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Vuoi rimetterti a studiare? Con l’e-learning è più facile

Corsi lampo da seguire tra una riunione e l’altra, lezioni di lingua che catturano come un videogame, visori 3D che ti portano in un mondo parallelo. Queste donne ci raccontano come la formazione digitale le ha conquistate. E perché ognuna di noi dovrebbe provarla

Costa meno dei grandi meeting, puoi scegliere tu quando e dove seguire i corsi e con l’uso dei mezzi digitali ti incuriosisce più di qualsiasi lezione in presenza. L’e-learning aveva tutte le carte in regola per “sfondare” nel campo dell’istruzione anche prima che la pandemia cambiasse ogni aspetto della nostra vita. «Ma adesso, tra lockdown e lavoro in smartworking, la formazione via web è diventata a tutti gli effetti una realtà concreta per molti di noi: le aziende si sono adeguate, sono nate nuove piattaforme e soprattutto le persone si sono abituate a cercare online le risorse per accrescere le loro competenze» spiegano Gabriele Dovis e Maurilia Battaglia, fondatori di Mosaicoelearning e ideatori di Learning360, evento che divulga il digital learning in Italia (learning360.sharevent.it).

«Oggi però stiamo facendo un altro passo avanti: la nuova tendenza è creare un ambiente di apprendimento sempre più coinvolgente. Ci sono piattaforme che per spiegarti come gestire un magazzino ti fanno guidare un avatar tra gli scaffali. Magari con lo scopo di accumulare punteggi e sfidare i colleghi. Altre che studiano le loro lezioni ispirandosi ai social e facendo interagire i partecipanti come succede su Facebook».

E con l’uso di big data e intelligenza artificiale gli studenti ricevono contenuti tagliati su misura per i loro interessi o per il loro contesto professionale.

Ma, oltre al divertimento, quali sono i vantaggi concreti per la professione e la carriera? Quanto tempo ci fa veramente risparmiare un programma di apprendimento via web? Siamo andate a farcelo raccontare da tre donne che proprio in questi mesi hanno voluto mettersi alla prova con i format più all’avanguardia.

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«In 7 minuti scopro come gestire al meglio il mio gruppo di lavoro e mi diverto»

Lara Bianchi, 35 anni, abita a Modena ed è responsabile Formazione della catena di supermercati e ipermercati Coop Alleanza 3.0.

«Io vado sempre di corsa: ritagliarmi il tempo per i corsi di aggiornamento è complicato. L’e-learning è comodo perché posso decidere di seguire le lezioni quando voglio ed è modulare» esordisce.

Laura, per migliorare le sue soft skills, ha provato il programma di micro-elearning per le aziende di 7minutes.it e ha deciso di estenderlo a tutti i dipendenti. Su questa piattaforma, lo dice il nome, gli argomenti sono organizzati in “pillole”, al massimo di 7 minuti. «Così mi alleno senza rubare tempo alla vita privata e sono costantemente aggiornata sulle strategie che mi permettono di lavorare meglio in squadra. Tra una riunione e l’altra o a colazione ho ripassato i fondamenti del remote management per seguire il mio team in smartworking. Ma ho trovato altri corsi interessanti, come quello sul feedback: i contenuti si focalizzano su un tema alla volta con pillole sulle tecniche e le parole giuste per chiedere un commento ai propri collaboratori e per dare il proprio in maniera costruttiva. Ci sono anche pillole per imparare a sostenere colloqui da remoto. Mi piace perché scopro strategie da mettere subito in pratica e non mi annoio mai, neanche quando l’energia mentale per seguire una lezione è proprio poca: i moduli alternano video, aneddoti, test e giochi con personaggi da far interagire in un ambiente simile al mio ufficio».

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«Con giochi e test imparo velocemente la lingua e posso parlare con chiunque»

Gloria Bucari, 26 anni, abita in provincia di Perugia, si è laureata in Mediazione linguistica e sta completando gli studi con un master a Barcellona.

«Partivo già da un buon grado di conoscenza della lingua ma, con i corsi online, in soli 6 mesi sono passata a livello C2, un gradino sotto i madrelingua» racconta. «Mi sto allenando con Babbel, un’app che propone formazione in 14 lingue per tutti i livelli. Ho imparato tanti modi di dire che mi hanno permesso di fare amicizia e sentirmi a mio agio ovunque. Una volta una ragazza mi ha detto che la notte prima aveva dormito come un sasso: ma in spagnolo si dice “dormire con le gambe slegate”, un’espressione che avevo appreso solo qualche giorno prima. È stato bello capirla al volo perché mi sono sentita parte di quella conversazione come fossi una madrelingua. Il sistema è semplice e divertente: ci sono giochi e test con parole nuove riproposte di continuo per favorire l’apprendimento automatico. I vari step si raggiungono accumulando punti: questo è molto motivante perché come nei videogiochi mi stimola a raggiungere subito il livello successivo. Ho appena cominciato a seguire anche i corsi di portoghese e francese partendo dal livello zero. Chi mi ferma più?».


