Rapaci: 5 specie presenti in Italia

Pet

1/6 – Introduzione

I rapaci sono volatili predatori, caratterizzati da un becco a forma di uncino e dai bordi taglienti, zampe forti munite di artigli ricurvi e una vista molto sviluppata; quest’ultima è una peculiarità dei rapaci, difatti essi possiedono la vista più acuta presente in natura. In relazione alla vista, parliamo anche della membrana nittitante, ulteriore caratteristica dei rapaci: essa protegge l’occhio di questi splendidi animali durante il volo o la caccia.
Purtroppo, molti di questi animali sono in via di estinzione o comunque vittime di bracconaggio. Nella seguente lista troverete cinque specie di rapaci che è possibile incontrare in Italia.

2/6 – Aquila reale

Il suo nome scientifico è Aquila chrysaetos. Questo bellissimo rapace presenta un’apertura alare di circa 200 centimetri; in genere, la femmina è più grande del maschio. Il colore del piumaggio è bruno negli adulti, mentre appaiono alcune macchie al centro delle ali e sulla coda negli esemplari più giovani.
L’aquila reale vive nelle zone rocciose tra Abruzzo e Marche, ad altitudini molto superiori ai 1000 metri di altezza. Solitamente, gli esemplari di aquila reale non abbandonano queste zone, tranne che per cacciare; in questo caso, prediligono luoghi aperti. Le loro prede sono mammiferi di piccole dimensioni come le marmotte e i piccoli di ungulati, ma anche altri uccelli.
L’aquila reale è considerata una specie a rischio di estinzione, per questo sono in atto diverse azioni volte alla sua protezione.

3/6 – Poiana

Il suo nome scientifico è Buteo buteo. Si tratta di un rapace diurno, migratore. Le sue dimensioni sono decisamente inferiori al precedente, con un’apertura alare di circa 110 centrimetri, ma ha una diffusione maggiore, infatti è presente in tutta l’Italia. Occupa in particolare boschi e foreste, soprattutto quelle alle quali si alternano spazi aperti dove poter cacciare.
Il piumaggio presenta una colorazione bruna con piccole picchiettature nella zona inferiore e delle strette bande sulla coda; è presente anche una macchia più chiara sul petto.
Si nutre anch’essa di mammiferi, di esigue dimensioni, ad esempio di topi o conigli, e talvolta anche di piccoli uccelli e anfibi.

4/6 – Falco pellegrino

Il nome scientifico di questo rapace è Falco peregrinus. È considerato l’animale più veloce al mondo: può raggiungere i 320 chilometri orari!
È di discrete dimensioni, simili a quelle della poiana, e presenta una colorazione grigiastra sul capo e la parte superiore del corpo, bianca e puntellata di nero sul petto e la parte inferiore del corpo.
In Italia è diffuso in quasi tutte le regioni, in particolare nelle zone lacustri e negli spazi aperti; sono stati osservati casi di falchi pellegrini perfino urbanizzati.
Si nutre principalmente di altri uccelli, di medie dimensioni, che è capace di predare anche in volo.

5/6 – Astore

Il suo nome scientifico è Accipitis gentilis.
La sua diffusione, per quanto riguarda l’Italia, si concentra sulle Alpi e gli Appennini.
È un rapace di discrete dimensioni, con un’apertura alare di circa 120 centimetri. La femmina risulta più grande del maschio. Il colore del piumaggio è bruno-grigiastro sul dorso, sopracciglia e zone inferiori bianche; i giovani risultano più chiari, tendenti al marroncino nella parte superiore e color crema in quella inferiore.
È capace di muoversi piuttosto agevolmente tra gli alberi e negli spazi ristretti in generale. Si nutre di piccoli mammiferi e uccelli, che cattura prevalentemente a terra, dopo un inseguimento ravvicinato.

6/6 – Falco pecchiaiolo

Il nome scientifico dell’ultimo rapace che vi evidenziamo è Pernis apivolrus.
È un rapace simile alla poiana, dalla quale si distingue per via della forma della testa, più affusolata. Ha un’apertura alare di circa 120 centimetri, una colorazione bruna con delle barre più scure sulle ali e sulla coda, il ventre chiaro.
In Italia è presente sulle Alpi, nella zona appenninica e nelle isole. È comunque un uccello migratore, che trascorre l’inverno nel Sahara e giunge in Europa in primavera, attraversando l’Italia.
Diversamente dai precedenti, il falco pecchiaiolo si nutre di vespe, talvolta anche di altri insetti.

Riproduzione riservata