I Ricchi e Poveri di nuovo in quattro dopo 50 anni

  • 27 01 2020

I Ricchi e Poveri tornano a esibirsi al completo per la prima volta dallo sciogliemento: lo faranno alla 70esima edizione del Festival di Sanremo sullo stesso palco dove 50 anni fa debuttarono con la canzone "La prima cosa bella"

A 50 anni esatti dal famoso brano “La prima cosa bella” (per incominciare col botto vi diciamo che il testo è di Mogol e la musica di Nicola Di Bari) ma soprattutto dalla prima partecipazione al Festival di Sanremo nel 1970, i Ricchi e Poveri saranno tutti e quattro sul palco dell’Ariston la sera del 5 febbraio. Angela Brambati, Angelo Sotgiu, Franco Gatti e Marina Occhiena (che lasciò il gruppo all’apice del successo nel 1981) hanno deciso di tornare insieme per un progetto speciale. A darne l’annuncio sono stati gli stessi Ricchi e Poveri dal loro profilo Facebook, con un post che tutti i loro fan aspettavano da tempo «Siamo qui tutti e quattro insieme per onorare l’affetto che il pubblico ci ha sempre dimostrato. Celebrare i 50 anni dal nostro primo grande successo è come ritrovarsi in famiglia dopo un lungo viaggio e rinsaldare un legame essenziale».


Quella dei Ricchi e Poveri è un’avventura iniziata nel 1967 proprio in Liguria, a Genova: pensate che era stato il grande Franco Califano a volere fortemente il quartetto e prenderlo sotto la sua ala protetteiva. Il successo non è tardato ad arrivare, complice anche il buon assortimento dei quattro amici. Almeno all’inizio. Sì, perché mentre la loro carriera volava e vendevano milioni di copie di dischi – è il secondo gruppo italiano per vendite e meglio di loro solo i Pooh – Marina lasciava il gruppo a causa di forti dissapori con “la brunetta” Angela (da sempre si è vociferato di una relazione della Occhiena con il marito della Brambati ma nessuno in realtà ha mai chiarito).

Ma i Ricchi e Poveri, anche in tre, hanno sempre mantenuto la loro compattezza tanto da presentarsi a Sanremo con Sarà perché ti amo e vincere l’edizione del 1985 con Se m’innamoro. Alzi la mano chi non ha mai cantato un loro brano!

Insomma, ormai è chiaro che, tra polemiche e reunion, questa edizione del Festival della canzone italiana non può certo essere considerata una delle tante. E questo nonostante le polemiche poco edificanti che hanno infiammato il 70enario della più famosa kermesse. Che Sanremo avesse bisogno di una “spintarella” per risalire la china della popolarità? Forse sì, con buona pace di Amadeus, ma intanto il teatro dell’Ariston, dopo il ricongiungimento di Albano e Romina nel 2015, sarà scenario di un altra storica reunion. E forse è proprio questo lo spirito di Sanremo, quello di celebrare la musica italiana popolare.

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