Mamme insoddisfatte, forse.

Figli, casa, lavoro: come fanno i papà e le mamme italiani.

Le mamme italiane sono soddisfatte?

Da una ricerca appena pubblicata dall’Istituto Nazionale di Statistica (“La conciliazione tra lavoro e famiglia”) emerge che solo il 55% delle mamme italiane, di età compresa tra i 25 ed i 54 anni lavora fuori di casa.

Tutte le altre, si dedicano alla famiglia, alla cura della casa, dei figli e delle persone anziane.

Non solo, più sono i figli, meno le mamme partecipano al mercato del lavoro.

Dall’altra parte, i padri italiani, sempre di età compresa tra i 25 e i 54 anni – e genitori di almeno un figlio di quindici anni che coabita – risultano occupati al 90,6%.

La differenza, tra mamme e papà, è notevole.

Pare indiscutibile che, in Italia, il ruolo di chi fornisce il reddito principale della famiglia spetta ancora al padre mentre la cura della famiglia spetta alle mamme. Nulla di nuovo insomma.

La domanda è, però, se le mamme e i papà sono contenti così. Perché, al di là delle statistiche e delle polemiche, quel che conta è che le mamme siano soddisfatte e i papà pure …La risposta sembra “ni”.

Gli unici ad apparire mediamente soddisfatti del loro equilibrio famiglia-lavoro sembrano i papà.

Per quel che riguarda le mamme, pare che, quasi la metà di quelle (pochissime) che lavorano a tempo pieno, vorrebbero avere più tempo da dedicare alla cura dei figli e della famiglia. Quindi sono parzialmente insoddisfatte.

Le più contente sembrano invece le mamme che lavorano “part-time”: paiono abbastanza appagate della loro organizzazione del tempo, senza desiderare di modificarlo, almeno più di tanto. Attenzione, però, la maggior parte di queste mamme non intravede nemmeno la possibilità di aumentare il tempo di lavoro extra-domestico perché i carichi familiari risultano così pesanti che sarebbe impossibile dedicare più tempo al lavoro…

Infine, le mamme tra i 35 e 45 anni che non lavorano, con bimbi piccoli di età prescolare o che frequentano la scuola elementare che desidererebbero lavorare se riuscissero a trovare dei sostegni.  

Il report dell’ISTAT purtroppo non ci dice nulla di nuovo: speriamo solo che per il 2012 qualcuno si occupi un po’ di più di sostenere le donne, che sono mamme ma anche ottime lavoratrici.

Nel frattempo, un proposito tutto nostro per l’Anno nuovo: le fatiche e gli ostacoli che il mondo del lavoro propone sono tantissimi, cerchiamo però di mettercela tutta, organizzarci di più, prendere tutto l’aiuto che possiamo e mettere nel mondo del lavoro il nostro femminile, forse solo così riusciremo a conciliare, un giorno, il lavoro con la famiglia.

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