Ispirata al primo omonimo romanzo di Elena Ferrante, il soggetto e la sceneggiatura portano la firma della stessa scrittrice, che ha seguito il progetto da vicino, collaborando con Francesco Piccolo, Laura Paolucci e il regista Saverio Costanzo. 

La trama della serie tv

La vicenda de “L’amica geniale” si apre con Elena Greco, una donna anziana che vive in una casa piena di libri. Svegliata nel bel mezzo della notte dal figlio di Lila, la sua storica migliore amica, Elena scopre della scomparsa della donna. La notizia la lascia inizialmente fredda e distaccata, ma la motiva ad accendere il computer per tornare indietro nel tempo e raccontare tutta la verità sulla loro amicizia. Inizia così il primo degli otto episodi previsti dalla serie televisiva diretta da Saverio Costanzo dove si narra della complessa relazione tra queste due amiche.

Accompagnati dalla voce narrante di Alba Rohrwacher, facciamo un salto indietro nel tempo, nella Napoli degli anni ’50, città pericolosa e claustrofobica, percorriamo i viali periferici di un quartiere popolato da caseggiati fatiscenti, animati da esistenze solitarie, visibilmente segnate dalla fatica della vita e dagli stenti dell’epoca. Tra giovani donne vedove, che non perdono occasione per accapigliarsi, piccoli temuti mafiosi di quartiere, uomini onesti rovinati dall’usura e bulletti di quartiere, prendono vita le semplici avventure quotidiane di Elena e Lila, ragazzine ambiziose il cui solo sogno è concedersi il privilegio di andare a scuola e studiare. Sveglie, intelligenti, dotate di immaginazione e tenacia, le due ragazzine corrono, vivono, esplorano e provano a conservare un senso di innocenza in un luogo dove violenza e soprusi sono all’ordine del giorno, coltivando desideri e passioni come lettura e scrittura. 

Perché vedere “L’amica geniale” al cinema 

Costanzo dirige una storia moderna e politica con cura ed eleganza, incantando lo spettatore con una narrazione avvincente. Impeccabile e ricercata la ricostruzione dei luoghi che ha richiesto un lavoro scrupoloso. Data l’impossibilità di girare a Napoli, città che ha ormai cambiato volto rispetto agli anni narrati, la produzione si è spostata a Caserta dove è stato creato l’intero Rione napoletano con un set di 20 mila metri quadri, allestito con 14 palazzine, 5 set di interni, una chiesa e un tunnel.

Alla perfetta ricostruzione storica e sociale si aggiungono personaggi di gran spessore psicologico, in grado di coinvolgere emotivamente lo spettatore. Dopo la visione dei primi due episodi, si ha la sensazione di trovarsi di fronte e a un prodotto televisivo di altissimo livello, con nulla da invidiare alle produzioni americane.

Le emozioni trasmesse dai libri di Elena Ferrante prendono vita e spessore attraverso le immagini e attraverso una storia universale che travalica i confini, per rendersi perfettamente spendibile all’estero, grazie, soprattutto, alla credibile interpretazione delle giovanissime attrici: Ludovica Nasti ed Elisa Del Genio, rispettivamente nei panni di Lila ed Elena. Le due saranno sostituite in fase adolescenziale da Margherita Mazzucco (Elena adolescente) e da Gaia Girace (Lila adolescente). 

Il libro 

“L’amica geniale” è il primo di quattro volumi scritti da Elena Ferrante, pseudonimo dietro il quale si cela una misteriosa artista dall’identità sconosciuta. La scrittrice ha collaborato in maniera diretta alla sceneggiatura della serie tv, preservando fin da subito la sua identità e il suo lavoro. La tetralogia della Ferrante è stata letta da oltre cinque milioni di persone in 50 Paesi, divenendo ben presto un grandissimo successo. Prima di essere due amiche, Elena e Lila sono due donne dai caratteri molto diversi, nate e cresciute in un quartiere della periferia di Napoli, in un’epoca in cui le donne non avevano molto spazio. Il successo del libro e della serie è racchiuso nell’universalità di una storia dove si parla di amore, amicizia, rivalità, gelosia, sogni. Elena è timida e idealista, Lila intelligente e determinata. Entrambe lottano per l’indipendenza, muovendosi all’interno di una società e di un contesto socio-culturale arido.

Chi si cela dietro Elena Ferrante?

La professoressa di Storia contemporanea all’università di Napoli Federico II Marcella Marmo, il critico Goffredo Fofi, la traduttrice Anita Raja o Domenico Starnone. Sono solo alcuni dei nomi circolati negli ultimi anni con l’intento di svelare la vera identità di Elena Ferrante, pseudino con la quale la misteriosa scrittrice ha firmato tutti i suoi romanzi. A oggi, tuttavia, nessuno è davvero a conoscenza di chi si celi dietro questo volto e persino i produttori hanno rispettato la scelta della scrittrice, conservando il più totale riserbo sulla questione. Lo stesso regista, Saverio Costanzo, ha raccontato di aver lavorato con la scrittrice attraverso un continuo scambio di e-mail: “Non so chi sia… e non sono curioso”, ha spiegato, raccontando di aver lavorato con serenità con un’artista che ha descritto come una persona attenta ed estremamente scrupolosa. 

Il cast de “L’amica geniale”

Uno degli aspetti più complessi della produzione de “L’amica geniale” è stata la scelta del cast. La serie è girata in dialetto napoletano e sarà proiettata anche all’estero in lingua originale, ovviamente doppiata. Riuscire a trovare oggi quattro giovani attrici, due per il ruolo delle protagoniste da bambine e due per quello in fase adolescenziale, è stata una vera impresa. Solo per il ruolo dei più piccoli sono stati provinati circa 8.000 bambini. Il processo di selezione è durato oltre sette mesi e le quattro ragazze scelte sono state selezionate proprio per la loro capacità di parlare il dialetto napoletano, entrando fin da subito nella parte e nel ruolo da interpretare.

Il progetto completo

La prima stagione è composta da 8 episodi e racconta solo gli eventi narrati nel primo libro. Il piano originale prevede anche l’adattamento degli altri tre libri per un totale di 32 episodi, con 8 episodi a stagione. 

La curiosità 

I veri appassionati di cinema non potranno non notare l’omaggio a “Roma Città Aperta”. Alla fine del secondo episodio, una delle protagoniste della serie corre dietro una volante della polizia per andare in soccorso del marito appena arrestato e inciampa sul ciglio della strada, mentre le lacrime le rigano il viso. La scena riporta immediatamente alla memoria Anna Magnani nell’iconica sequenza del film di Roberto Rossellini. Punzecchiato sulla citazione, il regista Saverio Costanzo ha dichiarato che si tratta di un omaggio assolutamete involontario. Vogliamo davvero credergli?

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