Giocare con i bambini è importante. L’esperto ci spiega perché:

I figli sono più sereni se la mamma è felice. Tante piccole strategie per affrontare con ironia il mestiere più difficile del mondo…

Tempo per i figli, tempo per il partner. Superare la crisi dopo la nascita del bebè è possibile.

4 ore al giorno: il tempo delle mamme per i figli

Secondo dati Istat, la madre di un bambino sotto i 3 anni trascorre da 3 (se il bambino è figlio unico) a quasi 4 ore al giorno (se ha due fratelli) nelle sole attività di cura dei figli. Se il figlio più piccolo è nell’età della scuola materna il suo impegno scende attorno alle due ore al giorno e a poco più di un’ora se il figlio più piccolo è nell’età della scuola dell’obbligo. Insomma, quando arriva un bebè cambiano i tempi di lavoro e personali.
Quello che emerge dai dati statistici è come la presenza di figli non comporti soltanto un costo economico e un cambiamento nei tempi di lavoro, ma anche una vera e propria rivoluzione dei tempi di vita dei genitori! Il tempo libero e il tempo destinato alla cura personale (compreso il sonno) si riducono quando arrivano dei figli e vengono sostituiti da attività dedicate direttamente o indirettamente ai bambini. Per trovare le famose 4 ore al giorno significa che bisogna andare a intaccare altri ambiti: tempo libero, tempo per la coppia, sonno, cura personale, rapporti con gli amici. Un “sacrificio” che naturalmente viene ripagato dalla soddisfazione della cura dei figli, ma che deve avere un limite e soprattutto dovrebbe essere equamente ripartito tra i due genitori, particolare ben lontano dalla realtà…

38 minuti al giorno: il tempo dei papà per i figli

Abbiamo visto come cambiano i tempi di vita delle mamme, ma cosa dicono i dati per quanto riguarda i papà? I padri italiani dedicano ai figli 38 minuti al giorno (contro le 4 ore medie delle madri). Un dato che è tra i più bassi d’Europa: 42 minuti al giorno per i papà spagnoli e tedeschi, 64 per gli svedesi, 120 per i greci. Eppure qualcosa sta cambiando anche in Italia visto che, secondo i dati Sirc, l’87% delle mamme riconoscono che il partner è un po’ più coinvolto nella gestione dei figli rispetto a quanto facessero i loro padri. Tutta una generazione è servita per aumentare un po’ il tempo che i padri trascorrono con i figli, ma quante ce ne vorranno per allineare il tempo delle mamme con quello dei papà? Il maggior tempo trascorso dalle mamme con i figli è dovuto naturalmente anche a un minor impegno lavorativo (in media) delle madri rispetto ai padri. Un dato che comunque ci allontana sempre da una vaga idea di parità.

Tempo di qualità o quantità per i figli?

Oggi le mamme, rispetto al passato, sono più sensibili alla qualità del tempo dedicato alla crescita, al benessere e allo sviluppo dei bambini. Eppure è difficile conciliare il tempo da dedicare ai bambini quando si torna a casa appena in tempo per preparare la cena! Nè il tempo di quantità nè quello di qualità sono preferibili per i bambini: tante ore passate nella stessa casa ognuno per i fatti propri non sono utili per crescere un bambino sereno. Ma neppure mezz’ora al giorno tutta dedicata al bimbo facendo quello che desidera: non sopperisce certo le ore che non abbiamo passato con lui! Quindi cercare un compromesso è la sfida che le mamme di oggi si trovano a dover portare avanti giorno dopo giorno: cercando di coinvolgere i bambini nella preparazione dei pasti, chiacchierando con lui mentre fa un disegno e loro sono occupate a stendere i panni, ecc. Insomma, cercando di  “stare insieme” pur facendo cose diverse.

Condividere il tempo delle emozioni

Più del tempo di qualità, bisognerebbe cercare di condividere con i nostri bambini il tempo delle emozioni. Fargli capire che noi “ci siamo”, che lo capiamo e siamo nel suo mondo è più importante che condividere con lui ogni attimo di gioco. Lasciare un po’ il bambino da solo può anzi sviluppare la sua creatività. Se poi gli facciamo la domanda giusta nel momento giusto, una confidenza prima di addormentarsi o capiamo al volo una sua espressione dispiaciuta stiamo cementando il nostro rapporto. E crescendo un bambino che ha la certezza di avere sempre accanto a sé mamma e papà… anche quando siamo al lavoro!

Mamme: cosa rimane del tempo libero?

Un divano, un libro e una tazza di tè… cosa c’è di più invitante per trascorrere un po’ di tempo libero? Eppure non c’è traccia di nessuno: la mamma non è lì perché è sicuramente altrove a sbrigare qualche faccenda che riguarda direttamente o indirettamente i figli. Una simbologia per spiegare come sia davvero risicato il tempo che le mamme dedicano a se stesse. Ma che può diventare un boomerang capace di minare l’integrità delle mamme che diventano donne insoddisfatte e nervose. Quindi bisogna sforzarsi di ritagliarsi quel po’ di tempo libero che ci fa sentire delle persone più complete. Un corso di yoga o un’uscita con le amiche… o una tazza di tè bevuta in 10 minuti di solitudine. Perché per alcune mamme anche questo è un lusso!