I seggiolini salvabebè diventano obbligatori

È stata approvata la legge che rende obbligatorio l'uso dei seggiolini dotati di sistema di sicurezza. L'obbligo scatterà a partire dal 1° luglio 2019

Ultimo aggiornamento: 26 settembre 2018

Seggiolini salvabebè, approvata la legge: saranno obbligatori dal 1° luglio 2019

Il Senato ha approvato in via definitiva la legge che introduce l’obbligo di installare dispositivi salvabebè a bordo di veicoli – a cominciare da macchine e camper – immatricolati in Italia o immatricolati all’estero e guidati da persone residenti nel nostro Paese. Il ministero delle Infrastrutture, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, avrà 60 giorni per emanare un decreto che stabilirà le caratteristiche tecnico-costruttive e funzionali dei sistemi di allarme per seggiolini e ovetti, già presenti sul mercato.  

I segnalatori di “bimbo a bordo”, voluti per scongiurare il rischio di abbandono e di tragedie, saranno obbligatori per i bimbi fino a 4 anni di età. Le regole appena varate entreranno in vigore decorsi 120 giorni dall’emanazione del decreto ministeriale e, comunque, dal primo luglio 2019. Nella legge di Bilancio, intanto, verranno previsti incentivi fiscali per chi acquisterà i nuovi modelli.

Non è dato sapere se l’obbligo di installazione riguarderà tutti i conducenti – anche quelli che avevano acquistato seggiolini vecchio tipo prima della nuova legge e li dovranno sostituire – o “solo” chi li comprerà dall’entrata in vigore della legge in poi. Un’interpretazione letterale della norma fa propendere per il primo caso, e  coinvolgerebbe così un esercito di famiglie.

Le sanzioni 

Le sanzioni previste per chi non si adeguerà ai nuovi obblighi sono le stesse previste quando si fanno viaggiare i bambini senza il seggiolino o non si allaccia la cintura di sicurezza: multa da 81 euro. 5 punti scalati dalla patente e, per la recidiva nel corso di un biennio, sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi.

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Aggiornamento del 7 agosto 2018

Seggiolini salvabebè: obbligo di avviso ai genitori se i bimbi non arrivano al nido o all’asilo

Viaggiano spediti i lavori parlamentari per il varo della legge sui seggiolini salva bebè, dotati cioè di sistemi di sicurezza che segnalino la presenza di un bimbo a bordo auto, a motore spento. La commissione Trasporti della Camera, riunita in sede legislativa, ha approvato la proposta che prevede l’obbligo di installare dispositivi anti-abbandono e in linea di principio (cioè in attesa dei pareri richiesti alle commissioni di riferimento, cioè Affari costituzionali e Bilancio) ha dato l’ok a una sere di emendamenti. Dopo le ferie estive, senza passare dall’aula, il testo ampliato approderà in Senato per il sì definitivo. Le nuove disposizioni entreranno in vigore l’anno prossimo, realisticamente a partire dal primo luglio, salvo incidenti o imprevisti di percorso. Per la data fissata inizialmente, il primo gennaio, potrebbero non esserci i tempi tecnici, nonostante la serrata tabella di marcia.

I deputati hanno inserito nella bozza di legge un passaggio nuovo, che riguarda i doveri di nidi e materne. Il personale delle strutture dovrà tempestivamente avvisare i genitori – o comunque chi esercita la potestà genitoriale – nel caso in cui un bimbo non arrivi in classe e l’assenza non sia stata segnalata dalla famiglia. Le modalità di comunicazione verranno stabilite da un decreto ad hoc del ministero dell’Istruzione. Le caratteristiche tecnico-costruttive e funzionali del dispositivo di sicurezza saranno invece determinate dal ministero dei Trasporti.

Intanto si cercheranno i fondi per la copertura finanziaria degli sgravi previsti, da inserire nella legge di Bilancio. Il ddl in lavorazione conferma quanto annunciato: si introducono espressamente degli “incentivi all’acquisto” dei sistemi salvabebè, seppure “limitati nel tempo”. Il Codacons chiede che siano completamente gratuiti.

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Il ministro per le Infrastrutture, il grillino Danilo Toninelli, ha annunciato di recente durante una diretta Facebook che il Codice della strada sarà modificato, per volontà del Governo, per tutelare la sicurezza dei più piccoli e mettere fine alla tragedia dei bimbi dimenticati in auto. Diventerà obbligatorio dotare di dispositivi hi tech i seggiolini e gli ovetti montati su macchine e camper, in modo da segnalare la presenza di neonati e bambini a bordo ed evitare altri drammi. Basterà avvalersi, ha detto l’esponente del governo, “delle tecnologie che già esistono: per esempio un sensore integrato al seggiolino e collegato alla chiave del veicolo o allo smartphone”. “Porteremo presto il provvedimento in Consiglio dei ministri – sempre parole di Toninelli – e agevoleremo l’obbligo attraverso una detrazione fiscale”. Nella scorsa legislatura erano stati presi impegni simili, ma i disegni di legge in materia poi sono naufragati.

