Colta ma non snob, giovane e inclusiva, Bologna accoglie idee e nuove tendenze pur rimanendo fedele alle proprie radici. È ancora una città a misura d’uomo, da scoprire lentamente, magari con la musica di Lucio Dalla nelle orecchie, che amò Bologna più di se stesso. La sua casa, in via D’Azeglio, è finalmente aperta ai visitatori ed è un viaggio nell’universo più privato del cantautore fra pezzi d’arte e oggetti che l’hanno ispirato. Sul tavolo dello studio c’è, per esempio, un frammento del muro di Berlino a ricordare la sua visita nella città tedesca che lo spinse a scrivere il brano Futura (fondazioneluciodalla.it).

Città delle cantine jazz, dell’elettronica e dei cantautori, uno per tutti Guccini, note e spartiti fanno parte dell’identità di Bologna (l’Unesco l’ha proclamata Città della musica) che nel Museo internazionale e biblioteca della musica conserva 100.000 documenti fra libretti, lettere e manoscritti (museibologna.it). Ma da dove partire per visitarla? Da quella che, per molti bolognesi, è la casa di tutti: Piazza Grande, cioè Piazza Maggiore, proprio come cantava Lucio Dalla.

I portici che arrivano fino a San Luca

Grande e monumentale con la fontana del Nettuno al centro, che per tutti è il Gigante, Piazza Maggiore è il punto di riferimento di ogni incontro. È qui che i bolognesi si danno appuntamento, circondati dai più importanti edifici della città medievale. Come la Basilica di San Petronio dalla facciata mai conclusa a causa di diatribe sul progetto e per la mancanza di finanziamenti. Rimasta incompleta è ancora più suggestiva, per questo forse rimane impressa più di aLtre.

Vicino c’è la Torre dell’Orologio, riaperta al pubblico dopo un lungo restauro. Dall’ingresso alla terrazza si attraversano tre sale ascoltando un’audioguida ed è perfetta per un primo colpo d’occhio di Bologna dall’alto.

Torre dell’Orologio Bologna
La vista
Il centro storico si ammira dalla Torre dell’Orologio. Durante la visita alle sale si capisce il meccanismo che segna le ore.

Sotto si stende il centro storico dalla struttura circolare, che si sviluppa attorno alla piazza ed è percorso da una quarantina di chilometri di portici. Sono così tanti perché si estendono anche fuori dal centro e salgono per quattro chilometri, e 666 archi, fino al Santuario della Madonna di San Luca, da sempre meta di pellegrinaggio. È sul Colle della Guardia e sorveglia Bologna. Visibile anche dall’autostrada, annuncia l’ingresso alla città: per i bolognesi significa che sono arrivati a casa. Tra i portici, il più fotografato è il Portico del Pavaglione in Piazza Maggiore, che con trenta splendide arcate accoglie boutique eleganti e l’Archiginnasio, sede della più antica università del mondo occidentale.

Bologna
Bologna vista dall’alto.

Il cibo di ieri e quello di domani

Il Quadrilatero, a due passi dall’Università, è la zona del vecchio mercato medievale, un quartiere verace dove trovare da sempre banchi alimentari, negozi di frutta e fiori freschi. Qui resiste, al numero 1 di vicolo Ranocchi, l’Osteria del Sole, la più antica (si apparecchia dal 1465): è l’unico locale dove è consentito il pranzo da “importo” (si serve solo da bere e il cibo si compra nelle vicine salumerie come Tamburini) e mantiene intatto un modello di socialità che mischia l’imprenditore al turista, gli studenti agli anziani, l’operaio all’artista.

Nemmeno cinque minuti a piedi, in piazza Verdi, e si scopre La Scuderia – Future Food Urban CooLab, uno spazio che unisce sale coworking a laboratori dove confrontarsi su come cambia l’alimentazione. Uno spazio di nutrimento per il corpo e per la mente, dove andare a mangiare o a prendere un caffè.

