Giornata del Gatto: perché i gatti sono animali magici e si festeggiano il 17 febbraio


Giornata del Gatto: perché i gatti sono animali magici e si festeggiano il 17 febbraio

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Da più di duemila anni i gatti sono i padroni delle nostre case. Questi piccoli, morbidi felini sono entrati nei nostri cuori (e ovunque riescano a infilarsi) già dall'Antico Egitto, dove venivano addirittura venerati...

Il 17 febbraio si celebra la Giornata nazionale del Gatto, uno degli animali domestici più amati al mondo. Intriganti e autonomi, i gatti sono entrati nel nostro cuore da oltre 2000 anni e averli in casa fa molto bene. Scopriamo alcune curiosità su questi affascinanti felini. 

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Giornata nazionale del gatto

Il 17 febbraio in Italia si festeggia la Giornata nazionale del Gatto. In verità ci sono numerose date in cui festeggiare i nostri amici felini: oltre al 17 febbraio, infatti, ci sono l’8 agosto, quando si celebra il World Cat Day, una giornata fissata nel 2002 per decisione dell’International Fund for Animal Walfare, ma anche il 1° marzo, quando il gatto si festeggia in Russia, e 29 ottobre, celebrato negli Stati Uniti. 

Giornata del gatto nero

Da sempre considerati segno di sfortuna, negli ultimi anni fortunatamente la figura dei gatti neri è stata riabilitata e oggi sono amatissimi. C’è una giornata speciale interamente dedicata a loro: la Giornata del gatto nero si celebra il 17 novembre di ogni anno. promossa dall’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente, questa giornata serve ad allontanare tutto quell’assurdo insieme di superstizioni e simbolismi che si sono creati attorno al gatto nero nel corso dei secoli. 

Ma perché i gatti sono così speciali, tanto da dedicare loro diverse giornate in cui celebrarli?

Chi ha un gatto assicura che la sua vita è migliorata dopo aver accolto quella piccola palla di pelo in casa. Questo è assolutamente vero e, anche se in parte, scientificamente provato… ma perché?
Cerchiamo di capire meglio come i gatti sono diventati la nostra salvezza psichica, facendo anche un veloce excursus storico sul perché è stato sempre tanto amato in epoche e culture così diverse e lontane!

Gatto nero

Alcune curiosità sui gatti

Esistono alcune caratteristiche uniche che rendono questi magnifici felini animali davvero speciali e inimitabili…

Hanno un modo tutto loro per salutarsi

Si salutano socchiudendo gli occhi. Per entrare in sintonia con un gatto lo si può guardare socchiudendo gli occhi, facendo attenzione a spostare subito lo sguardo. Se gli piaci, ricambierà rifacendo lo stesso movimento, altrimenti…corri via!

Il loro udito non lo batte nessuno

Sono in grado di avvertire anche i suoni estremamente acuti e di riconoscerne l’esatta provenienza: questa abilità è legata alla capacità di ruotare le orecchie fino a 180° e di inclinarle completamente. Questi felini hanno un udito così fine da essere addirittura capaci di distinguere due suoni che si differenziano tra loro solo di mezzo tono… davvero sorprendente!

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Corrono più veloce di Usain Bolt

Un gatto domestico può percorrere 100 metri in 7 secondi e raggiunge una velocità di 48 km/h. Bisogna però tener presente che non è un corridore di lunghe distanze e si stanca velocemente: è più uno scattista che un fondista! Pensa che il campione olimpico Bolt corre fino a 45 km/h, quindi, visti i recenti accorgimenti, possiamo affermare che il gatto corre più veloce! 

Gran parte del loro sistema immunitario si trova nell’intestino…

…quindio occhio a quello che gli dai da mangiare! Il 70% del suo sistema immunitario si trova proprio nell’intestino e alcuni croccantini sono più indicati di altri per salvaguardare gli anticorpi utili al tuo amico felino: chiedi al veterinario!

Cadono sempre in piedi

Il motivo per cui un gatto può cadere da grandi altezze restando incolume è la struttura del suo corpo: ha una colonna vertebrale super elastica e sa assumere la posizione giusta in pochissimi istanti per attenuare la caduta… questo è il grande segreto!

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I loro baffi non sono quel che sembrano

Sono in realtò vibrisse. Veri e propri radar con cui sondano l’ambiente ed esprimono il loro umore: quando le vibrisse sono rivolte verso l’esterno sono un indice di tranquillità, mentre tese verso l’alto svelano nervosismo e irrequietezza.

Accarezzarli…fa bene davvero all’umore

Quando accarezzi un gatto provi immediatamente un senso di relax e di calma: questo è dovuto al rilascio di ossitocina, l’ormone della felicità!

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A cosa fa bene avere un gatto

Dopo numerosi studi scientifici e incontri fra i cervelloni del settore si è arrivati a questa conclusione: avere un gatto in casa fa bene per molti motivi diversi, cinque in particolare. Ecco quali sono:

Dormirai meglio

Molti “gattari” affermano di dormire meglio con il proprio gatto che con il proprio partner. Chi dorme con un gatto giura di sentirsi più rilassato e calmo: il sonno placido del gatto è infatti contagioso!

