Irina Shayk: affido congiunto è un termine sbagliato

  • 04 03 2021
La modella Irina Shayk, separata dall'attore Bradley Cooper con cui ha avuto la piccola Lea de Seine, lancia una riflessione: l'affido congiunto è un termine che crea confusione nei bambini perché quando ci si separa non esiste cooperazione tra i genitori

Nessuno ha mai saputo davvero perché è finita la storia d’amore tra Irina Shayk e Bradley Cooper. Nonostante il gossip volesse l’affascinante attore protagonista di una “tresca” con la regina del pop Lady Gaga dopo il film girato insieme A star is born – in molti hanno in realtà sognato il lieto fine dopo i duetti – tra i due non c’è stato nulla di più che una grande affinità. Certo il tempismo ci ha messo del suo per scatenare i pettegolezzi, che però sono rimasti tali nella completa omertà dei diretti interessati.

Oggi la modella e madre di Lea de Seine, che festeggia quattro anni il 21 marzo, si racconta ad Elle Usa e spiega il suo rapporto con l’ex compagno e la sua avversione verso il termine tanto di moda “co-parenting” – letteralmente co-genitorialità e cioè il termine con il quale si descrive la collaborazione dei due partner nei confronti dei figli. «Co-parenting è una “parola malsana” per i bambini perché non esiste una reale cooperazione tra due persone che si sono separate: è solo un modo per addolcire la pillola ai genitori e confondere le idee ai più piccoli», racconta la modella russa che ha scatenato un’accesa polemica sui social con questa affermazione. «Io questa parola non l’ho mai capita», sottolinea la Shayk che spiega «Quando sto con mia figlia Lea, sono sua madre al cento per cento. E quando sta col papà, lui è suo padre al cento per cento».

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E, a quanto pare, nonostante la tensione dei primi mesi, ora i rapporti sono migliorati: «Bradley è un papà fantastico», dice Irina Shayk, «con Lea è davvero meraviglioso e lei lo adora: giocano insieme per ore e lui è sempre presente quando è ammalata o quando deve essere accompagnata a una festicciola oppure quando vuole fare un pigiama party con le amichette». Ma sul loro rapporto neanche una parola. Il tempo per scoprire la verità non è ancora arrivato. «Le mie relazioni appartengono a me. Sono private. Un pezzo del mio io interiore che non voglio mostrare».

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D’altro canto neanche dei sette anni trascorsi insieme al campione Cristiano Ronaldo si sa molto: solo dopo anni la modella ha confessato di non essersi mai sentita all’altezza delle aspettative dell’attaccante della Juventus e di non essere mai riuscita a pensare a una famiglia con lui. Lea invece è arrivata inaspettatamente a coronare un amore che sembrava essere tra i più “belli” del jet set: lei alta, sexy, castana dagli occhi verdi e rimasta nell’immaginario collettivo per le sue foto in biancheria intima, lui bello da paura fa strage di cuori e di critica a ogni film.

Ma «due persone fantastiche non sempre fanno una buona coppia», conclude la modella.

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