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«La realtà virtuale mi regala l’emozione di essere in classe con gli amici»

Emelie Piovesana, 15 anni, abita in provincia di Treviso, è studentessa delle superiori alla International school di H Farm, il polo di innovazione digitale nato a Treviso. «La scuola ci ha fornito gli Oculus, i visori per la realtà virtuale» spiega. «Mi siedo alla scrivania, li indosso e mi ritrovo al banco, in classe. Se mi giro e alzo la mano posso salutare l’avatar della mia compagna, lei mi vede e risponde: è fantastico in questo triste periodo di isolamento forzato».

Emelie sta usando Holodeck, un programma di realtà virtuale ideato dalla scuola di computer grafica del campus che le ha permesso di seguire le lezioni durante il lockdown. «La cosa incredibile è che questo sistema mi porta a fare esperienze altrimenti impossibili. Nell’ora di biologia avevo sul banco un cuore che sembrava vero e con il controller potevo aprirlo, sezionarlo, girarlo. In letteratura vediamo testi e illustrazioni in versione gigantesca, come in un planetario. Così non solo imparo con la mente ma con il corpo intero. Adesso per esempio riesco ad apprezzare la poesia e a studiare meglio storia perché le nozioni mi si appiccicano addosso, le assorbo quasi senza sforzo».

La realtà virtuale applicata all’e-learning è ancora in piena sperimentazione ma per provare un’esperienza simile puoi acquistare un Oculus e scaricare le app dal sito (da 349 euro, oculus.com). L’alternativa economica è il visore di cartone su cui montare il tuo smartphone (lo trovi su arvr.google.com): basta indossarlo e scaricare app come Expeditions che offre documentari immersivi nel centro ricerche della Nasa ai Caraibi o VR Space che ti porta a fare un viaggio didattico alla scoperta di pianeti e satelliti.

«Con l’e learning posso insegnare ai miei studenti come se fossimo in laboratorio»

Sapevi che si possono fare prove di laboratorio con pipette e soluzioni chimiche usando solo mouse e tastiera? Così anche la didattica a distanza nelle scuole diventa più entusiasmante e coinvolgente. Succede con Labxchange.org, la piattaforma multimediale per l’educazione scientifica, studiata per la scuola ma aperta anche ai semplici appassionati. A svilupparla è stata l’Università di Harvard e lo ha fatto con il supporto della Fondazione dell’azienda di biotecnologie Amgen (amgen.it), una struttura che ha l’obiettivo di ispirare e formare le ultime generazioni di ricercatori attraverso attività innovative di formazione scientifica.

«Durante il primo lockdown ho voluto spiegare ai miei studenti come agisce il coronavirus e come si comportano le cellule» racconta Silvia Maria Lippo, docente di scienze, chimica e biologia del Liceo Labriola di Napoli. La sua scuola aderisce al programma di Amgen per fornire ai ragazzi gli strumenti che permettono loro di sperimentare le biotecnologie. «Sulla piattaforma di Labexchange ci sono video simulazioni interattive e con mouse e tastiera è addirittura possibile compiere processi chimici» racconta la professoressa. «Ai ragazzi piace provare il micropipettaggio: con le pipette virtuali visualizzate sullo schermo prelevano sostanze e creano soluzioni. Il sistema è così coinvolgente che molti alunni lo usano anche al di là dei compiti. Ed è stato proprio dopo questa esperienza che alcuni mi hanno raccontato di volersi iscrivere a Ingegneria chimica». Una di loro è Beatrice Saviano, 17 anni. «Rispetto al laboratorio reale, dove siamo in tanti, online ognuno ha i propri strumenti» ci racconta. «Il sistema ti guida passo passo per fare azioni corrette e ti permette di ritentare se fai un errore». Coinvolgente come un videogame? No, molto, molto di più!

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DUE PIATTAFORME PER TUTTI

1. È appena nata feltrinellieducation.it, la piattaforma dove cittadini, imprese e insegnanti hanno a disposizione 80 prodotti educativi
live e on demand, interattivi o classici. Tra i temi ci sono Comunicazione & Creatività, Economie, Soft Skills. I docenti sono d’eccezione, da Chiara Gamberale che spiega come potenziare la self leadership a Massimo Polidoro che dà consigli per gestire lo stress.

2. FB Get Digital è il nuovo progetto di Facebook dedicato ai giovani, per guidarli all’uso consapevole dei social, insegnare a proteggere i dati e trovare risorse utili. Al link facebook.com/fbgetdigital ci sono guide complete e disponibili a tutti e un ciclo di workshop gratuiti organizzati con la Onlus Fondazione Carolina.

I numeri dello studio da remoto

73%
7 adulti su 10 si considerano studenti per tutta la vita.

12 mesi
Nel corso dell’ultimo anno, ogni lavoratore ha partecipato almeno a un corso di formazione supplementare per migliorare le proprie abilità professionali o le competenze legate alla carriera.

40%
È il risparmio di tempo minimo che si ha se si seguono corsi di e-learning. Nei casi migliori si arriva al 60%.

dati Pew Research Center e Docebo

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