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Hanno sporcato per sempre la mia infanzia
Sandra P. (non si sente di rendere pubblico il suo cognome) ci ha messo 12 anni a ricordare. Poi, nel mezzo di un'adolescenza difficile, sono cominciati incubi spaventosi, rivelatori. «Credevo di essere pazza» dice abbassando lo sguardo. «Non era possibile che quelle persone, che vivevano ancora accanto a me, mi avessero fatto certe cose. Così ho chiesto a mia madre. “Pensavo te ne fossi dimenticata” mi ha risposto laconica. Il mondo mi è crollato addosso. Se mia madre non reagiva, se non mi difendeva, voleva dire che quei soprusi in fondo me li ero meritati».
Ancora oggi Sandra non riesce a pronunciare i nomi di chi ha sporcato la sua infanzia. Lascia parlare le immagini: «Avevo 2 anni, credo, perché mi vedo con i capelli corti, e a 3 li avevo già lunghi. La mia famiglia era benestante, colta, cattolica, eppure mio padre... Dopo di lui, è stata la volta di mio cugino». Da tempo Sandra fa parte di un'associazione di volontariato che aiuta altre vittime di pedofili, vive da sola, lontano dalla casa degli incubi. Ma la sua ferita non è rimarginata. «Vorrei farmi una famiglia mia» dice. «Ma sento di non averne diritto, mi sembra di essere trasparente e che tutti vedano la macchia che mi porto dentro. Spero, un giorno, di trovare la forza per sbattere la verità in faccia ai miei genitori e urlare: “So tutto, non dimenticherò mai!”». Di piccoli violati come lei, in Italia, ce ne sono tanti. Troppi.
Andrea Coffari, nel libro I diritti dei bambini: un debito con la storia (Franco Angeli), in uscita a maggio, tenta un'angosciante stima. «Secondo due indagini su liceali condotte dall'università di Milano e dall'associazione Sos infanzia a Vicenza, il 15 per cento degli studenti è stato vittima di abusi da piccolo. Proiettato su scala nazionale, significa che oltre un milione di ragazzini su dieci milioni di minorenni è stato oggetto di violenze da parte del padre, di un parente o di un amico di famiglia. Ma solo l'1 per cento dei casi viene denunciato. I bambini come Sandra potrebbero chiedere giustizia una volta diventati adulti. Peccato che dopo dieci anni il reato cada in prescrizione».