Le star italiane vittime di bullismo

  • 15 12 2021
È una delle piaghe peggiori della nostra società: che sia verbale, fisico oppure si tratti di cyberbullismo, il numero delle persone vittime dei bulli è in continuo aumento. E il mondo dello spettacolo non è da meno

Tante storie. Tante paure. Vinte. Come le difficoltà superate grazie all’arte e alla musica. Sì, perché il bullismo si combatte anche a suon di brani e di accordi. Come hanno fatto tante star dello spettacolo che, da piccoli e insicuri bambini o adolescenti che allo specchio vedevano solo difetti e debolezze, sono diventati artisti di successo impegnati a combattere una delle peggiori piaghe della società moderna. Non parliamo solo bullismo fisico e verbale ma anche cyberbullismo sociale che prende di mira, attraverso la Rete e soprattutto i social network, persone deboli o fragili. Ogni volta che un prepotente si prende gioco della debolezza di un’altra persona isolandola dal gruppo si può parlare di bullismo. Chi ne è vittima deve chiedere aiuto: ai genitori, alle insegnanti, agli amici. Perché in forme gravi si può addirittura parlare addirittura di reato.

Sensibilizzare le giovani generazioni e dare il buon esempio è essenziale. E vedere come i loro idoli sono riusciti ad emergere nella vita nonostante i trascorsi è ancora più stimolante. Ecco quindi le storie di chi ha fatto “coming out” e raccontato di essere stato in passato vittima di bullismo. Ma soprattutto ecco le vicende di chi si batte oggi per prevenirlo.

Tiziano Ferro è da tempo impegnato nella lotta contro il bullismo: «Le parole hanno un peso. Nella vita e sugli schermi. Certe ferite rimangono nel tempo. L’apologia dell’odio non è un reato che dovrebbe poter cadere in prescrizione. Ma in questo Paese una legge contro l’odio non c’è, quindi: bulli e odiatori italiani, tranquilli siete liberi! Io intanto aspetto tempi migliori, nei quali le parole magari un giorno…avranno un peso», aveva recitato in un monologo nel novembre 2019. Il cantante originario di Latina aveva poi voluto dire la sua sul brano “Tutto il contrario” di Fedez, in cui il rapper, allora 19enne (e che poi si è scusato) scherzava proprio sul coming out di Tiziano Ferro: «Finché si scherza va bene, mi spiace solo quando queste cose sono legate al sentimento e alla sessualità, perché anche una battuta può mettere un adolescente a disagio, e che un idolo dei ragazzini mi prenda in giro su questo è un atto di bullismo molto forte, non solo verso di me».

Per la cantante Elisa il mondo della musica si è rivelato una vera e propria ancora di salvezza per “scappare” da quei bulli che, fin dalle scuole primarie la attaccavano senza tregua: «Alle elementari due compagni mi bullizzavano praticamente tutti i giorni. Io poi ero molto emotiva e superpacifica. Ho iniziato a fare musica molto presto e per me era più facile esprimermi così piuttosto che parlare». Ma non è stato semplice.

«Quando ero vittima dei bulli resistevo grazie a un pensiero fisso: un giorno questi che adesso mi perseguitano verranno ad applaudirmi ai concerti. Beh, è successo». Il timido Michael Holbrook Penniman Junior a cui tiravano addosso lattine è diventato il mitico Mika e ora è impegnato in prima persona contro il bullismo. «Quando da bambino ti attaccano pensi che non puoi reagire, perché se reagisci quelle cose diventano ancora più grandi….io usavo quegli insulti, li trasformavo in musica, li mettevo nei miei disegni».

«Per un breve periodo alle scuole medie venivo presa in giro perché non capivano bene la mia sessualità, mi chiedevano se fossi maschio o femmina e questo perché portavo i capelli corti. Poi si divertivano a chiamarmi “negra” perché mia madre è nera. Ci stavo male, ma facevo finta di nulla e a casa di nascosto piangevo, però poi la rabbia saliva e non accettavo il fatto di sentirmi messa in disparte e additata come la ‘diversa’, quindi ho cominciato ad avere atteggiamenti simili ai loro e mi sono nascosta dietro la rabbia e il finto menefreghismo. Non fate lo stesso errore, difendetevi, ma rimanete quello che siete, io l’ho capito dopo tanti anni». Queste le parole della cantante Elodie che oggi si batte contro le varie forme di bullismo, da quelle fisiche alle verbali fino al cyberbullismo, oggi troppo diffuso tra i giovani.

Anche J-Ax si è schierato in prima linea contro il bullismo raccontando come, a 13 anni, pensava di essere «il più grande perdente della terra». «Quello che avevo erano dei ragazzi che mi tormentavano ogni singolo giorno. Quando passavo per strada, da solo, si accanivano in gruppo con me. Non passava un giorno senza che mi ricordassero quanto fossi uno sfigato solo perché esistevo. Ancora oggi, quando vedo un gruppo di ragazzi su una strada ogni singola cellula del mio corpo mi dice di attraversare per mettermi in salvo. Anche se ho 44 anni».

Il cantante Gianluca Grignani ha raccontato la violenza subita da un pedofilo di 18 anni, quando lui aveva solo 10 anni: «Nel 1982, ho avuto un incontro strano con un pedofilo. Aveva 18 anni, io 10. Mi picchiava perché non riusciva ad avere da me quello che voleva. L’errore dei miei genitori è stato quello di non andare avanti legalmente. Mia madre voleva, mio padre non voleva».

L’attivista ed ex politica italiana Vladimir Luxuria ha fatto rivelazioni scioccanti nel salotto di Silvia Toffanin: «Mi hanno preso a calci e pugni. Mi volevano ammazzare. Da piccola mi piaceva giocare con le bambole, a Carnevale mi sarebbe piaciuto vestirmi da spagnola o da Primavera. Mi veniva naturale, ma sapevo che era una cosa stigmatizzata, da reprimere. Confessai tutto al sacerdote, mi disse che dovevo reprimere questa cosa. Verso i 16-17 anni ho detto basta, perché la vita è una e dovevo viverla al meglio».

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