Già depositate proposte di legge ad hoc

Oltre che al ministro Toninelli, e agli operatori privati che si stanno muovendo in assenza di una normativa specifica, il tema sta a cuore a deputati e senatori di segno politico diverso. Proposte di legge sui seggiolini salva bebè erano state depositate alla Camera e al Senato prima ancora dell’insediamento del nuovo Governo. Il 4 luglio a Palazzo Madama ne è arrivata un’altra, firmata da Roberto Nencini, senatore socialista iscritto al gruppo Misto, ex viceministro delle Infrastrutture. L’ultima in ordine di tempo è datata 24 luglio ed è sostenuta da una truppa assortita e trasversale di esponenti di Pd (oltre alla presentatrice, Caterina Bini), Forza Italia, Movimento 5 stelle e Liberi e uguali.

I dati sugli incidenti: troppo imprudenti i genitori

La sicurezza dei più piccoli è anche l’obiettivo della campagna di sensibilizzazione “Bimbi in auto” lanciata dai ministeri di Salute e Infrastrutture e realizzata in collaborazione con la Polizia di Stato e società e associazioni scientifiche pediatriche. Nel 2017 (non prendendo in considerazioni chi viaggiava a piedi, in moto o in bici) “in Italia sono morti a causa di incidenti stradali 25 passeggeri con meno di 14 anni (7 con meno di 5 anni, 11 tra i 6 e i 9 anni e 7 dai 10 ai 14 anni) e più di 8.396 sono rimasti feriti: 2.631 erano sui sedili anteriori, 5.765 sui sedili posteriori.

Su un totale di 17.309 feriti gravi per incidenti stradali, sempre facendo riferimento ai trasportati, i bambini nella fascia di età 0-9 anni rappresentano l’1,4 per cento dei feriti gravi (242 bambini). Nella maggior parte dei casi non erano assicurati efficacemente al seggiolino o erano seduti accanto al guidatore in condizioni di totale vulnerabilità. Molti dei lutti e delle conseguenze si sarebbero potuti drasticamente ridurre se fossero state rispettate le norme sull’uso dei seggiolini o con un po’ di buonsenso.

Una famiglia su cinque non usa il seggiolino

Secondo indagini compiute da istituti di ricerca – continuano i promotori della campagna – in media una famiglia su cinque non utilizza il seggiolino per i figli o se ne serve in modo non corretto”. Due under 14, nel 2017, hanno perso la vita in scontri in moto, 5 erano in bici, 8 a piedi.

Regole per il trasporto sicuro dei bimbi in auto

Ecco, allora, alcune semplici regole di comportamento tratte dall’opuscolo realizzato per la campagna di sensibilizzazione.

Usare sempre il seggiolino

Non tenere mai un bimbo in braccio, anche nei brevissimi tragitti. “Nel 2016 – viene spiegato – il 75 per degli incidenti stradali si è verificato in ambito urbano, facendo registrare il 45 per cento delle vittime, rispetto ad altri contesti. I piccoli spostamenti e le ridotte velocità sono solo apparentemente i più innocui: nel caso di impatto a 56 chilometri orari un bambino che pesa 15 chili produce una forza d’urto pari a 225 chili. Impossibile trattenerlo con le braccia”.

Acquistare il modello più adeguato a peso, statura ed età e accertarsi che sia omologato

 “L’omologazione è riportata nell’etichetta del seggiolino, dove sono indicati la normativa di riferimento il numero di omologazione ed il peso o l’altezza entro cui è consentito l’utilizzo. I seggiolini con sistema di fissaggio Isofix che sfrutta tre punti di ancoraggio direttamente sul telaio dell’auto, possono essere utilizzati solo su vetture predisposte ad hoc. Il riduttore, che si applica ai seggiolini omologati per l’utilizzo nei primi mesi di vita, si adatta alla corporatura dei più piccoli e consente una posizione anatomica corretta, soprattutto della testa”.

Montare il seggiolino nella posizione corretta

 “Nel manuale di istruzioni del seggiolino – ricordano sempre i promotori della campagna per la sicurezza dei baby passeggeri – è riportata la modalità corretta di collocazione (sedile anteriore o posteriore, in senso di marcia o contrario) in relazione al peso o all’età del bambino. È possibile metterlo sul sedile anteriore solo se l’auto consente di disinserire l’airbag del lato del passeggero”.

Sopportare gli strilli dei bimbi e allacciare sempre le cinture

“Anche se a volte possono infastidire il bambino, le cinture di sicurezza del seggiolino o dell’ovetto vanno sempre chiuse”.

Sì al peluche, no al lecca-lecca

 “Meglio allietare il viaggio di un bimbo con l’orsacchiotto preferito. Lecca-lecca o altri oggetti rigidi potrebbero ferirlo in caso di brusca frenata”.

Quali multe si rischiano

Per chi non fa uso di seggiolini e ovetti per bambini è prevista la sanzione base di 81 euro, alla quale si aggiunge la decurtazione di 5 punti dalla patente. In caso di “recidiva”, nell’arco di due anni, c’è la sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi.

Per chi ostacola o altera il funzionamento dei “dispositivi di ritenuta”, come si chiamano in burocratese, la multa è di 40 euro, accompagnata dal taglio di 5 punti della patente.

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