Doodle di Google

Google dedica un doodle a Shirley Temple: chi era la bimba prodigio che conquistò l’America

Il doodle di Google di mercoledì 9 giugno è dedicato a Shirley Temple, la famosa enfant prodige del cinema hollywoodiano che ha incantato milioni di spettatori di tutto il mondo con i suoi boccoli biondi e il suo viso d'angelo

Sei anche tu una delle nostalgiche di “riccioli d’oro”? Allora amerai il doodle che i creativi di Google hanno realizzato per oggi, mercoledì 9 giugno 2021. Infatti, è dedicato proprio a Shirley Temple, la famosa enfant prodige del cinema hollywoodiano che ha incantato milioni di spettatori di tutto il mondo con i suoi boccoli biondi e il suo viso d’angelo. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla strepitosa attrice, cantante e ballerina diventata poi diplomatica.

A 4 anni era già famosa

Nata il 23 aprile del 1928 a Santa Monica, Shirley Temple è figlia dal banchiere George Francis Temple e di Gertrude Amelia Krieger. La mamma, casalinga ed ex ballerina, investì moltissime energie nella carriera dell’unica figlia femmina, facendo il possibile per farle realizzare quei sogni che per lei erano rimasti chiusi in un cassetto.

E ci riuscì: Shirley, infatti, fece il suo debutto sul grande schermo a soli quattro anni, quando ebbe una parte nella serie Baby Burlesks. Ad affidarle il ruolo fu un direttore di casting della Educational Pictures, Charles Lamont, che rimase colpito dal suo aspetto e dalla sua bravura durante una visita nella sua scuola di danza, la Meglin’s Dance School di Los Angeles.

I suoi primi ruoli

La sua scalata al successo fu rapidissima. Nel 1934, a soli sei anni, Shirley Temple vinse l’Oscar giovanile, un riconoscimento inventato appositamente per lei, grazie alla partecipazione alla pellicola La mascotte all’aeroporto. In questo film, la piccola attrice cantò per la prima volta la canzoncina che sarebbe diventata uno dei suoi cavalli di battaglia: On the Good Ship Lollipop. Sempre nel 1934 recitò in altri film, come Il trionfo della vita, Piccola Stella e Rivelazione.

L’anno successivo arrivò la consacrazione definitiva, con il ruolo della piccola Elizabeth in Riccioli d’oro di Irving Cummings. Il film racconta la storia di due sorelle che vivono in un orfanotrofio e che vengono adottate da un ricco filantropo. In questa pellicola, Shirley Temple canta un’altra celebre canzone, Animal Crackers in My Soup. Fu proprio in seguito alla sua partecipazione in Riccioli d’oro che nacque il soprannome conosciuto in tutto il mondo.

Negli anni successivi, recitò in molte altre pellicole di successo, come La piccola ribelle (1935), Shirley Aviatrice (1936), Zoccoletti olandesi (1937), Rondine senza nido (1938) e La piccola principessa (1939).

Il segreto del suo successo

Durante la sua infanzia, Shirley interpretò diversi ruoli di bambine dolci e vezzose, ma anche mature e sagge in proporzione alla loro età, conquistando il cuore di migliaia di fan di ogni generazione, affascinati dai suoi boccoli biondi (che la mamma pettinava scrupolosamente ogni mattina), dal suo sorriso aperto e dal suo sguardo da monella, uniti alle sue grandi doti di ballerina.

Una curiosità: l’anno sul suo certificato di nascita fu modificato per prolungarle l’infanzia e permetterle così di mantenere il titolo di “bambina prodigio” più a lungo. Shirley conobbe la sua reale data di nascita solo quando ebbe 13 anni.

Fu una delle star più pagate della sua epoca e fu ai vertici dello star system per circa un decennio. Sullo schermo affiancò divi del calibro di Clark Gable, Bing Crosby, Carole Lombard, Robert Taylor, Gary Cooper e Joan Crawford.

Il suo successo fu così clamoroso da superare i confini del cinema: Shirley Temple fu un vero e proprio fenomeno di costume per tutti gli anni ’30. Probabilmente anche perché diventò famosa proprio nel momento in cui gli Stati Uniti stavano lottando per uscire dalla Grande Depressione.

Shirley Temple, la fine della sua carriera

Prima di compiere 12 anni la Temple aveva già interpretato una quarantina di pellicole. Ma il suo successo non era destinato a durare. Shirley Temple, infatti, fu molto precoce anche nella decisione di ritirarsi dal cinema. Nel 1940, a soli 22 anni, infatti, recitò nel suo ultimo film da bambina: Non siamo più bambini, in cui Shirley salutò simbolicamente il suo pubblico, ringraziandolo “dei tanti momenti felici trascorsi insieme”.

Negli anni successivi ebbe altre parti, ma nessuna degna di grande nota: la Temple rimase “imprigionata” nel suo ruolo di bimba, senza mai riuscire a compiere il passo necessario per evolvere nella sua carriera artistica.

Nel 1949 abbandonò l’attività di attrice. Tuttavia, nel 1958 tornò alla ribalta in una serie televisiva per bambini intitolata Shirley Temple’s Storybook (in italiano Le grandi fiabe raccontate da Shirley Temple), che durò fino al 1961 ed ebbe un discreto successo.

La vita privata

Nel 1945, all’età di 17 anni, Shirley sposò l’attore John Agar. Un’unione che non durò a lungo, nonostante la nascita di una figlia, Linda Susan: la Temple chiese il divorzio nel 1950, per crudeltà (il marito era un alcolista). Sempre nello stesso anno si sposò con Charles Black, un uomo d’affari californiano che non aveva mai visto i suoi film. Insieme ebbero due figli, Charles Alden Black Jr. e Lori Black.

Diventata Shirley Temple Black, da “grande” si dedicò alla politica, candidandosi al Congresso degli Stati Uniti per il Partito Repubblicano nel 1967. Ricoprì poi diversi incarichi diplomatici. Fu delegata degli Stati Uniti all’Assemblea Generale dell’Onu  dal 1969 al 1970. Poi fu ambasciatrice Usa in Ghana dal 1974 al 1976 e capo del protocollo alla Casa Bianca dal presidente Gerald Ford (1976). L’ultimo incarico fu quello di ambasciatrice Usa in Cecoslovacchia tra il 1989 e il 1992.

Fece anche parte dei consigli di amministrazione di alcune grandi imprese tra cui The Walt Disney Company (1974-1975), Del Monte Foods, Bancal Tri-State e Fireman’s Fund Insurance.

Shirley Temple morì di broncopneumopatia cronica ostruttiva il 10 febbraio 2014, all’età di 85 anni.

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