Simone Biles alle Olimpiadi di Tokyo
Simone Biles alle Olimpiadi di Tokyo

Simone Biles, Naomi Osaka e la salute mentale nello sport

Erano le due campionesse più attese alle Olimpiadi di Tokyo: per entrambe non è andata come speravano, almeno finora. «A volte mi sento davvero come se avessi il peso del mondo sulle spalle», ha detto Biles dopo il ritiro dalla gara a squadre, mentre si torna a parlare dello stress emotivo a cui sono sottoposti i campioni del loro livello

[AGGIORNAMENTO AL 3 AGOSTO 2021: Simone Biles si è ritirata da tutte le gare tranne dalla finale individuale alla trave, dove ha ottenuto la medaglia di bronzo, ndr]

Niente gara a squadre per Simone Biles, una delle atlete più attese di tutta la competizione, che durante il volteggio è atterrata male sulla caviglia destra e si è poi ufficialmente ritirata dalla gara. La 24enne ha lasciato l’arena con un punteggio di 13.766 al volteggio nella prima rotazione, il risultato più basso da lei ottenuto sull’attrezzo in tutta la sua carriera alle Olimpiadi. A oggi, infatti, Biles è la ginnasta statunitense di maggior successo di tutti i tempi e vanta qualcosa come quattro medaglie d’oro e un bronzo a Rio 2016. Non è ancora chiaro se salterà anche le altre finali, compreso quella del corpo libero che si terrà il prossimo 2 agosto e che vedrà impegnata anche Vanessa Ferrari.

«Dopo la performance che ho fatto al volteggio, non volevo andare avanti. Solo un piccolo danno al mio orgoglio. Dobbiamo proteggere la nostra mente e il nostro corpo e non fare quello che il mondo ci chiede di fare», ha commentato lei, mentre sui social e sui media scoppia la polemica, tra chi sostiene sia una questione legata all’infortunio, seppur non grave, e chi invece ritiene sia il risultato di uno stress emotivo che la ginnasta covava da tempo (anche nelle qualificazione era andata meno bene del solito, che per lei significa comunque ottenere punteggi più alti della media). 

Per Naomi Osaka le Olimpiadi si sono concluse in maniera inaspettata…

Solo un giorno prima, si erano conclusi anche i sogni olimpici di Naomi Osaka, la tennista numero due al mondo che a fine maggio aveva fatto discutere con la decisione di ritirarsi dal Roland-Garros «per preservare la sua salute mentale». Dopo aver perso 6-1 6-4 contro Marketa Vondrousova, che è al 42esimo posto nel ranking della Women’s Tennis Association (WTA), la tennista è ufficialmente uscita agli ottavi senza aver portato a casa nessuna medaglia.

Osaka, che è per metà giapponese (da parte della madre) e per metà haitiana (dalla parte del padre), è stata scelta per accendere la fiamma olimpica durante la cerimonia di apertura di Tokyo dello scorso 23 luglio, ed era consapevole di avere tutti gli occhi puntati addosso: «Mi sento decisamente riposata e di nuovo felice, anche delle domande dei giornalisti. Mi sento un po’ fuori di testa in questo momento. Non c’è niente di sbagliato nel mio corpo, mi sentivo solo molto nervosa», aveva detto in quell’occasione, concludendo: «Non ho giocato dal Roland Garros, ci sono cose che ho sbagliato, ma penso di poter migliorare».

Dopo qualche giorno, la speranza di regalare l’oro olimpico al Giappone si è infranta, con grande rammarico di Osaka, che è apparsa visibilmente scossa dopo la sconfitta, e di tutti i suoi fan, nel suo Paese come nel resto del mondo. «Dovrei essere abituata a essere sotto pressione ormai. Ma allo stesso tempo, è stato tutto un po’ più complicato anche a causa della pausa che mi sono presa. Sono contenta almeno di non aver perso al primo turno», ha detto ai giornalisti.

… mentre si torna a parlare di salute mentale nello sport 

Come è successo ad Osaka dopo il ritiro dal Roland Garros e l’eliminazione dalle Olimpiadi, anche sulla situazione di Biles ci sono molte incertezze. Alla Nbc News l’atleta ha infatti dichiarato: «Fisicamente, mi sento bene. Sono in forma. Emotivamente, varia a seconda del momento. Venire alle Olimpiadi ed essere la star principale non è un’impresa facile». La sua, ha detto, è soprattutto «una lotta a livello psicologico, stiamo anche  affrontando alcune cose internamente [al team Usa, ndr]». Biles ha augurato il meglio alle sue compagne e nella speranza di vederla gareggiare nel corpo libero, non si può fare a meno di pensare alla pressione che si trova ad affrontare questa ragazza, la stessa che oltre agli incredibili risultati raggiunti in carriera ha anche quattro movimenti che portano il suo nome, salti che, ad oggi, solo lei riesce a eseguire.

Nessuno può negare il valore di Osaka e Biles, e se è del tutto normale che un atleta si trovi di fronte a stop e sconfitte nella sua carriera, fa riflettere che succeda proprio a loro, che più volte si sono esposte per denunciare lo stress emotivo cui erano sottoposte e si sono fatte portavoce dell’importanza di un sano equilibrio psicofisico nello sport, un tema che nella retorica del sacrificio a tutti i costi che caratterizza l’agonismo non ha mai trovato, davvero, lo spazio che merita. Non manca chi, senza nessuna onestà intellettuale, rimprovera loro di essere addirittura “deboli”, magari paragonandole ai coriacei come Novak Đoković, ma si tratta di polemiche inutili. Osaka e Biles hanno già dimostrato ampiamente quello che sanno fare e, mai come nel loro caso, ogni gesto che fanno pesa il doppio: perché si sono esposte, perché rappresentano un altro mondo di vivere e intendere l’eccellenza dello sport, perché stanno cambiando i parametri delle loro discipline. Anche quando non vincono niente.

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