Come detrarre l’acquisto di una stufa pellet dalla dichiarazione dei redditi

1/7 – Introduzione

Camini e stufe per decenni sono stati messi da parte dai caloriferi e pompe di calore. Questi apparecchi sono comodi e funzionali, ma il loro continuo uso comporta costi elevati nella bolletta. Oltretutto hanno lo svantaggio di non essere del tutto ecologici. Ultimamente per risparmiare vengono sostituiti da stufe alimentate a cippato o a pellet. La stufa pellet è un ottimo sistema di riscaldamento eco-sostenibile. Gli apparecchi più moderni partono con l’accensione elettronica e si caricano automaticamente, comprando il pellet in sacchi. I modelli base sono quelli che emettono il calore direttamente nel locale, attraverso una ventola. Tra i vantaggi della stufa a pellet, è notevole la possibilità di automatizzare le ore di accensione e di spegnimento; l’alimentazione dei pellet nella camera di combustione è automatica, in funzione dei parametri di riscaldamento impostati. Solo una volta ogni tanto occorre rimpinguare il serbatoio, che è situato tipicamente nella parte alta e retrostante della stufa. L’acquisto di una stufa a pellet, gode di diversi tipi di incentivi e forme di detrazioni. Chi sceglie di acquistare una stufa o un camino a pellet, può fruire della detrazione dall’Irpef dal 50% al 65%. Grazie alle normative che permettono la detrazione fiscale sui lavori di ristrutturazione e ammodernamento della propria abitazione (ai fini del risparmio energetico), anche l’acquisto e l’installazione della stufa a pellet possono essere detratti dalla dichiarazione dei redditi, usufruendo così di agevolazioni fiscali davvero interessanti. Nella seguente guida spiego come detrarre l’acquisto di una stufa pellet dalla dichiarazione dei redditi.

2/7 Occorrente

  • Fattura d’acquisto
  • Modello 730
  • Scontrino

3/7 – Ottenere la certificazione energetica

Per detrarre l’acquisto di una stufa a pellet dalla dichiarazione dei redditi, occorre ottenere la certificazione energetica. Come tutti gli apparecchi a combustione, anche la stufa a pellet hanno bisogna di aria. La quantità necessaria è generalmente bassa alla potenza dell’apparecchio. Quindi per essere perfetta, bisogna farla valutare in base alla potenza da un tecnico qualificato. Inoltre all’acquisto, occorre controllare che la stufa risulti provvista di certificazione energetica. Questo documento è importante per garantire le prestazioni (rendimento di efficienza ed emissioni) e la sicurezza. La certificazione energetica viene rilasciata dall’azienda installatrice, la copia del bonifico bancario o postale con causale relativa alla normativa e il codice fiscale dell’azienda e dell’acquirente.

4/7 – Certificare la fattura d’acquisto

Una volta che avete acquistato la stufa a pellet, richiedete la fattura d’acquisto. In questo modo potrete certificare l’acquisto nella dichiarazione dei redditi. Questa deve contenere alcune caratteristiche fondamentali. Le spese di installazione godono della tariffa Iva agevolata al 10% anziché al 21 %. Il costo della stufa stessa, è soggetto alla normale Iva al 21%. Interessante è poi la possibilità di detrarre le spese di acquisto e di installazione della stufa dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), per il 50%. Naturalmente, per ottenere questo, è necessario certificare le spese tramite le fatture d’acquisto.

5/7 – Richiedere la detrazione

Per concludere, potete richiedere la detrazione della stufa pellet nella dichiarazione dei redditi. Per la detrazione vera e propria della somma pagata (per l’intervento di ristrutturazione dell’abitazione, legato all’acquisto della stufa a pellet), bisogna riportare sul modello 730 i dati catastali della casa, dove si è operato l’intervento. Nelle apposite sezioni riguardanti le spese per le quali spettano le detrazioni di imposta presenti sul modello 730 si devono indicare gli importi. Non è più necessario l’invio della comunicazione dell’inizio dei lavori al centro operativo, come doveva essere effettuato precedentemente. Se non siete particolarmente esperti, seguite i consigli da parte di consulenti fiscali, poiché sono molto utili; in caso di errori, infatti, l’annullamento degli sgravi è quasi certo.

6/7 Guarda il video

7/7 Consigli

  • L’autonomia della stufa a pellet dipende dal tipo di stufa e di regolazione
  • Vi ricordo che è fondamentale evitare pellet contenuti in imballaggi privi del nome del produttore e di qualunque informazione sulla composizione. Oppure venduti sfusi
  • Controllate la quantità di segatura nel sacchetto, se è molta vuol dire che il pellet tende a sfaldarsi e darà problemi di pulizia

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