Ma per trovare altri luoghi proiettati verso il futuro bisogno spingersi fuori dal centro storico. A Santa Viola, per esempio, dove è nato il Mast (Manifattura di Arte, Sperimentazione e Tecnologia), un centro in cui si racconta il rapporto tra industria e arte. Superato l’arco ricurvo di Anish Kapoor si arriva alla gallery multimediale dove, giocando con schermi e touch screen, si capisce come funziona la tecnologia del packaging industriale. Ad esempio, come si arrotola un cioccolatino nella carta. Poi si accede alla galleria fotografica che da metà marzo a luglio ospiterà una personale di Richard Mosse, famoso per i suoi reportage a infrarossi (ingresso gratuito, mast.org).

MAST facciata notte Bologna
Spazio alle foto
Il Mast, del gruppo Coesia (azienda attiva nella meccanica e nelle soluzioni industriali), è un esempio che unisce il pubblico con il privato. Oltre agli spazi aziendali, ci sono quelli aperti a chi viene qui per eventi e mostre di fotografia.

Alla Bolognina, una città nella città

Questo è il quartiere da tenere d’occhio, appena sopra la stazione ferroviaria. Ex zona operaia, negli ultimi anni la Bolognina ha visto portare a termine progetti importanti. Tra tutti, la nuova sede del Comune realizzata su disegno dell’architetto Mario Cucinelli e il complesso Trilogia Navile, con palazzi dallo stile futuristico abbracciati da grandi aree verdi. Qui il museo dedicato alla Memoria di Ustica invita a non dimenticare e lo fa con l’installazione di Christian Boltanski che accompagna la visione potente di quello che è rimasto del DC9 partito da Bologna e scomparso dai radar il 27 giugno 1980 (museomemoriaustica).

Non lontano, all’interno di un’ex architettura industriale, si trova il laboratorio artistico condiviso Checkpoint Charly (via Rosaspina 7) dove si organizzano mostre e visite agli atelier. Per vedere le opere di giovani talenti italiani e stranieri in collettive curate da Achille Bonito Oliva, Walter Guadagnini e altri big si va invece in via Barozzi 3 alla Galleria Astuni. Raggiungere questi posti è un modo per scoprire un quartiere ancora working class, un filo underground. E quando non c’è il sole, a illuminarlo è il murale di Peter Schuyff in via Passarotti 26, un caleidoscopio di colori fra la terra e il cielo.

Atelier di quartiereAlla Bolognina, Checkpoint Charly ospita mostre di giovani artisti.
Atelier di quartiere
Alla Bolognina, Checkpoint Charly ospita mostre di giovani artisti.

_______________________________

Dove dormire
● TSH Bologna, in via Fioravanti 27, nell’ex sede Telecom della Bolognina, è il nuovo indirizzo italiano del gruppo olandese The Student Hotel, un po’ ostello, un po’ hotel di design. Ci sono spazi coworking, una corte con palme e fiori, piscina, ristorante (doppia da 35 euro thestudenthotel.com).
● Ab Suite Innovative Design B&B: 5 camere eleganti vicino a Piazza Maggiore. La proprietaria Cristina Baglioni è felice di dare consigli su quello che c’è da vedere in città (absuite innovativedesign.it, doppia da 79 euro.)

Dove mangiare
● In un ambiente underground, Oltre porta in tavola una cucina bolognese rinnovata (oltrebologna.it).
● In una vecchia stazione di posta per il cambio dei cavalli, in via Stalingrado, la proposta gastronomica del Cambio vede fra i piatti cult le tagliatelle fatte ad arte (ristorantealcambio.it).
● Al Mercato delle Erbe chioschi per lo street food, pescherie dove fermarsi per il pranzo e per l’aperitivo (Banco 32). C’è anche il ristorante Altro? dove ordinare i tortellini in brodo (mercatodelleerbe.eu).

Cantina Bentivoglio Bologna
Un primo intramontabile
Le tagliatelle al ragù della cantina Bentivoglio, anche jazz club.
A tavolaUn attimo di pausa all’ingresso di Oltre, locale che propone i piatti della tradizione riv
A tavola
Un attimo di pausa all’ingresso di Oltre, locale che propone i piatti della tradizione rivisitandoli. In cucina lo chef Daniele Bendanti, bolognese doc.

→ Scegli la tua meta

Su Instagram con l’hashtag #donnamodernainviaggio puoi lasciarti ispirare dai nostri video e dalle foto della nostra community di viaggiatori.