestrone, ma anche con le zuppe di cereali o altre salse sfiziose. Sono un’ottima base per una caprese “in bruschetta”, ma funzionano egregiamente anche come semplice pane da accostare a un secondo.

Una ricetta dolce per tutti i palati: il pudding di pane

Sei alla ricerca di una ricetta dolce con il pane raffermo un po’ diversa dal solito? Prova il pudding, un dolcetto tipicamente inglese che si presta al recupero di grandi quantità di pane secco.

Fai ammollare il pane nel latte per una decina di minuti. Strizzalo bene e mettilo da parte. Nel latte che hai conservato aggiungi il burro fuso, le uova, lo zucchero, la cannella (se piace) e la vaniglia. Mescola tutto con la frusta, aggiungi il pane e l’uvetta rinvenuta nell’acqua o nel brandy. Se l’uvetta non piace, si può optare per quella tavoletta di cioccolato che langue nella dispensa da mesi, o magari per i resti di un uovo di pasqua sfortunato. Amalgama bene tutti gli ingredienti e metti in forno a 180° C per circa 45 minuti.

Il pudding di pane è il dolce salva cena che si può fare in qualsiasi occasione: è buono, è semplice e si presta al riciclo non solo del pane, ma di tutto ciò che in cucina, di solito, avanza. Accompagnalo con gelato alla panna, caramello, o anche un topping al cioccolato.

Il riciclo che non ti aspetti: pulire il macinacaffè

Se il pane stantio è davvero tanto e risulta difficile riciclarlo tutto allo scopo di mangiarlo, è giunto il momento di optare per il riciclo alternativo. Il nostro consiglio è quello di usarlo per pulire il macinino del caffè: sostituiscilo ai chicchi e fallo partire. Le lame usciranno pulite come non le avevi viste da un bel pezzo.

Finisci il lavoro con una bella passata di straccio e il tuo macinacaffè non sarà mai stato così lindo e pinto dal giorno in cui l’avevi acquistato.

Il grande ciclo della vita: compostaggio del pane raffermo

Hai riciclato il riciclabile, ma ne avanza ancora un po’. Se gli uccellini al parco hanno già avuto la loro dose di pane raffermo e hai paura che lasciarlo in giardino possa attirare i topi, ci sono altri modi. Il pane non si butta nell’umido, se possibile, salvo casi di estrema necessità!

L’ultimo consiglio che possiamo darti è quello di aggiungere il pane al compost che usi per fertilizzare o per migliorare la qualità della terra di un giardino. È necessario fare attenzione alla ricetta: se contiene latticini, per esempio, non è idoneo.

Per avviare il compostaggio basta romperlo in tanti pezzi e ricoprirlo con il materiale compostabile già disponibile. In questo modo si eviterà che il pane possa attrarre spiacevoli ospiti interessati a questo ingrediente che, nonostante tutto, è goloso ancora per qualcuno.

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