Lo troverai sempre pronto a consolarti

Strano ma vero, la presenza di un gatto in caso sembra dare un po’ di sollievo a coloro che hanno subito un lutto recente o un trauma grave. Il gatto, dalla sua, con il suo pelo morbido e la sua calma tantrica, può essere un caro ascoltatore dei nostri problemi e sfogarsi con lui potrebbe aiutarti a liberarti di un peso!

Diventerai (o sarai considerata) più intelligente

Questo punto verte però a discrezione della persona, non bisogna fare di tutta l’erba un fascio! Il presupposto parte dal fatto che i padroni di gatti siano più anticonformisti, aperti, intelligenti ed empatici dei padroni di cani, perché la loro natura rispecchia bene l’indole del felino! 

Uno studio condotto nel Wisconsin sostiene una correlazione di questo tipo: le persone più istruite hanno maggiori probabilità di avere un lavoro d’ufficio (magari in città) che li tiene lontano da casa fino a tardi, ed è quindi più probabile che vivano con un gatto, dai bisogni meno impegnativi di quelli di un cane.

gatti e donne

Il tuo cuore ti ringrazierà

Prendersi cura di un gatto abbassa il livello di stress e ha un effetto calmante che protegge e fortifica la salute del cuore. Uno studio ha rivelato che chi ha avuto un gatto per un lungo periodo corre, considerando ovviamente anche le condizioni di salute, un rischio minore del 30% di ammalarsi di cuore. Questo accade perché, forse, chi vive con un gatto è in genere una persona più tranquilla e tende ad essere meno stressata di altre. 

Avrai sempre un compagno di tenerezza

Che i cani siano più affettuosi dei gatti non è altro che uno stereotipo. È ormai ampiamente dimostrato che, specialmente per le donne, la presenza di un gatto in casa è appagante quasi quanto quella di un partner, e che i gatti ricordano bene i gesti affettuosi ricevuti. I gatti trovano anche il modo di sdebitarsi (a modo loro, naturalmente) e con il tempo hanno anche imparato a chiede coccole e grattini nel modo giusto: fusa e miagolii si sono evoluti nel tempo per somigliare i più possibile ai pianti di un bambino… furbetti, eh?

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I gatti nell’Antico Egitto

Nella civiltà dei faraoni, i gatti erano venerati come divinità. Infatti, la religione delle popolazioni della Valle del Nilo li considerava animali cari agli Dei e riservava loro un trattamento post-mortem simile a quello umano: i gatti erano infatti mummificati esattamente come gli uomini, a dimostrazione del massimo ossequio a loro riservato.

Inizialmente, il gatto veniva ben visto in quanto abile cacciatore: piccoli topolini e uccelli erano infatti le sue prede preferite e la sua abilità innata di scovare e uccidere la preda venne subito notata dai contadini e da tutti coloro che avevano bisogno di salvare le proprie scorte di grano e cereali dai roditori: in questo senso, il gatto non era solo apprezzato, era proprio utile!

I gatti nel Medioevo e Rinascimento

Purtroppo la favola domestica del gatto nell’Antico Egitto è stata, durante i secoli che vanno dall’anno Mille al XVI secolo, abbondantemente dimenticata. È infatti nel Medioevo che il gatto viene demonizzato e cacciato insieme alle streghe. In Europa iniziò una vera e propria “caccia al gatto”, che veniva considerato dalle autorità ecclesiastiche come simbolo e oggetto di culto pagano, e quindi eretico. Il gatto venne velocemente interiorizzato dall’uomo medio medievale come portatore di calunnie e sciagure. Associato al diavolo e alle creature sataniche, il gatto non ebbe dunque vita facile durante il Medioevo. Una vera ingiustizia considerando che, in quanto mangiatore di topi, avrebbe potuto facilmente prevenire il diffondersi della peste.

Invece, durante il Rinascimento, la figura del gatto come animale domestico torna ad essere apprezzata, in particolar modo nelle corti e all’interno delle case reali. È infatti grazie ai nobili che i gatti riacquistano il loro antico splendore e possono tornare a dormire sonni sereni. Inoltre, crebbe la credenza che possedere un gatto fosse di buon auspicio per la fertilità e per il benessere delle donne: infatti, quando una donna rimaneva incinta, veniva apposta introdotto un gatto nella dimora…

App per amanti dei gatti

I gatti nel periodo contemporaneo e ai giorni nostri

Nonostante lo sviluppo positivo dell’immagine del gatto nel Rinascimento, è durante il periodo Illuminista e successivamente in quello Romantico, che il gatto torna davvero alla ribalta come figura mistica e venerabile. Misterioso, indipendente, inafferrabile; incarnava tutti gli ideali romantici dell’epoca e divenne, nel giro di pochi anni, l’animale romantico per eccellenza!

Oggi, il gatto è ancora una semi-divinità per chiunque ne abbia uno. La loro natura indipendente e anche un po’ menefreghista ha conquistato i nostri cuori già da millenni ma la loro tenerezza (e soprattutto il loro musino) ci rendono certi di un fatto: è impossibile non amarli

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