Elisabeth Fritzl: un’altra Natascha

Dall'Austria un'altra inquietante storia di cronaca incredibilmente simile a quella di Natascha Kampusch. Elisabeth Flitzl ha vissuto per 24 anni in un bunker segregata e violentata dal padre, dal quale ha avuto 7 figli.

elisabeth_flitzlIn parte
affrancata, anche se ancora non del tutto, dagli echi
mediatici del tormentato
caso Kampusch
ecco che l’Austria, suo
malgrado, ci ricasca: il canale televisivo ORF ha diffuso la notizia,
annunciata nella serata di domenica 27 aprile, dell’avvenuto arresto di
un settantatreenne, Joseph
Fritzl
, formalmente accusato
di sequestro di
persona e di incesto
compiuti ai danni della figlia Elisabeth,
una
donna che oggi ha 42 anni
e che grazie al fortuito intervento delle
forze di polizia ha potuto proprio in queste ore
rivedere la luce dopo
almeno 24 anni di reclusione
coatta passati
nella cantina senza
finestre del padre aguzzino

Teatro inconsapevole di questa atrocità
sommersa la cittadina di Amstetten,
un centro di 22.000 anime nella
bassa Austria. È stata la stessa donna, che nel corso della sua
prigionia avrebbe dato
alla luce ben 7 figli
di cui 6 ancora in vita,
a
raccontare agli agenti di come il padre, in un giorno qualunque del
1984,
le avesse detto di seguirlo giù nello
scantinato di casa
, dove a
quanto pare l’avrebbe
aggredita, drogata ed ammanettata

nataschanatascha

Questa gran
brutta storia è tuttavia venuta
a galla
, a differenza di quella di
Natascha che alla fine del 2006 riuscì a liberarsi da sola scappando in
strada e cercando aiuto, grazie
ad un ricovero
: stando a quanto è
finora trapelato Kerstin,
19 anni, una dei 3 figli
che sarebbero
cresciuti rinchiusi con la madre senza aver mai visto il mondo esterno
né ricevuto un’ istruzione, è arrivata
in ospedale in condizioni
gravissime
e a partire da lì sono iniziati ad
emergere particolari che
hanno insospettito
le guardie mediche e fatto
allertare gl’inquirenti. 

Quello che fino a ieri per vicini di
casa e compaesani era
l’insospettabile pensionato Joseph Fritzl
, ex
piccolo imprenditore
esperto d’informatica nonché padre
di 8 figli legittimi
avuti dalla
moglie Rosemarie, si è rivelato essere un
autentico mostro
su cui
pendono adesso accuse che definire gravissime è pari al fare
un’eufemismo. Elisabeth,
che secondo chi ha potuto vederla in queste
ore dimostra molto più della sua età, era stata
molestata dal padre fin
da quando aveva 11 anni
e da ragazzina aveva tentato di scappare di
casa
per almeno 2 volte: dopo il 28 agosto 1984,
giorno a partire dal
quale nessuno l’avrebbe più vista, Joseph avrebbe raccontato che la
figlia se n’era andata spontaneamente
,
scegliendo di lasciare la
famiglia per andare ad aggregarsi ad una non meglio specificata setta
religiosa

padre_elizabeth

Elisabeth invece, in realtà, non si era
spostata di un metro
e per tutti questi anni è
stata costretta a vegetare
, continuamente
drogata e violentata,
in una sorta di bunker
sotterraneo
sigillato da
un dispositivo elettronico
che permetteva l’accesso digitando un codice
che solo Fritzl conosceva e diviso in diversi locali, tutti privi di
finestre
e dotati di pareti alte appena 1,70
cm. 

casa_bunker

Adesso, mentre Kerstin
si trova ancora ricoverata in ospedale in
prognosi riservata
e sta lottando in bilico tra
la vita e la morte per
gli effetti di una malattia che il corpo medico non ha voluto rendere
noto per nessun motivo e di cui dunque non si sa assolutamente nulla,
Elisabeth e gli altri 2
figli trovati rinchiusi
con lei, che hanno
rispettivamente 18 e 5 anni, sono stati affidati
alle cure di uno staff
di psicologi
e di assistenti sociali messi a
disposizione ad effetto
immediato dal governo austriaco. Gli
altri 3 figli
nati vivi dalla
relazione incestuosa sono stati invece
allevati
, incredibile ma vero,
dalla famiglia "in
superficie"
dell’efferato padre-nonno: nel corso
degli anni la moglie
Rosemarie li avrebbe trovati
, uno dopo l’altro,
abbandonati davanti alla
porta di casa
, decidendo in comune accordo con
il marito di prenderli con sé e di adottarli formalmente, andando così
ad allargare ulteriormente una tribù di per sé già numerosa. 

Gerhard
Sedlacek
, portavoce della procura di
Sankt-Polten, ha fatto
sapere in conferenza stampa che le dichiarazioni
rilasciate finora da
Elisabeth
sono risultate ”credibili”
e che Rosemarie,
madre della
vittima, fosse probabilmente all’oscuro
di tutto
ma che a questo
proposito andranno necessariamente fatti dei chiarimenti: che qualcuno
in famiglia sapesse ma non abbia avuto il coraggio di parlare?

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