Paris Haute Couture calendario
C’è sempre grande attesa per la Paris Haute Couture, l’Alta Moda che vede sfilare nella capitale francese le più importanti Maison: Chanel, Valentino, Giambattista Valli, Elie Saab, case di moda che da sempre si distinguono per le loro creazioni da sogno e che rappresentano l’eleganza e la sartorialità nel mondo. Ecco il calendario ufficiale della Paris Haute Couture dove vedremo sfilare le collezioni Primavera 2016 ed il commento alle collezioni più belle portate in passerella.
Domenica 24 gennaio
Lunedì 25 gennaio
“Mangiare non è meramente un piacere materiale. Mangiare bene dà gioia alla vita e contribuisce allo stare bene e allo gioire della buona compagnia. È di fondamentale importanza per il morale”.
Queste le parole della grande Elsa riportate nel libro “Shocking life”, autobiografia della celebre stilista. La stessa idea di opulente banchetto viene ricreata tra le pieghe e le spille, i dettagli e i giri di filo della collezione Haute Couture della Maison. Ogni portata è contraddistinta da una delicata opulenza. La bellezza e il buon gusto emergono per abbinarsi alla squisita silhouette, sollecitando i sensi, ma queste prelibatezze possono essere toccate solo con gli occhi.
- Dice Kayek
- Serkan Cura
Il dopo Dior da Raf Simons è un capitolo tutto nuovo della storia della Maison da scrivere, ma di cui ancora non è stato trovato l’autore principale. Per ora, a prenderne le redini così prestigiose ed anche complesse e delicate, è stato il team creativo interno. Una vera prova del nove che è stata superata, sia riportando in passerella quell’impronta pulita ed essenziale che lo stesso Simons aveva dato al brand negli ultimi anni, sia reinterpretando i temi classici di Dior, il tailleur Bar, l’abito da cocktail, i pizzi e ricami, le silhouettes ed i temi, manca però il guizzo di creatività, il sogno che è proprio dell’Haute Couture e di Maison che hanno fatto e continuano a fare la storia della moda come Dior.
- Ralph Russo
È un omaggio a Parigi quello portato in passerella da Giambattista Valli, sebbene il couturier abbia sempre ampiamente dimostrato la sua riconoscenza alla città parigina, ha deciso di sottolinearlo proprio per avergli permesso di “esprimere e raccontare la sua idea di bellezza”.
Rappresentati sul moodboard della collezione i sontuosi e rigogliosi giardini di Bagatelle, Luxembourg, Palais Royale e Tuileries, i fiori che li popolano e che hanno ispirato grandi artisti impressionisti; ma anche alle tre sorelle di Napoleone, trasformando queste ispirazioni all’interno del Carreau du Temple tutta la suntuosità, la ricercatezza e il lusso della sua collezione PE 2016. Tra organze goffrate, drappeggi, ricami preziosi con fiori di lacca tridimensionali, assieme a ramage e boccioli che si arrampicano su cappotti di astrakan, pizzi, maniche a palloncino, tuniche, strascichi e che ricordano la baldanzosa opulenza di Maria Antonietta, regina dell’Haute Couture secondo Valli e ci tiene a sottolineare che “l’Alta Moda non è un pret-a-porter costoso, ma un laboratorio dove sperimentare”.
Martedì 26 gennaio
C’è sempre grande attesa per le collezioni firmate Chanel, Kaiser Karl ci ha abituato ormai alle scenografie fragorose, i dettagli a prova di social, alle modelle con la M maiuscola. In questa sfilata di Haute Couture ci sono tutti gli elementi, ma stranamente con un pizzico di sobrietà, e tanta Coco.
Per cominciare c’è la sua pupilla Cara Delevingne, queste volta non in passerella ma seduta in prima fila con il suo cane, poi ci sono Maria Carla Boscono, Lindsey Wixon, Gigi Hadid e Kendall Jenner in passerella. Un enorme struttura in legno solleva metaforicamente il sipario, mentre in passerelle è un andirivieni di tailleur bouclé, colori tenuti, tessuti satin, dettagli di fiori e ricami 3d. Nessun coupe de theatre, o borse It, solo una minicinturina en pendant con porta cellulare.
