Aumento del peso in gravidanza

  • 27 02 2012

L’Aumento del peso in gravidanza è un tema molto caro ad ogni donna: abbiamo chiesto alle esperte dietiste di spiegarci quale è un aumento del peso corretto

L’Aumento del peso in gravidanza è un tema caro ad ogni donna. La trasformazione del corpo si accompagna inevitabilmente a qualche chilo di troppo: fa parte della natura. Ma quale è un corretto aumento del peso in gravidanza e quando, invece, scatta l’allarme rosso ed è bene controllarsi?

La Dottoressa Manganotti, dietista dell’AIDAP Verona ci ha spiegato che “non esistono numeri specifici e universali per un corretto aumento di peso in gravidanza, in quanto il recupero di peso è correlato a numerosi fattori: età, peso prima della gravidanza e condizione generale di salute della donna”.

La dottoressa ci ha precisato “che l’aumento di peso durante la gravidanza non è costante, nel primo trimestre il recupero si aggira tra 1 e 3,5 kg complessivi mentre dal secondo trimestre l’ incremento di peso dovrebbe essere tra  400- 500g alla settimana. Variazioni improvvise di peso possono essere dovute ad un problema di ritenzione idrica, al vomito oppure a episodi di iperalimentazione, tutte queste condizioni vanno valutate attentamente e discusse con il proprio ginecologo. Pesarsi regolarmente, per esempio ad ogni controllo con il medico oppure a casa settimanalmente, potrebbe essere una strategia adeguata per tenere sottocontrollo l’aumento di peso nel periodo gestazionale”.

Se il peso sale troppo, è possibile fare una dieta per dimagrire in gravidanza? Se si, in quali casi è consigliata e come dovrebbe essere per non far mancare nulla a mamma e bambino?

Ci ha risposto la  Dottoressa Elettra Pasqualoni, dietista dell’AIDAP Verona: “L’aumento di peso consigliato in gravidanza è direttamente correlato all’indice di massa corporea (IMC) della madre prima del concepimento. L’indice di massa corporea è il rapporto fra peso e altezza al quadrato (per esempio una donna alta 1,65 che pesa 60 kg ha un IMC pari a 60/1,652 = 22). In una donna normopeso (18,5 25) sono tollerati 7- 11,5  kg, mentre in condizione di obesità (IMC>30) l’aumento non dovrebbe superare i 7  kg. In ogni caso, qualunque sia la condizione di partenza in termini di peso di una gestante, durante la gravidanza si deve osservare un certo aumento del peso e pertanto non sono consigliati programmi di perdita di peso veri e propri in quanto possono danneggiare la salute del nascituro; diete fortemente restrittive possono infatti aumentare i livelli di chetoni nel sangue che potrebbero compromettere lo sviluppo del feto. Numerosi e recenti studi hanno infatti dimostrato come uno stato di sottonutrizione nelle mamme può determinare nei nascituro disturbi neurologico-cognitivi (es. ritardi cognitivi) ma oltre a ciò la sottonutrizione rende il bambino predisposto, da adulto, allo sviluppo di rilevanti patologie come il diabete, l’ipertensione, l’obesità e le malattie cardiovascolari”.

La Dottoressa consiglia di “aiutare donne con un BMI ≥ 30 a ridurre il peso prima del concepimento; poiché una perdita del 5-10% del loro peso avrebbe benefici significativi per la salute sia della mamma che del nascituro”.

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