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Come trovare una mentore sul posto di lavoro e come riuscire a farsi notare

A volte districarsi nelle dinamiche del mondo lavorativo può essere un'impresa che richiede un piccolo o grande aiuto. O meglio, qualcuno in grado di consigliarci cosa fare ma senza imporsi, un supervisore attivo. Presente ma non invadente. Una mentore. Ecco, quindi, come fare per trovare la persona giusta facendosi notare nel modo corretto.

Come sarebbe bello ci fosse qualcuno che, grazie ai suoi consigli e insegnamenti, potesse farci crescere a livello professionale. Qualcuno che ci aiuti ad affrontare le sfide in modo corretto ma senza sovrastarci. Che sappia indirizzare ma lasciando liberi di agire. Come una sorta di “protettore”, un consigliere o, meglio, un o una mentore. Un termine che arriva direttamente dall’Odissea e, più precisamente, dal nome di un amico di Ulisse, il cui compito era quello di proteggere e consigliare il figlio Telemaco.

Insomma, una figura che, al di là della mitologia, veste un ruolo fondamentale per crescere e imparare a gestirsi e interagire nel modo corretto. Soprattutto nel mondo lavorativo. Un superiore o una persona esterna, che forte della sua esperienza e dell’ampia conoscenza del settore a cui ci si sta approcciando (e di chi lo vive) sia in grado di indirizzare e supervisionare il nostro lavoro. Ma come fare per trovare un mentore in grado di fare tutto questo? E soprattutto, cosa si deve fare per farsi notare da lei/lui in un ambiente tanto competitivo come quello lavorativo?

Definire i propri obiettivi

La prima cosa da fare prima di trovare una/un mentore è avere ben chiaro cosa si vuole e di cui si ha bisogno. Come? Facendosi delle domande in grado di chiarirvi tutti quegli aspetti che ritenete fondamentali per il vostro percorso professionale, come:

  • quali traguardi si vogliono raggiungere;
  • che tipo di aiuto si vorrebbe ricevere;
  • quali sono le cose che si vorrebbero apprendere dalla mentore;
  • se si preferisce una persona che ascolti o una che si muova in modo più attivo;
  • che tipo di rapporto si vuole avere con la/il mentore, distaccato o amichevole;
  • ecc.

Tutte quelle domande che possano chiarire a voi stessi quali obiettivi volete raggiungere a livello lavorativo e che tipo di persona vorreste avere al vostro fianco per riuscire a ottenerli.

Conoscere la potenziale mentore

Al di là della competenza o del percorso professionale (facilmente acquisibile dai social come Linkedin), per far sì che la scelta della/del vostro mentore sia davvero quella giusta, è opportuno conoscere un po’ più approfonditamente chi avete di fronte. Ovviamente senza essere invadenti e sembrare inopportune o troppo insistenti.

Per farlo è importante dare spazio alla socialità, osservando chi vi sta intorno e interessandovi alle persone che conoscete. Il tutto per capire se, oltre alla parte professionale, ci sono aspetti che vi accomunano alla (o alle) persona con cui avete parlato e a cui vi sentiti spontaneamente affini. E così facendo riuscire a individuare la persona che naturalmente vi trasmette e attira di più.

Costruire un rapporto con la mentore

Per ricollegarsi al punto precedente, se il vostro obiettivo è instaurare una relazione con una persona che vi possa fare da mentore a livello lavorativo, la cosa migliore da fare è quelle di conoscerla prima e di instaurare una buona base di rapporto. E il motivo è molto semplice. Nonostante il vostro lato investigativo sia molto sviluppato e vi abbia consentito di scoprire tutto su quella persona e di incoronarla a mentore perfetta, lei/lui di tutto ciò non sanno nulla.

Precipitarvi di fronte alla prescelta chiedendole di essere la vostra mentore non farà altro che allontanare le persona dando un’opinione di voi del tutto errata (e difficile da eliminare). Per questo è sempre bene optare per un approccio più naturale, magari chiedendole un incontro. A cui dovrete andare assolutamente preparate. Per esempio su ciò che volete (punto uno della lista) e sapendo già le domande che vi piacerebbe porre al vostro interlocutore/trice. Ovviamente prestando attenzione al fatto che siano pertinenti e dimostrando un interesse reale verso la persona e il suo sapere.

Solo a questo punto è possibile chiedere alla persona scelta se vuole farvi da mentore oppure no (dopo tutto non è obbligata). O magari se siete state brave non sarà nemmeno necessario domandare ma tutto avverrà in modo naturale e spontaneo. E questo anche grazie alla vostra abilità di farvi notare. Ma come si fa per essere “viste” in un ambiente tanto competitivo come quello lavorativo?

Chiedere e dare

Come in ogni buona relazione che si rispetti, anche quella con la vostra mentore o potenziale tale deve essere incentrata sull’equilibrio. Se da un lato, infatti, avete tutto da apprendere da chi ne sa più di voi, è vero anche che chiedere soltanto non è mai una buona strategia o un atteggiamento proficuo.

Quello che è importante fare, quindi, è anche dare. Offrendo il proprio aiuto, esprimendo il vostro punto di vista (e dando possibili altre interpretazioni a una determinata situazione), dimostrando interesse e proattività, ecc. In questo modo sarà più facile farsi notare dalla persona che vorreste avere come mentore, invogliandola a sua volta a conoscervi e “prendervi sotto la sua ala”.

Imparare a condividere

Spesso, soprattutto in ambito lavorativo dove la competizione è ai massimi livelli, condividere i propri obiettivi, idee, progressi ecc., può risultare piuttosto difficile. E questo perché si tende ad aver paura che qualcuno possa prendere ciò che si dice e usarlo contro di noi (o spacciarlo per proprio). Bene, sappiate che chi dovrebbe farvi da mentore non ha nessunissimo bisogno di fare né l’una né l’altra cosa (altrimenti che consigliere o guida sarebbe).

Quindi, lasciate perdere la diffidenza e imparate a condividere con la persona da cui volete farvi notare i vostri miglioramenti, le vostre idee o progetti e quali punti vorreste seguire per realizzarli. Un modo per aggiornare costantemente la/il vostro mentore, farle vedere che vi fidate e che ne avete stima e ottenere qualche buon consiglio e opinione sul vostro operato.

Non parlare solo di lavoro con la tua mentore

Nonostante l’obiettivo per cui volete avere una mentore sia quello di aiutarvi nel vostro percorso professionale, non dovete mai dimenticarvi che prima di essere un capo, manager, responsabile, ecc., la potenziale guru o punto di riferimento, a cui avete rivolto la vostra attenzione, è semplicemente una persona. E come tale ricca di interessi di vario genere che vanno al di là di ciò che compete l’ambito lavorativo.

Ecco perché (sia per lei che per voi) è bene non parlare solo di lavoro. Ma condividere anche altri interessi, curiosità, cosa piace o non piace. Il tutto per rendere le vostre conversazioni meno formali e “pesanti” ma donandovi un modo per farvi notare (e suscitare interesse), con leggerezza e sincerità. Due aspetti che vi renderanno molto più “attraenti” agli occhi di chi dovrà seguirvi e indirizzarvi nel vostro percorso.

Pochi ma essenziali consigli per essere notate da chi ritenete potervi dare una mano nella vostra carriera lavorativa. Ma anche, e soprattutto, un valore aggiunto alle vostre relazioni personali, in grado di farvi crescere sotto molteplici aspetti e di supportarvi nel percorso che vi condurrà a raggiungere i vostri obiettivi.

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