Il make-up mette in risalto lo sguardo con un tratto di eyeliner sopra e sotto la palpebra che sembra voler ingrandire ulteriormente gli occhi. L’acconciatura ci ricorda vagamente quella della Principessa Leia in Star Wars, ma saranno suggestioni da kolossal appena riproposto.
- Aouadi
- Bouchra Jarrar
- Stéphane Rolland
- Julien Fournié
- Yiqing Yin
Colori argentei, goffrature, abiti e gonne che sembrano nuvole di organza e seta. Nella stanza del Palais de Tokyo scaldata da una luce rosa shocking va in scena l’Haute Couture firmata Giorgio Armani Privè. Protagonistia il color mauve, un mix tra Blue Serenity e il Rose Quartz, i due colori dell’anno secondo l’Istituto Pantone. Trasparenze, femminilità, qui non c’è spazio per lo stile genderless, la primavera e il romanticismo degli abiti ci porta in un mondo da dolce stil novo. Ma non solo, ad ispirare Re Giorgio, anche lo stile di attrici di altri tempi come Merle Oberon, sexy e forti. L’ispirazione si insinua tra le onde degli abiti che ci riportano agli anni ’50, assieme alle acconciature ad onde.
Niente tacchi sotto gli shorts e le gonne, un concetto di naturalezza caro allo stilista e la scelta del mauve è dovuta anche a logiche di mercato, pare sia amatissimo dalle clienti orientali (e poi, aggiunge, “sta bene a tutte”). In ogni caso, Armani sceglie sempre un unico colore su cui focalizzare la sua collezione, poi, o lo si odia o lo si ama. Tantissimi gli ospiti, dal sindaco di Milano in uscita Pisapia con la moglie, alle attrici Diane Kruger e Olga Kurylenco, fino alle nipoti Roberta e Silvana.Tutti ad applaudire lo stile artigianale deluxe firmato Armani.
- Alexandre Vauthier
Mercoledì 27 gennaio
- Maison Margiela
- Franck Sorbier
Il Re dell’Haute Couture non delude neanche questa volta, portandoci in passerella la sua favola e le sue principesse con tutte le stoffe più romantiche e femminili, tra sete, pizzi, organza. Gonne lunghe e voluminose ma anche più corte e sexy. Romantica sì, ma non per questo meno sexy. Una palette tenue tra l’avorio e il glicine che si sposa perfettamente con i tessuti leggeri, i pizzi macramé e le lavorazioni fioreali.
- Ilja
- Jean Paul Gaultier
- Viktor&Rolf
- Ulyana Sergeenko
Da tempo non vedevamo tacchi sulla passerella di Valentino, ma questa volta Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli hanno deciso di far sfilare le modelle a piedi nudi. Un messaggio che parte dai piedi per raggiungere la leggerezza dei capi, e portarci nel mondo di danzatrici leggendarie come Isadora Duncan, Loie Fuller e Ruth St. Denis. Forse non tutti sanno che agli inizi del ‘900 ballare a piedi nudi era considerato un atto ribelle. Anche le tuniche disegnate da Mariano Fortuny, leggere e velate, ricche di broccati erano il mezzo di una battaglia sociale (e culturale) che voleva le donne libere dalle costrizioni e dalle regole.
I due stilisti tanto fedeli allo stile tunica nelle loro collezioni, ne realizzano di nostalgiche tra ricami, plissè, patchwork, mentre i peidi nudi sono adornati da cavigliere-infradito. Assieme alle vestali leggere anche cappe, kimono, abiti lunghi con scollature ombelicali, quasi sacri nel pieno di intarsi broccati. Altro segno distintivo le coroncine, che non mancano quasi mai nell’immaginario della donna contemporanea del nuovo Valentino. Tra Oriente e Occidente, con le tuniche turche, i colori giapponesi, i simboli del drago e del serpente, ma anche il velluto, i gioielli che si incrociano sul decoletté in stile bondage, un inno alla femminilità e alla leggerezza, che non smette di essere mai di moda.
- Zuhair Murad