Caro diario, da domani non mangio più

Ingrassare è una fatica. Parola di Renée Zellweger.
Per entrare la seconda volta nei panni della goffa trentenne di Che pasticcio, Bridget Jones!, appena uscito nelle sale, l'attrice ha messo su 14 chili.  Perderli è stato facile (ma che nostalgia il cioccolato)

Gli occhi blu, i capelli scuri e una silhouette da far invidia. Incontrare da vicino Renée Zellweger è una sorpresa. La 35enne attrice texana è bellissima. E magrissima. Ha almeno 14 chili in meno rispetto a come appare al cinema nei panni della bionda e burrosa Bridget Jones, il personaggio che l’ha lanciata nell’Olimpo delle stelle di Hollywood e che l’ha consacrata nel cuore del pubblico femminile. La metamorfosi è impressionante. Nel ruolo di Bridget in Che pasticcio, Bridget Jones! (adesso nelle sale), Renée è imbranata e impacciata, mentre nella realtà è sinuosa ed elegante. Dimagrita e con i capelli scuri l’ha voluta Ron Howard per Cinderella Man, il film ambientato nell’America degli anni Trenta che ha appena finito di girare.

Il nuovo look le dona. Eppure nei suoi occhi c’è un velo di tristezza. Infatti, la storia d’amore con Jack White, leader della rockband White Stripes, pare sia giunta alla fine. «Ma della mia vita privata non voglio parlare» esordisce l’attrice, che è tutta concentrata sul suo nuovo ruolo di single… al cinema.

Come nel primo, anche in questo secondo episodio della vita di Bridget Jones i momenti imbarazzanti e le gag si sprecano. Ma non è stanca di apparire così buffa?

«No, perché amo molto questo personaggio. Amo il suo essere pura, ingenua e maldestra, anche nei sentimenti. Bridget cerca di apparire elegante, bellissima e appropriata alle circostanze. Vorrebbe fare la cosa giusta al momento giusto, ma non ha abbastanza fiducia in se stessa».

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E lei, invece, ne ha?

«Credo di sì. Mi piace mettermi alla prova. Ed è stato anche liberatorio interpretare un ruolo così goffo e comico, perché potevo lasciarmi andare, senza avere paura di esprimere perfino le emozioni più imbarazzanti».

Si è lasciata andare parecchio… anche con il cibo.

«L’ho dovuto fare per contratto. Ma questa volta, rispetto a Il diario di Bridget Jones, mi sono rivolta a un nutrizionista che ha studiato la mia alimentazione. Ho cercato di ingrassare in modo un po’ più sano, per riuscire a mantenere le energie necessarie ad affrontare i ritmi massacranti delle riprese. Così ho evitato i grassi animali e ho invece aumentato il consumo di carboidrati, come pane e pasta».

Quanti chili è ingrassata?
«Quattordici in cinque mesi».

Come ha fatto?

«Condivo le insalate con l’olio di semi di riso al posto di quello d’oliva. E poi mangiavo praticamente sempre: gelati, ciambelle, biscotti. Per mantenere il peso, poi, ogni tanto sgattaiolavo via dal set con alcuni amici per andare a rimpinzarmi di pizza e torte. Non mi sono fatta mancare proprio nulla da questo punto di vista».

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È stata dura tornare al peso forma?

«L’overdose di cibo mi aveva dato la nausea. Non è stato difficile ricominciare a mangiare meno e in modo sano. Ma per perdere tutti quei chili c’è voluto un po’ di tempo. Ed è stato un passaggio graduale. Non volevo che il mio fisico si indebolisse».

Non le dispiace avere perso le sue belle forme tonde?
«La verità? Con 14 chili in più mi sentivo bene. E a molti piacevo in versione “Bridget”. Anzi, alcuni amici mi hanno persino detto: “Dovresti cercare di mantenerti un po’ più in carne”».

Sembra davvero orgogliosa di questo ruolo.
«Bridget è una boccata d’aria fresca per le donne. È diversa dal modello dominante della single magra, elegante e perfetta. Ed è la dimostrazione che si può conquistare la felicità rimanendo se stesse».

Lei è felice?

«Sono fortunata. Amo la vita che faccio. Sono partita per Los Angeles quando avevo 24 anni perché ormai in Texas non avevo più nulla da imparare. Ogni volta che riuscivo ad avere un’audizione era una conquista. Ho realizzato il mio sogno di indipendenza, di poter avere cura di me stessa».

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E l’amore? Non è ora di pensare a un matrimonio?
«Non lo considero una priorità. Non sono cresciuta sognando di camminare verso l’altare. E poi, finora, non mi è capitata l’occasione».

Pretende molto dagli uomini?

«Come tutte voglio un partner col quale ci sia fiducia e sostegno reciproco, un rapporto anche di amicizia. Il modello è mio padre, un uomo davvero fantastico».

Al cinema lei passa da un ruolo a un altro. Quand’è che si fermerà?

«Ho ancora in ballo il progetto di un film sulla vita della cantante Janis Joplin, poi mi prenderò una pausa. Non mi sottoporrò ad abbuffate e dimagrimenti rapidi. Almeno per un po’. Negli ultimi tempi ho lavorato tantissimo e adesso ho voglia di una casa e di fermarmi in un posto fisso con il mio gatto, Grady, di sei anni. Chiedo forse troppo?».

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