Quando trasferirsi in ospedale

Se aspetti il tuo primo figlio, di solito non c'è fretta. L'obiettivo primario resta comunque la tua tranquillità: ecco cosa fare prima di uscire di casa

È il dilemma di tutte le mamme: farò in tempo ad arrivare all’ospedale? Al primo figlio il travaglio dura in media dalle sei alle dodici ore, quindi non ci sono problemi. Con il secondo o il terzo figlio i tempi possono dimezzarsi, e quindi è opportuno valutare la situazione. In generale, con il primo parto, conviene recarsi in ospedale quando le contrazioni iniziano ad essere più dolorose, regolari e ritmiche; quando cioè da almeno un’ora, le contrazioni durano all’incirca un minuto e la loro frequenza è di una ogni cinque minuti.

Finché non sono troppo forti è consigliabile stare a casa, perché l’ambiente è più confortevole e meno stressante. Tuttavia alcune donne si sentono più tranquille se vivono questo momento all’interno di un ospedale: è una questione personale; l’importante è scegliere la situazione che dà più tranquillità. Prima di andare in ospedale, ci sono alcune cose utili che si possono fare: una doccia tiepida, un microclisma se l’intestino non si è già svuotato naturalmente (per evitare che questa pratica antipatica venga effettuata in ospedale), predisporre le ultime cose da mettere nella valigia, ricordandosi in particolare tutti gli esami clinici effettuati dall’inizio della gravidanza.

Infine è bene mettersi un assorbente e portarsi un asciugamano da appoggiare sul sedile dell’auto nel caso si dovessero rompere le acque durante il tragitto.

Riproduzione riservata