Lodovico Guenzi

Tutto su lo Stato Sociale a Sanremo 2021 e di cosa parla Combat Pop

Lo Stato Sociale partecipa a Sanremo 2021 con la canzone "Combat Pop": di cosa parla il testo della canzone e le curiosità sulla band indie che ha conquistato il panorama musicale italiano.

Lo Stato Sociale a Sanremo 2021 con la canzone Combat Po

Lo Stato Sociale è una delle band indie più famose e rinomate in Italia e partecipa a Sanremo 2021 con la canzone “Combat Pop”. La prima esibizione della band bolognese è stata inserita nella scaletta della seconda serata di Sanremo 2021.

Per Lo stato sociale non è la prima volta sul palco dell’Ariston tra le fila dei cantanti in gara a Sanremo: il gruppo si era classificato secondo nel 2018, con la canzone “Una vita in vacanza”.

Le canzoni de Lo stato sociale sono spesso effervescenti e ricche di significato, con un mix di giochi di parole e ritmi scatenati. Andiamo a scoprire il significato del testo di Combat Pop e le curiosità sui ragazzi de Lo stato sociale.

Combat Pop: significato del testo della canzone de Lo stato sociale a Sanremo 2021

A detta degli stessi autori la canzone “Combat Pop” farà ballare molte persone da casa. Il significato della canzone, che è una ballata combattiva popolare, è da ricercarsi nelle ambizioni di un mondo migliore, che tuttavia si scontra chiaramente con le leggi di un sistema complesso, con le regole che non permettono di raggiungere i propri sogni.

Il testo di Combat Pop mira comunque a fare polemica contro la musica pop, oltre a mostrare una serie di contraddizioni. Secondo un post pubblicato dallo Stato Sociale sui loro canali ufficiali, la canzone non sarà cantata da Lodo come di consueto.

Chi sono i componenti de Lo Stato Sociale

I componenti della band bolognese sono cinque e sono molto affiatati: a più di dieci anni dal debutto, lo Stato Sociale rappresenta ancora oggi una band indie in grado di stupire, di trattare innumerevoli tematiche. Il loro desiderio di fare musica è indubbiamente sentito, forte: dalla formazione principale, composta da Lodo, Bebo e Albi, all’aggiunta di Carota e Checco, lo Stato Sociale non ha mai tradito la sua essenza di band indie.

  • Lodovico “Lodo” Guenzi: voce, pianoforte, chitarra e sintetizzatore;
  • Alberto “Bebo” Guidetti: voce, drum machine, sintetizzatore, sequencer;
  • Alberto “Albi” Cazzola: voce, basso;
  • Enrico “Carota Roberto: voce, pianoforte, sintetizzatore;
  • Francesco “Checco” Draicchio: voce, percussioni, sintetizzatore, sequencer.

La carriera

L’esordio dello Stato Sociale vede protagonisti Lodovico Guenzi, Alberto Guidetti e Alberto Cazzola: i membri storici della band indie avevano iniziato a lavorare alla Radio Locale Città Fujiko. Solamente in seguito si aggiungeranno altri due membri alla storica formazione, ovvero Francesco Draicchio ed Enrico Roberto.

Il primo EP autoprodotto dello Stato Sociale fu “Welfare Pop”, nel 2009, e raccolse un successo inaspettato. L’anno successivo la band realizzò un secondo EP, “Amore ai tempi dell’Ikea”. Solamente nel 2012, lo Stato Sociale pubblicò il suo primo album, che chiamò “Turisti della Democrazia”. Da lì in poi, un’escalation di riconoscimenti, di concerti in giro per l’Italia e l’Europa.

Il loro singolo “C’eravamo tanto sbagliati” fu acclamato dalla critica e dal pubblico: rimase in testa alle classifiche per molto tempo, battendo persino Pharrell Williams con il suo “Happy”.

La canzone “Una vita in vacanza”, che avevano presentato al 68esimo Festival di Sanremo nel 2018, fu un vero e proprio successo: per oltre un mese, le radio passarono il brano, che si aggiudicò il titolo di più trasmesso, battendo persino la canzone vincitrice.

Altre curiosità su Lo Stato Sociale

La band è una garanzia: la loro musica non ci fa solo venire voglia di ballare, ma soprattutto è una fonte preziosa di riflessioni e pensieri sulla società moderna. Dopotutto, il nome della band è indicativo del loro desiderio di rivoluzionare il modo di vivere la musica, di pensare ai temi attuali e di affrontare un futuro sempre più incerto per i giovani.

Tra le curiosità sullo Stato Sociale, la band non ha mai nascosto di amare profondamente la città in cui sono cresciuti, ovvero Bologna: tuttavia, Francesco Draicchio, soprannominato “Checco”, è di origini pugliesi. Il legame con il capoluogo emiliano rimane forte: Bologna, da sempre nota come “La Rossa”, ha formato la band, insegnando loro ad andare contro le ingiustizie.

Un’altra curiosità molto carina è che ogni componente della band ha un soprannome: alcuni sono anche piuttosto simpatici. Dopotutto, sono noti per essere dei ragazzi semplici, senza alcuna boria: alla mano e sempre pronti per una risata. Lodovico Guenzi è Lodo, Alberto Guidetti è Bebo, Alberto Cazzola è Albi, Enrico Roberto è Carota e Francesco Draicchio è Checco.

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