Come rendere antisismica una vecchia abitazione

1/6 – Introduzione

Le normative vigenti in materia di edilizia impongono degli standard da rispettare per la sicurezza antisismica obbligatoria per le nuove costruzioni, ma anche per il consolidamento dei vecchi edifici soprattutto in fase di restauro. Gli interventi di ristrutturazione sono indispensabili sia per tutelare gli abitanti in caso di terremoti ma anche per accrescerne il valore e garantirne la solidità nel tempo. In riferimento a ciò, vediamo nei passi successivi di questa guida, come rendere antisismica una vecchia abitazione e quali sono gli interventi di ristrutturazione necessari per ottemperare a ciò.

2/6 Occorrente

  • Materiali edili vari
  • Cemento armato
  • Catene per edifici

3/6 – Richiedere l’intervento di un tecnico

L’adeguamento antisismico degli edifici è indispensabile soprattutto nelle zone dove il rischio è maggiore. Nelle abitazioni moderne i materiali utilizzati devono garantire leggerezza e duttilità necessari per limitare i danni legati al terremoto, invece le vecchie costruzioni sono in genere fatte con materiali pesanti che possono creare grossi problemi nel caso di eventuali scosse. La prima cosa da fare è richiedere l’intervento di un tecnico, che sappia valutare ed individuare i giusti interventi da realizzare per la messa in sicurezza dell’edificio. In alcuni casi sarà indispensabile installare una struttura provvisoria, che impedisca un vero e proprio cedimento prima della ristrutturazione.

4/6 – Aggiungere pilastri e travi

I criteri da rispettare per rendere antisismico l’edificio, sono innanzitutto l’aumento della duttilità della struttura con materiali che assorbano bene le vibrazioni. Generalmente sono più resistenti le abitazioni a pianta larga con l’aggiunta di un numero giusto di pilastri e travi, e con mura portanti di uno spessore adeguato. In questo caso interveniamo rinforzando le pareti interne e miglioriamo la connessione tra pareti, tetto e pavimenti. Eliminiamo ad esempio strutture disomogenee o aree ampie senza elementi portanti o con grandi aperture. I solai sono una delle parti più a rischio soprattutto negli edifici più vecchi, per cui potranno essere rinforzati con delle funi in acciaio.

5/6 – Utilizzare del cemento armato

Il rinforzamento delle mura può essere effettuato utilizzando del cemento armato composto da pilastri che hanno la funzione di sostenere le pareti. Per costruzioni più recenti, possiamo invece optare per l’inserimento di un’armatura all’interno della parete in modo da renderla più flessibile e impedire la formazione di crepe, oppure creare dei cordoli in calcestruzzo. In alcuni casi i danni all’abitazione sono legati al cedimento del terreno, per cui sarà indispensabile intervenire anche nelle fondamenta con delle iniezioni di materiale specifico volte a migliorare la stabilità del terreno.

6/6 – Circondare l’intero perimetro con delle catene

Una vecchia abitazione come ad esempio un casolare di campagna realizzato con pietre di tufo, può essere reso antisismico con un intervento strutturale esterno. Nello specifico si tratta di circondare l’intero perimetro di apposite catene che in vari punti vanno ancorate alla superficie e possibilmente devono anche trapassare da un lato all’altro le suddette pietre in tufo. In questo caso su vari punti della casa vanno aggiunte anche delle piattabande che servono proprio come punti di ancoraggio delle catene. Un intervento del genere è valido, ma tuttavia è consigliabile adottarlo solo dopo aver verificato che il problema (a seguito di un recente evento sismico) ha interessato solo la suddetta parte esterna della casa non le fondamenta rimaste invece intatte.

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