Come coltivare il ginkgo biloba

1/8 – Introduzione

Chi ha il pollice verde e la passione per le piante, avrà sicuramente parlare del Ginkgo Biloba, conosciuto come albero dei ventagli. Chiamato anche albero di maidenhair, gli alberi di ginkgo sono a vita lunga, resistenti alla siccità e ai parassiti. Si tratta di un tipologia di erba officinale che migliora la circolazione sanguigna, soprattutto a livello arterioso, venoso e cerebrale. Coltivato nei giardini dei templi in oriente, soprattutto per quanto riguarda la Cina ed il Giappone, questa pianta si può essere sia maschile che femminile: il primo porta gli amenti, l’altro invece dei frutti simili ai susini. Seminare il Ginkgo Biloba è tutt’altro che difficile, tuttavia si deve soltanto tener conto che non è possibile interrare i semi così come vengono trovati in natura, poiché hanno bisogno di specifiche cure pre-semina. Ecco dunque come coltivare correttamente il Ginkgo Biloba.

2/8 Occorrente

  • una cassetta della misura di 50×30 cm
  • humus
  • sabbia
  • terriccio da giardino
  • telo di tessuto

3/8 – La semina

Anzitutto, la semina di questa pianta è decisamente particolare, ed il procedimento deve essere eseguito con precisione. I frutti vanno raccolti verso il mese di ottobre-novembre, e vanno puliti da tutta la polpa che posseggono. I semi vanno poi interrati dentro una cassetta di humus, un materiale inorganico in decomposizione che ha la particolarità di trattenere l’acqua e rimanere umido a lungo, proprio come una spugna. Fatto ciò, la cassetta va controllata e mantenuta umida in un luogo dove la temperatura si aggira tra i 15 ed i 21 gradi, questo per dieci settimane in cui l’embrione ha la possibilità di maturare. Il ginkgo biloba, una buona tolleranza al clima temperato e può resistere ad una condizione semi-continentale. Ha bisogno di sole pieno o di un’ombra molto leggera. È anche resistente ai venti.

4/8 – La crescita

Successivamente, bisogna attendere un po’ di tempo per rimuovere la dormienza prima della semina, ossia verso gennaio-febbraio, ad una temperatura che non sia superiore ai 4 gradi. In seguito, riporre la cassetta in giardino o sul bancone, a contatto con della terra e tenendo il tutto coperto con un telo o delle foglie. Nel periodo che va da maggio a giugno, si deve procedere con l’interrare i frutti in un composto di terra da giardino e sabbia, senza dimenticare di inserire alcuni sassi di scolo nel caso in cui si volesse coltivare un vaso. La pianta che crescerà andrà tenuta all’ombra, esposta alla luce diretta del sole esclusivamente durante le ore più fresche del giorno.

5/8 – Le innaffiature

Per quanto riguarda le innaffiature, è bene far asciugare il terreno per un paio di giorni, dopodiché si deve intervenire bagnando lo strato in profondità, ogni due settimane. Se si avesse intenzione di coltivare il Ginkgo Biloba in un vaso, sarà necessario utilizzarne uno piccolo, in modo tale che sia più facile da spostare in un luogo riparato dal sole durante settimane più calde dell’estate. I primi due anni di vita della piantina vanno vissuti, preferibilmente, all’interno di una serra non riscaldata.

6/8 – Il terreno

Non è richiesto un tipo specifico di terreno per la crescita, tuttavia, il terreno dovrebbe essere ben drenato, ma in un modo che non si asciughi rapidamente, notare anche che l’albero cresce lungo a fittone e richiede un terreno profondo.
È meglio piantarlo in un terreno ricco di sostanze nutritive. Supporta terreni leggermente calcarei ma predilige terreni neutri, limosi e leggermente argillosi. Aggiungi della sabbia se è necessario, per alleviare il terreno ricco di argilla pesante e il compost per modificare il substrato povero. Generalmente non è necessario concimare il terreno ma è indicato in primavera utilizzare un fertilizzante bilanciato a lenta cessione contenente azoto, fosforo e potassio (NPK), secondo le istruzioni riportate sull’etichetta. Un fertilizzante equilibrato 10-10-10 è adatto. Anche l’applicazione annuale di compost o letame è utile per la pacciamatura.

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8/8 Consigli

  • Si consiglia di aggiungere della sabbia per alleviare un terreno ricco di argilla pesante e del compost per modificare il substrato povero.

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