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Bonus, tutte le scadenze del 2022 e 2023, a partire dalle bollette

Estensione del Bonus bollette a 3.000 euro fino a fine 2022, incentivi per il fotovoltaico e altri voucher: tutte le misure che si possono ancora chiedere ed entro quando

Manca ormai poco più di un mese alla fine del 2022, quando scadrà anche una parte dei bonus attualmente disponibili. Il 31 dicembre, quindi, è una data importante da segnare, per non perdere l’opportunità di presentare domande per sconti fiscali e sostegni.
Attenzione, però, alcuni bonus rimarranno validi anche nel 2023 (e 2024).

Intanto, con il decreto Aiuti-quater il Governo ha deciso di seguire la “strada tedesca”, innalzando la soglia dei cosiddetti “fringe benefits”, cioè quegli incentivi offerti dai datori di lavoro, tra i quali rientrano il bonus bollette e il bonus benzina. Anche le Regioni, intanto, mettono a disposizione fondi per il fotovoltaico. Ecco cosa c’è da sapere.

Bonus bollette, la novità: fino a 3.000 euro

La novità è arrivata con decreto Aiuti-quarter, che prevede l’innalzamento fino a 3mila euro dell’esenzione fiscale per i benefits aziendali, ossia quella forma di incentivo che le imprese possono erogare ai dipendenti e che si somma allo stipendio. Vi rientra anche il cosiddetto bonus bollette, così come il bonus benzina. In particolare, finora la soglia esentasse (quindi la cifra massima che il lavoratore poteva “incassare” senza dover pagare tasse né imposte) era di 600 euro per le bollette e 200 euro per il carburante. Il Governo Draghi aveva già esteso questa soglia dai precedenti 258,23 euro a 600 euro.

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Va ricordato che si tratta di una misura non obbligatoria, ma a discrezione delle aziende, che hanno a loro volta il vantaggio di poter dedurre totalmente i costi ai fini fiscali. Quanto all’uso di questi incentivi, per il bonus bollette occorre che la cifra sia destinata esclusivamente al pagamento delle utenze domestiche di chi la riceve. Vale anche in caso di utenze (acqua, luce e gas) intestate al coniuge o ai figli anche over 21, purché conviventi. Come chiarito da una circolare di pochi giorni da dell’Agenzia delle Entrate, il bonus è fruibile anche per quelle bollette di utenze condominiali pagate per la propria quota dal lavoratore (come in caso di riscaldamento centralizzato) purché siano riferite a consumi singoli e non forfettari. già inclusi del contratto di locazione.

La misura, come chiarito dal ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone, e dal collega dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, vale fino al 31 dicembre 2022.

31 dicembre: quali bonus scadono per i lavoratori

Il 31 dicembre rappresenta una data cruciale, perché sono diversi gli incentivi in scadenza. Il primo riguarda il bonus facciate, cioè la detrazione fiscale del 60% delle spese sostenute per interventi di manutenzione e restauro o recupero delle facciate esterne degli edifici. C’è anche una novità per quanto riguarda il Superbonus, che può essere chiesto entro il 31 dicembre, se alla data del 30 settembre è stato ultimato almeno il 30% dei lavori (non più, dunque, entro il 30 giugno scorso).

Sempre entro il 31 dicembre si può usufruire del bonus trasporti, vale a dire lo scontro di 60 euro per chi acquista abbonamenti ai mezzi pubblici.

Rimanendo in ambito lavorativo, ecco poi il bonus part-time, cioè i 550 euro per chi ha lavorato con questa formula nel 2021.

I bonus per casa, mobili, elettrodomestici

In scadenza il 31 dicembre anche i voucher sulla casa: il bonus tv e decoder, per esempio, che spetta a chi ha un ISEE entro i 20mila euro e consiste in un contributo di 50 euro per chi acquista un decoder o televisore nuovo con cui sostituire quello vecchio che non riceve il digitale terrestre.
C’è poi anche il bonus mobili ed elettrodomestici, che permette di recuperare il 50% delle spese sostenute per gli acquisti connessi alla ristrutturazione di una casa (massimo 10mila euro, che dal 1° gennaio 2023 si dimezzeranno a 5mila).
La percentuale di detrazione, invece, sale al 75% in caso di bonus barriere architettoniche, quando si effettuano interventi per la loro eliminazione.

Infine, rientra in questo capitolo anche il bonus pellet e stufe: consiste in una detrazione fiscale Irpef del 65% oppure in un contributo diretto nel caso di una sostituzione dei vecchi impianti con stufe a pellet o a legna, nota anche come Conto termico. L’acquisto e l’installazione della stufa deve avvenire entro il 31 dicembre 2022. Sia nel caso di una detrazione al 50%, sia che sia maggiore, questa sarà suddivisa nell’arco di dieci anni in quote annuali di pari valore.

