In passerella la propongono le grandi griffe e i giovani designer sensibili alla moda etica. Le fashioniste-animaliste la adorano, nei negozi non puoi sfuggirle: sì, l’ecopelliccia è tornata di moda. Con più stile rispetto agli anni ’80.

Gilet leopardato con cintura (Paprika, 89 euro, taglie S-M).

Ecofur, ma che cos’è? «È un tessuto di materiale naturale o sintetico» spiega Magda Saldarini, titolare di Zenda Due, storico negozio di ecopelliccia di Milano. «Per capire se è ben fatta devi toccarla: quelle di scarsa qualità sono fredde e dure».

Gilet di ecopelliccia bouclé (Northland, da 64 euro, taglia unica).

«Le migliori sono di cashmere e possono costare dai 300 ai 600 euro» dice Albertina Greta Leonardo, stilista di ecofur del marchio Olivia Green. Per spendere meno, punta sul finto che oggi abbonda sugli accessori: cappelli, borse, colletti.

Cappello con visiera a rete e pelo maculato (Bershka, 14,99 euro).

Stivaletto di pelle con risvolto di ecofur (Stonefly, 99,90 euro).

Borsa rivestita di ecopelliccia (Samsonite, 159 euro).

Cuffia paraorecchie con cavo removibile (Carpisa, 15,90 euro).

Giacca di simil astrakan con cappuccio (OVS, 69,99 euro, taglie 42-48).

Cappa di finta pelliccia animalier (Koan by Coin, 129 euro, taglie 42-48).

Pelliccia sì, ma finta

Si chiama ecofur, è morbida come la sorella vera, rispetta gli animali ed è amatissima dagli stilisti. Provala

 

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