1/4 – Introduzione

È possibile che vi sia capitato di trovare un uccellino impaurito caduto dal nido, impietrito e incapace di volare. E vi sarà anche capitato di domandarvi come poterlo aiutare per evitare che la piccola bestiola incorra in eventuali pericoli. Ma per fare ciò, con estrema prudenza è opportuno porre attenzione prima di intervenire.

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Per prima cosa, identificare la specie di appartenenza dell’uccello e in base a quello regolarsi. Nel caso in cui dovesse trattarsi di una specie protetta o comunque rara, bisogna chiamare la sezione LIPU più vicina a voi. Se, invece, si tratta di un passerotto, di un rondone, comunque di un uccellino molto piccolo, sarà difficile riuscire a salvarlo. La migliore soluzione possibile è quella di lasciarlo dove sta con la speranza che i suoi genitori tornino ad occuparsene. Ma se proprio sentite il bisogno di “salvarlo”, potete spostarlo in un cespuglio lì vicino, prendendolo delicatamente in mano. Contrariamente a quanto accade per i mammiferi, gli uccelli non risentono dell’odore che potreste lasciare sul piumaggio del piccolo.

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Ma in alcune circostanze l’intervento repentino è fondamentale per poter scongiurare un pericolo imminente, come ad esempio, è capitato alla sottoscritta, un gattone in agguato. Se l’uccellino è abbastanza grande, potreste riuscire a salvarlo. Anche se non fosse in grado di volare potrebbe rimettersi in sesto attraverso delle giuste cure. Quindi portatelo a casa con voi e mettetelo in una gabbietta o in alternativa una scatola di cartone con dei buchi in modo da poter far passare l’aria. Questo, per evitare la sua fuga in giro per casa che potrebbe essere per lui molto pericolosa. Se l’uccellino apre il becco quando avvicinate le mani sta a significare che sta aspettando il cibo dalla mamma e quindi dovrete imboccarlo. I genitori nutrono solitamente i nidiacei con piccoli insetti, che ovviamente dovrete procurarvi. Se, invece è primavera inoltrata o estate non dovrebbe esservi difficile trovare qualche formica o, anche qualche mosca, porgendole, con una pinzetta al becco del piccolo. Per quanto riguarda bere, invece, utilizzate una siringa alla quale avrete tolto preventivamente l’ago. Dopo averlo rifocillato, posizionatelo in un posto tranquillo, in modo che possa riposare.

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Quando l’uccellino comincerà a mangiare da solo e a svolazzare nella gabbia saprete che è arrivato l’ora di liberarlo. Dopodichè, portatelo in un parco, possibilmente di mattina, in mezzo ai suoi simili ed aprite la gabbia. Sarà una cosa gratificante vederlo volare perché vi renderà consapevoli di aver salvato una vita.