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Bonus per la mobilità e i giovani

Scadono, infine, il 31 dicembre gli incentivi per l’acquisto di veicoli ecologici a due ruote (bonus moto elettriche o ibride), che valgono il 30% sul prezzo e fino a un massimo di 3.000 euro (o 40% e massimo 4.000 se si rottama il vecchio mezzo fino alla classe Euro3).

Per quanto riguarda i giovani, invece, c’è ancora la possibilità di usufruire del bonus casa under 36, che permette di non pagare le imposte se si ha meno di 36 anni, un ISEE fino a 40mila euro e si compra la prima casa.

Bonus pannelli fotovoltaici

Tra le misure da tener presente, poi, ci sono incentivi che sono stati decisi di recente, a carattere regionale. Ve ne elenchiamo qui alcuni, a titolo di esempio.

Tra i più consistenti c’è quello deciso da Friuli Venezia Giulia, che ha stanziato 100 milioni di euro per i privati che vogliano migliorare l’efficientamento energetico. In particolare la misura, chiamata bonus fotovoltaico 2023, serve a coprire il costo di installazione degli impianti – compresi i pannelli fotovoltaici – e i contributi si possono sommare a quelli statali: questi possono arrivare al 50% della spesa, mentre alla Regione spetterà la quota restante fino al 90%.

La Regione Sardegna, invece, ha varato il “reddito energetico regionale”: l’amministrazione concede fondi a chi installa impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e che stipula convenzioni con il Gestore dei servizi energetici: sono coloro che “cedono” parte dell’energia autoprodotta al gestore stesso. In questo caso i fondi saranno assegnati con priorità a chi ha ISEE più bassi, nuclei familiari con almeno cinque componenti, giovani coppie, famiglie over 65 o con figli minori o con componenti disabili.

Fondi specifici e analoghi sono stati stanziati anche dalla Regione Basilicata, per chi installa impianti fotovoltaici connessi in rete, impianti solari termici, impianti micro eolico, sistemi di accumulo, pompe di calore. I beneficiari della misura hanno diritto al consumo gratuito dell’energia elettrica prodotta attraverso gli impianti realizzati con l’incentivo, proprio come accade con contributi analoghi in Veneto e Lombardia.

I bonus del 2023

Ma non tutti i bonus scadono il 31 dicembre 2022. Ci sarà tempo, ad esempio, fino al 12 gennaio del 2023 per chiedere il bonus benzina per i dipendenti, che rientra tra i benefit analoghi al bonus bollette per i dipendenti. In questo caso vale fino a 200 euro, spendibili per fare rifornimento alla propria auto o moto.
Il 28 febbraio scadrà, invece, l’Assegno unico universale, ma attenzione: significa solo che entro questa data si dovrà presentare la domanda per ottenere l’assegno, se la situazione economica-reddituale non è variata rispetto al 2022.
Infine, si potrà chiedere e ottenere il bonus acqua potabile fino al 31 dicembre 2023: si riceve un credito d’imposta del 50% sulle spese per acquisto e installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica sull’acqua di rubinetto.

Come cambia il Superbonus

Sempre con il decreto Aiuti-quater cambia il Superbonus. Intanto scenderà al 90% per le spese sostenute nel 2023 per i condomini. Rimane, però, la possibilità di accedere al beneficio per i proprietari di singole abitazioni anche nel 2023, ma con un doppio vincolo: i lavori devono riguardare la prima casa e i proprietari non devono raggiungere i 15 mila euro di reddito (che però cresce in base al quoziente familiare). Per calcolare la soglia fissata a 15.000 euro occorrerà sommare tutti i redditi della famiglia e dividerli poi per un coefficiente determinato dal numero di membri del nucleo familiare. 

Il Superbonus si applica al 110% fino al 31 marzo 2023 per le villette unifamiliari che abbiano già completato il 30% dei lavori entro il 30 settembre 2022.

Che bonus restano nel 2024 (e 2025)

Ma quali bonus sono stati previsti anche oltre il 2023? Nonostante gli incentivi e sostegni possano essere soggetti a revisione da parte dell’esecutivo, al momento rimarranno anche nel 2024 i bonus mobili ed elettrodomestici (detrazione 50% fino a 5.000 euro di spesa), il bonus casa (50% di detrazione su una spesa massima di 96mila euro per la ristrutturazione di appartamenti in condominio o singole unità abitative), ecobonus (credito d’imposta tra il 50 e il 65% per ristrutturazioni che portino a una riduzione del consumo energetico), bonus verde (36% di detrazione fino a 5.000 euro) per ripristino e sistemazione di aree verdi private e condominiali.
Guardando ancora più in là, occorre tenere presente che il Superbonus al 110% rimarrà anche nel 2025, ma solo per interventi su immobili in aree sismiche colpite dai terremoti del 2019, mentre scenderà al 65% quello per riqualificazioni in condomini e palazzine singole da 2/4 unità di proprietà di persone fisiche.

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