Cose da non dire

Galateo, le cose che sei abituata a dire e che invece non si dicono

Ci sono alcune frasi e parole tabù che non si dovrebbero mai pronunciare, per etichetta, buon senso, educazione, rispetto: per esempio, non si dice “piacere” e nemmeno “salve”

È capitato a tutti: chi non ha mai offeso involontariamente un conoscente con una domanda poco opportuna o non ha mai messo in imbarazzo un collega con un commento inappropriato? Tuttavia, se queste sviste succedono spesso è meglio correre ai ripari. Devi sapere, infatti, che ci sono alcune frasi e parole tabù che, sebbene molti reputino “innocenti” o addirittura “gentili”, in realtà, non si dovrebbero mai pronunciare durante una conversazione, per etichetta, buon senso, educazione, rispetto: per esempio, non si dice “piacere” e nemmeno “salve”.

Che tu stia parlando con un collega, un conoscente occasionale o anche un familiare, ci sono alcune cose non puoi dire se non vuoi passare per maleducata e vuoi assicurarti che il dialogo prosegua senza incidenti diplomatici. Ecco quali.

Piacere

Quando conosci una persona nuova anche a te viene spontaneo dire “piacere”? Allora sappi che stai sbagliando. Non puoi sapere, infatti, se sarà effettivamente una conoscenza piacevole. Per lo stesso motivo sono bandite anche espressioni come “lieta di fare la tua conoscenza” e “che onore conoscerti”.

Che cosa puoi dire in alternativa? I classici “buongiorno”, “buonasera, “ciao” vanno benissimo, ancora meglio se seguiti dal nome di chi ti è stato presentato.

Buon appetito

Ormai lo sanno tutti che “buon appetito” non si dice. Ma molti lo dicono lo stesso. Anche tu non riesci a fare a meno di questo convenevole? Allora sappi che non si tratta affatto di un convenevole.

Questa frase, infatti, veniva pronunciata nel Medioevo dai feudatari che lasciavano gli scarti dei loro banchetti alla servitù. Non vorrai rischiare di passare per una persona snob e altezzosa?

Quando ti siedi a tavola, quindi, non dire nulla. Se proprio non riesci a trattenerti, fai un complimento per la mise en place o i le ricette presenti sulla tavola.

Sembri stanca

Frasi come “sembri stanca” o “hai un brutto aspetto” non sono consigliate dal galateo. Sottintendono, infatti, dei giudizi negativi: è come se tu stessi dicendo all’altro che lo trovi sciupato e fuori forma.

Sì, invece, a dire cose come “va tutto bene?”, “come ti senti oggi?”: in questo modo il tuo interlocutore può scegliere se dirti che effettivamente è stanco o se darti una risposta vaga. Tu, comunque, ne uscirai bene perché non avrai espresso alcuna opinione negativa e sarai stata neutra.

Wow, hai perso tantissimi chili

No, anche se apparentemente sembra un complimento, non si dice. Frasi come “sei dimagrita un sacco”, “hai perso tantissimi chili”, “come sei magra”, infatti, potrebbero sì far piacere, ma anche ferire. Se la persona non si sente ancora bene nella sua nuova forma o sta ancora facendo un percorso di accettazione potrebbe sentirsi destabilizzata. Addirittura potrebbe pensare che prima non era affatto attraente. Quindi, pronunciale ma solo se sai con certezza che verranno interpretate in maniera positiva.

In alternativa, puoi fare complimenti più vaghi, come “sei fantastica”. E se sei curiosa di sapere come ha fatto a dimagrire così tanto, potresti semplicemente aggiungere: “qual è il tuo segreto?”.

Quanto guadagni?

No, non si tratta di essere all’antica. “Quanto guadagni” è semplicemente una frase che non si dice. Secondo il galateo della conversazione e non solo, infatti, non si dovrebbe mai chiedere a qualcuno qual è il suo stipendio, quanti soldi ha in banca, quanto ha pagato un determinato oggetto. Anzi, tutto ciò che riguarda i soldi dovrebbe essere evitato nelle conversazioni educate.

Certo, è vero che in determinati casi sapere quanto guadagna qualcuno non è semplice curiosità ma necessità. Per esempio, se sei una lavoratrice autonoma, conoscere i compensi dei tuoi colleghi può essere davvero utile. Tuttavia, non “sta bene”. Quindi, meglio che escogiti qualche altro modo per carpire le informazioni di cui hai bisogno.

Non potrei mai indossarlo

Anche se tu pronunci questa frase con le migliori intenzioni, rischi di fare danni. L’altra persona potrebbe male interpretarla e pensare che non apprezzi affatto il suo look.

Cerca allora di essere più specifica. Se “non potrai mai indossare quell’abito” non si dice, si può tranquillamente dire invece “come stai bene con quell’abito”.

Se hai già pronunciato la fatidica frase rimedia con “Non potrei mai indossarlo… perché non ho gambe lunghe come le tue”.

Perché non bevi?

Possono esserci tantissimi motivi per cui qualcuno non vuole bere alcolici, e nessuno di questi è affare tuo. Magari la persona che è davanti a te è in cura per una malattia di cui non vuole palare. O magari ha appena scoperto di essere incinta. O forse, più semplicemente, non vuole bere. E allora perché dovresti “istigarla”?

Meglio che tu non dica nulla. E se proprio vuoi prenderti un cocktail, fallo da sola.

Cin cin

Per rimanere in tema di alcolici, non si dice nemmeno cin cin. Perché? Perché secondo il galateo è un’espressione poco elegante. Fra l’altro, in alcune lingue orientali è nomignolo di un attributo sessuale.

L’ideale è non dire nulla, ma limitarsi ad accennare il gesto di alzare il calice. Attenzione anche a non fare tintinnare i bicchieri: nemmeno questo rientra fra le buone maniere.

Non si dice nemmeno questo

  • “Tolgo il disturbo”: sa molto di antiquato. Sii più diretta, dicendo semplicemente che si è fatto tardi ed è meglio che tu vada.
  • “Salute”: evidentemente se qualcuno starnutisce non è molto in salute.
  • “Salve”: è un saluto impersonale, freddo, veloce, poco curato. Risulta quasi maleducato.
  • “Lo stavi cercando?”: è ovvio che se qualcuno ha perso qualcosa lo stia cercando.
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