Come riconoscere l’epoca di un mobile antico: i diversi stili

Saper riconoscere l'epoca di un mobile antico è importante per orientare le proprie scelte d'acquisto o per avviare il giusto intervento di restauro: ecco come riconoscere l'epoca dei mobili

Come riconoscere epoca di un mobile antico

Saper riconoscere l’epoca di un mobile antico, da una parte permette di orientare le proprie scelte d’acquisto in maniera più consapevole, mentre dall’altra è essenziale per poter avviare eventuali interventi di restauro, impiegando solo i migliori materiali. Per riconoscere l’epoca di un mobile è innanzitutto fondamentale osservarne le caratteristiche stilistiche. Indicatori utili sono poi costituiti dal tipo di legno impiegato e dal suo spessore; dalla presenza di particolari lavorazioni, incastri, cerniere, pomelli e chiusure e dal metodo di lavorazione e lucidatura utilizzati.

Per mobile antico si intende ogni elemento di arredo costruito prima della metà del XIX secolo, mentre per il periodo che va dalla seconda metà dell'Ottocento al 1940 circa, si parlerà semplicemente di mobili vecchi, seppur di pregio, realizzati con tecniche artigianali oggi cadute in disuso. Per capire se un mobile è vecchio, oppure antico, utile risulta osservare lo spessore del legno: se questo è notevole, allora ci sono ottime probabilità che si tratti di un pezzo antecedente l’800, certamente lavorato a mano.

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Il medesimo discorso è altresì valido per l’impiallacciatura, che dopo l’800 comincia a divenire sempre più sottile. Un ulteriore indicatore è poi la tipologia di chiodi utilizzati: fabbricati a mano fino ai primi anni dell’800, quelli antichi presentano testa quadrata o a farfalla, mentre quelli prodotti industrialmente sono riconoscibili per la classica testa circolare, bombata.

Stili dei mobili

  • Barocco
  • Luigi XIII
  • Giacobiano
  • Commonwealth
  • Restaurazione
  • Coloniale
  • Luigi XV
  • Georgiano
  • Rococò
  • Neoclassico
  • Impero
  • Vittoriano
  • Bidermeier
  • Neorinascimento

Epoche dei diversi stili

Per quanto riguarda gli stili, nel ‘600 si impone Europa il Barocco, ben riconoscibile per le linee sinuose e l’esuberanza di ornamenti. La Francia vede poi il fiorire dello stile Luigi XIII, caratterizzato dall’uso di legni scuri e dalla presenza di intagli a motivi floreali e vegetali, colonne tortili, incrostazioni d'avorio, madreperla e metallo. In Inghilterra si diffondono invece gli stili Giacobiano, Commonwealth e Restaurazione, che puntano a sfarzo e magnificenza, abbracciando l'uso di fiori intarsiati, del legno di noce, impiallacciature e tappezzerie in velluto.

Nel frattempo, Oltreoceano, le correnti Europee vengono reinterpretate confluendo nel cosiddetto stile Coloniale, caratterizzato dall'impiego di legni duri come il noce, il ciliegio e il mogano. Giunti al 1700, con lo stile Luigi XV compaiono in Francia pezzi d'arredamento nuovi ed innovativi, come la toilette. Dall’Inghilterra si diffondono quindi gli stili Queen Anne e William & Mary, contraddistinti dall’utilizzo di materiali rari, dorature e laccature; presto soppiantati dal più duraturo stile Georgiano, caratterizzato da mobili in mogano dalle linee asciutte, privi di intagli, ma con decorazioni in oro, argento e bronzo.

Con il Rococò (Luigi XV 1715-1774), infine, le forme massicce si assottigliano, la struttura diventa esile e leggera e le linee sinuose; ricorrenti divengono inoltre i motivi floreali e le decorazioni in bronzo dorato. Lo stile Neoclassico (1770-1800) invertirà quindi la tendenza barocca all’esagerazione, tornando a prediligere le linee rette e la sobrietà delle decorazioni. Sotto Napoleone, nell’800, nasce poi in Francia il cosiddetto Stile Impero, o neo-classico, che ripropone l'uso della linea retta, di forme geometriche e decorazioni in bronzo, ma anche decorazioni ritraenti vittorie alate, amorini e sfingi.

Nel frattempo in Inghilterra si impone lo stile Vittoriano, che reintroduce l'utilizzo dei metalli, mentre in Germania nasce lo stile Bidermeier (Restaurazione 1815-1830), ispirato a criteri di comfort e praticità, nonché caratterizzato dal ricorso a legno di pero, faggio e ciliegio e dalla presenza di ripiani. Segue il cosiddetto Neorinascimento (ribattezzato ‘periodo eclettico’), che ripropone arredi ispirati a modelli barocchi e rinascimentali: tornano quindi in auge gli intagli e sovente è l’utilizzo di zampe ferine, modanature, cornici, motivi ornamentali romanici, cartigli e teste di leone. Frequente è inoltre il ricorso al legno di noce, ma anche a essenze meno dure come il pioppo.

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