Marco Masini

Marco Masini a Sanremo con “Il confronto”

Per Marco Masini è la nona volta a Sanremo, con la vittoria tra i giovani nel 1990 con Disperato e quella tra i big nel 2004 con L’uomo volante

Nona volta per Marco Masini a Sanremo, con la vittoria tra i giovani nel 1990 (Disperato) e quella tra i big nel 2004 (L’uomo volante). Festeggia i trent’anni di carriera con un grande tour nei teatri, dal 3 aprile, e sul palco dell’Ariston porta la canzone Il confronto che anticipa l’album Masini +1, 30th anniversary con 15 duetti e 4 brani inediti, in uscita il 7 febbraio. Nella serata delle cover canta Vacanze romane (Matia Bazar, 1983) con Arisa.

Il tuo brano si chiama Il confronto, perché è importante?

Un brano così si scrive quando si sente l’esigenza di parlare a noi stessi come si farebbe con un vero amico o un fratello, in maniera schietta, cruda e sincera. 

Con chi e cosa ti confronti tu?

Mi confronto con me stesso.

Andare a Sanremo, dopo averlo anche già vinto e vissuto molte volte, che cosa significa per te e cosa può succedere di più?

Per me significa avere la possibilità di vivere un’altra forte emozione. Può succedere che possa condividere ancora una storia con tanta gente che ne ha vissuta una simile a quella che racconto.

30 anni di carriera. Che effetto fa?

È una sensazione meravigliosa per me essere riuscito a condividere un pensiero, una filosofia musicale e letteraria con molti ragazzi ma soprattutto essere cresciuto insieme a loro.

Se dovessi scegliere il momento più bello e quello più brutto di questi trent’anni?

Oggi è il momento più bello, perché ricomincio un viaggio. Sempre oggi quello più brutto, perché ho paura di deludere qualcuno. Quando si hanno 25 anni si vive tutto con maggior spensieratezza.

Il tuo punto debole e il tuo punto di forza oggi quali sono?

il mio punto debole? I riflessi e la consapevolezza. Il mio punto di forza? L’esperienza.

Un nuovo disco in primavera. Quali temi affronterai?

In ogni mio disco affronto gli argomenti che la vita mi suggerisce di affrontare, lo farò anche in questo disco. 

Cosa ti emoziona e cosa ti fa paura?

Mi emoziona avere 55 anni e poter ancora raccontare qualcosa, mi fa paura il passato. A volte ti imprigiona e ti rallenta, soprattutto quando condiziona gli altri.

Tour nei teatri, che cosa sarà per te?

Il tour è la cosa più bella del mondo, nei teatri è l’esaltazione dell’intimità e l’esternazione più dettagliata di ogni emozione

In tutta la tua discografia c’è una canzone che ringrazierai per sempre?

Caro Babbo. Perché attraverso quel brano ringrazio il punto di riferimento più grande della mia vita.

Invece tra le canzoni di Sanremo?

Tutte le canzoni che ho portato a Sanremo hanno significato tanto per me.

Cosa pensi caratterizzerà questa edizione condotta da Amadeus?

Faccio il cantautore non il produttore televisivo, ma considero Ama, aldilà della sua indiscussa bravura e professionalità, una persona vera e spontanea. Ha quella giusta dose di pazzia che gli consentirà di fare grande questo festival. Peccato sia interista (ride, ndr).

Nella tua valigia cosa non dovrai assolutamente dimenticare?

Le pasticche per la pressione.

Una persona che vorresti lì con te?

Mia madre… E infatti la porto sempre dentro di me!

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