1/5 – Introduzione

La Melaleuca Ericifolia è un pianta di origine australiano-asiatica appartenente alla famiglia delle Mirtacee, diffusa soprattutto in Australia, Malesia, Indonesia, Nuova Caledonia e Nuova Guinea. Essa comprende circa 200 specie e il suo nome (mélas=nero e leukòs=bianco) deriva dal fatto che il tronco e i rami vecchi sono neri, o molto scuri, mentre i rametti nuovi sono bianchi. Con questa guida, attraverso pochi e semplici passaggi, andremo a illustrarvi come coltivare la Melaleuca Ericifolia, fornendovi tutte le informazioni necessarie affinché possiate far crescere questa pianta nel miglior modo possibile. Vediamo quindi in che modo bisogna procedere.

2/5 Occorrente

  • Acqua
  • Ammendante organico
  • Humus
  • Stallatico
  • Concime granulare

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Come prima cosa è bene sapere che la Melaleuca Ericifolia è composta da degli arbusti e piccoli alberelli che, una volta cresciuti, raggiungeranno i 2-3 metri di altezza, ovvero quella che è la dimensione di un albero comune. È caratterizzata dalla presenza di fiori davvero particolari e molto belli, simili a delle spazzole che presentano dei lunghi ciuffi di stami riccamente colorati. Quanto al colore, sia dei fiori che degli stami, bisogna dire che esso varia a seconda della specie. Per quanto riguarda la coltivazione di questa pianta, partiamo dalla sua esposizione, in quanto risulta essere il fattore determinante per una crescita sana e rigogliosa. Per prevenire i danni dovuti principalmente al freddo, durante i mesi con temperature minime decisamente rigide, possiamo proteggere gli arbusti ricoprendo il terreno attorno con della paglia o con delle foglie secche. Ad ogni modo, è bene precisare che questa pianta non teme il freddo durante la stagione invernale, quindi può anche essere coltivata all’aperto, magari in luogo luminoso con la luce diretta del sole.

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Se desideriamo coltivare questa pianta in vaso, sarà necessario innaffiarla molto più frequentemente rispetto alle altre piante che, invece, vengono piantate in piena terra. Inoltre, ogni due o tre anni sarà necessario rinnovare il substrato contenuto nel vaso o arricchirlo con dell’ammendante organico. Bisognerà innaffiarla solo sporadicamente, circa una volta ogni due o tre settimane, con uno o due secchi d’acqua, lasciando il terreno asciutto per un paio di giorni prima di ripetere l’annaffiatura; quando annaffiate, il consiglio è quello di evitare gli eccessi, ma di bagnare per bene in profondità il terreno, altrimenti rischierete di far marcire quest’ultimo.

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Gli arbusti, durante il periodo primaverile, sviluppano dei nuovi germogli e preparano i fiori. Ricordiamo, quindi, di fornire già alla fine dell’inverno una buone dose di humus o di stallatico maturo, oppure, in alternativa, del concime granulare a lenta cessione, che dovrà essere aggiunto al terreno ai piedi delle piante. Durante la primavera possiamo inoltre scegliere un concime ricco di azoto e potassio, da mescolare all’acqua delle annaffiature, ogni venti o venticinque giorni.

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