Riparare i nostri oggetti

Riparare i nostri oggetti ci rende persone migliori e più felici

Hai mai pensato a quanti vantaggi derivano dall'abitudine a riparare gli oggetti rotti, anziché buttarli? Certo, il più eclatante rientra nell’ambito del riciclo e della sostenibilità. La soddisfazione di aver aggiustato qualcosa ti farà sviluppare nuove capacità che, nel complesso, ti rendono una persona migliore.

La filosofia del Kintsugi

In Giappone riparare i nostri oggetti è una pratica secolare, quella del Kintsugi, che consiste nell’aggiustare crepe e rotture attraverso l’utilizzo di materiali preziosi. Un vaso caduto in terra, per esempio, viene ricostruito con colate d’oro: il risultato sarà un vaso nuovo, addirittura più prezioso del precedente. Dietro all’arte del Kintsugi c’è una filosofia sulla natura dell’anima (che non si rompe mai) e da qui spesso la tecnica di riparazione è diventata una metafora che trovi spesso in ambito psicologico.

Le persone, a volte, si sentono rotte a causa delle sofferenze emotive, questo però non significa che non valgano più o che il loro dolore debba comprometterle. Esattamente come puoi farlo con un oggetto, rifletti sul fatto che anche le tue cicatrici emotive sono piuttosto il segno di una tua evoluzione. Sviluppare la resilienza passa anche da questo, dall’accettazione del proprio dolore e dalla volontà di darsi una nuova possibilità.

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Tornando agli oggetti, se impari a ripararli avrai benefici psicologici che, probabilmente, non ti aspetti e che, a lungo andare, ti renderanno una persona più felice e migliore.

Ti metti alla prova

Nell’opinione comune, tutto quello che riguarda la manualità da tuttofare è di pertinenza maschile, ma sappiamo tutte che non è vero. Certo, alcune donne sono più portate, altre invece pensano di non essere in grado di aggiustare nulla, ma è proprio qui che viene il bello. Prova a inquadrare la situazione, prima di rivolgerti ad altri. Ci sono cose, come gli elettrodomestici o simili, che effettivamente richiedono l’intervento di un esperto, altre invece puoi ripararle tu. Mal che vada, potrai sempre chiedere aiuto.

Impari qualcosa di nuovo

Ormai si può contare su un fonte continua di informazioni, cioè internet. In rete puoi trovare tutto quello che ti serve da sapere prima di sistemare la catena della bici, valutare la perdita del lavandino e, perfino, tutorial per riparare lo schermo del cellulare. Non aver paura a chiedere consigli: ricordati che, come si dice, “nessuno nasce imparato”.

Sviluppi la pazienza

Non è detto che tu riesca a effettuare la riparazione al primo colpo o rapidamente. Per aggiustare alcune cose ci vuole tempo (magari si deve asciugare la colla o simili) e, soprattutto, pazienza, specie quando sei costretta a ricominciare perché qualcosa è andato storto. Considerala un allenamento utile nei confronti della vita in generale.

Impari a concentrarti sul momento

Riparare i nostri oggetti, soprattutto quando nella vita facciamo tutt’altro mestiere, ha anche un effetto anti-stress. Il fatto di doverti concentrare su quello che stai facendo, infatti, vale come esercizio per liberare la mente dalle preoccupazioni e dai pensieri di routine.

Ti senti più autonoma

Pensa a come ti sentirai alla fine, quando avrai finito di aggiustare da sola qualcosa che, all’inizio, pensavi di non poter riparare. Anche se sei già una persona autonoma, riuscire in un obiettivo con le proprie forze è sempre fonte di soddisfazione.

Sarai più libera

Imparare a riparare i nostri oggetti ci rende più libere da ogni punto di vista. Non solo, infatti, ti senti ancora più autonoma e indipendente a livello psicologico, ma anche economico.
Con l’esperienza impari a valutare quando ti conviene affidarti al fai da te e quando, invece, è il caso di rivolgerti a esperti (e a valutare i preventivi con maggior consapevolezza).

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I vantaggi del riciclo

Riparare i nostri oggetti, oltre a tutti i benefici psicologici che comporta, ha senza dubbio molti vantaggi anche in termini di sostenibilità. Se aggiustiamo anziché buttare, riduciamo lo smaltimento dei rifiuti e incoraggiamo l’economia del riciclo. In Svezia è stata perfino introdotta una legge che dimezza l’Iva e consente di detrarre le riparazioni, anche le più piccole, dalla denuncia dei redditi.

Da alcuni anni negli Stati Uniti esiste una lobby dei riparatori, che si chiama The Repair Association. Si tratta di un’associazione di piccoli artigiani, hobbisti e consumatori, convinti di rendere un notevole servizio all’economia ed all’ambiente. Riparano computer, telefoni, elettrodomestici, automobili e perfino trattori, per permettere nuovamente l’utilizzo.

In Italia già da alcuni anni si sta la tendenza al riciclo per un’economia più sostenibile.
Esistono realtà che si ispirano a The Repair Association per promuovere l’economia circolare. Un esempio? A Bologna l’associazione Rusko (Riparo Uso Scambio Comunitario) si ispira anche all’esperienza estera dei Repair Cafè, cioè momenti di incontro in cui si riparano oggetti rotti che altrimenti verrebbero gettati via.

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