Per il quattordicesimo anno consecutivo, Harvard è la migliore università al mondo. È seguita da altri due atenei privati statunitensi, il Mit e Stanford; Cambridge e Oxford, nel Regno Unito, rispettivamente al quarto e quinto, sono invece gli istituti pubblici con il punteggio più alto al mondo. Ma come si posizionano le italiane nella classifica Cwur (Center for World University Rankings) 2025?

L’80% delle università italiane fa peggio del 2024

Il Cwur ha analizzato 74 milioni di dati basati sui risultati per classificare le università di tutto il mondo in base a quattro fattori: qualità dell’istruzione, occupabilità, qualità del corpo docente e ricerca. Con 66 istituti italiani presenti (su un totale di 21.462 atenei classificati dal Cwur), il Bel Paese è ben rappresentato tra le migliori università al mondo. Tuttavia l’Italia fatica a competere con i rivali mondiali: l’80% degli atenei italiani scende infatti nella classifica.

La top ten delle università italiane

A guidare la graduatoria è ancora una volta l’Università La Sapienza di Roma che scende di una posizione, al 125esimo posto. Quella di Padova perde cinque posizioni, attestandosi al 178esimo posto, anche l’Università di Milano scende di cinque scalini (191esima al mondo) davanti a Bologna (204esima) e Torino, al 242esimo posto. La top ten italiana è completata dall’Università di Napoli Federico II (243esima), da quella di Firenze (274esima), di Genova (286esima), di Pisa (288esima) e di Pavia (327esima).

Commentando la situazione italiana, Nadim Mahassen, presidente di World University Rankings, osserva: «Senza finanziamenti più consistenti e una pianificazione strategica più solida, l’Italia rischia di rimanere ulteriormente indietro nel panorama accademico globale che è in rapida evoluzione».

Università di Berkeley

Atenei americani in crisi

Anche l’America appare in forte difficoltà e per la prima volta viene superata dalla Cina come Paese con il maggior numero di atenei in classifica. Nonostante si aggiudichino otto delle prime dieci posizioni, gli Usa faticano infatti a mantenere la loro preminenza a livello mondiale. Nella classifica Global 2000, solo 40 università statunitensi hanno migliorato la propria posizione rispetto al 2024, con 15 che hanno mantenuto la posizione e 264 scese in classifica.

La migliore università pubblica statunitense è Berkeley, al dodicesimo posto a livello mondiale, un posto dietro al Caltech (il California Institute of Technology). Nel complesso, gli States sono il secondo Paese più rappresentato nella classifica Global 2000 con 319 rappresentanti, dieci in meno rispetto allo scorso anno.

L’ascesa delle università cinesi

La reputazione americana nel settore dell’istruzione superiore globale «è seriamente minacciata», commentano gli analisti. «Sebbene gli Stati Uniti vantino ancora le migliori università al mondo – commenta Mahassen -, il declino della stragrande maggioranza dei suoi istituti di istruzione superiore dovrebbe preoccupare l’amministrazione Trump. In un momento in cui le università cinesi stanno raccogliendo i frutti di anni di generoso sostegno finanziario da parte del loro governo, le istituzioni americane sono alle prese con tagli ai finanziamenti federali e controversie sulla libertà accademica e sulla libertà di parola».

«Il forte declino delle università statunitensi – fa notare Mahassen -, è parallelo a quello degli atenei in Giappone, Francia e Germania, mentre le università britanniche e russe hanno avuto risultati solo leggermente migliori. Con la straordinaria ascesa delle istituzioni cinesi, gli atenei del mondo occidentale non possono permettersi di rimanere a guardare e dormire sugli allori».