Codice della strada: novità su bici, fumo e smartphone

Ecco le novità del Codice della Strada in discussione in Commissione Trasporti alla Camera: dalle bici contromano al divieto di fumo, all'inasprimento delle pene per chi usa lo smartphone

Stop al fumo in macchina, sempre, non solo quando ci sono a bordo donne incinte e bambini. Via libera alle biciclette in contromano e in prima fila ai semafori. Limiti di velocità in autostrada alzati a 150 chilometri orari in presenza di almeno tre corsie di marcia. Parcheggi “rosa” regolamentati, non più estemporanei. Sanzioni inasprite per chi usa lo smartphone mentre guida. Sono alcune delle novità in discussione alla commissione Trasporti della Camera, dove sono approdate una quindicina di proposte di integrazione del Codice della Strada.

L’iter è nella fase iniziale. In corso d’opera, dunque, le modifiche messe in cantiere potrebbero anche rientrare – perlomeno in parte – o essere cambiate. 

Ciclisti contromano e in pole position

I ciclisti – se le proposte sul punto andranno in porto – avranno la precedenza agli incroci o davanti ai semafori: non saranno costretti ad accodarsi alle auto incolonnate (come di fatto già succede), ma avranno uno spazio di fermata davanti ai veicoli. I comuni dovranno segnalare questa fascia riservata alle due ruote, in pole position, con una doppia linea di arresto.

Chi si sposta in bici potrà andare contromano nei centri abitati dove il limite di velocità è di 30 chilometri orari, indipendentemente dalla larghezza della carreggiata o della presenza o meno di parcheggi, previa valutazione delle condizioni di sicurezza. Il via libera non sarà automatico. I sindaci dovranno emanare ordinanze ad hoc e disporre l’installazione di pannelli informativi.

I ciclisti potranno anche circolare nelle corsie ora riservate esclusivamente ai taxi e agli autobus e parcheggiare in aree apposite indicate sempre dai comuni oppure, dove non esistano stalli per le due ruote, sui marciapiedi e all’interno delle zone pedonali. “In ogni caso – si prevede – il velocipede in sosta non deve recare intralcio ai pedoni e non deve essere collocato lungo i percorsi tattili per i disabili visivi». Il posteggio per le biciclette dovrebbe essere sempre gratuito.

Meglio prima una sperimentazione?

Le possibili modifiche in cantiere fanno discutere anche gli addetti ai lavori, oltre ai comuni automobilisti e ai ciclisti. Giordano Biserni, presidente dell’Asaps Associazione sostenitori e amici della polizia stradale, chiede ponderatezza e cautela, in particolare sulla possibilità che le bici vadano contromano. “Nei Paesi nordici, dove è più diffuso l’uso della bicicletta, vengono fatti osservare i limiti di velocità, gli automobilisti si fermano con l’arancione. Bisogna vedere invece nella nostra realtà cosa accadrebbe considerando il contesto di ogni centro: illuminazione, fondo stradale, viali pianeggianti o meno. Da noi – sostenete – i rischi potrebbero aumentare”. Per questo, a suo parere, sarebbe opportuno non dare l’ok in tutto il territorio italiano, ma avviare una sperimentazione in aree ad alta densità ciclistica. E poi servirebbe una tripla disciplina rigida che faccia appello ad automobilisti e ciclisti ad una maggiore attenzione e rispetto delle regole, che esistono – ricorda – anche per chi va in bicicletta”. “

Casco anche per chi usa le due ruote

Una delle proposte di legge sotto esame prevede l’utilizzo tassativo del casco anche per i ciclisti (tutti, non solo i corridori) e incentivi per l’acquisto. Le multe non saranno da poco. “Chiunque viola tale obbligo è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria consistente nel pagamento di una somma da 80 a 323 euro”. Le mancata protezione di bimbi e adolescenti ricadrà sugli adulti. “Quando il mancato uso del casco riguarda un minore, della violazione risponde chi ne esercita la potestà genitoriale. Quando il mancato uso del casco riguarda un minore trasportato, della violazione risponde il conducente».

No a smartphone e affini

Il Codice vigente potrebbe essere aggiornato anche per la parte che riguarda gli “apparecchi radiotelefonici”, le denominazione attuale, generica. La linea abbozzata è quella dell’inasprimento delle sanzioni. Le modiche proposte prevedono che sarà vietatissimo guidare maneggiando “smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi che comportino anche solo temporaneamente l’allontanamento delle mani dal volante”.

Chi lo farà, oltre alla multa (da 322 a 1.294 euro, stando alla proposta di legge più severa) e alla decurtazione di 5 punti, la prima volta rischierà la sospensione della patente di guida da 1 a 3 mesi. In caso di recidiva, in un biennio, la sanzione sarà tra 644 a 2.588 euro s(econdo il ddl più rigido), la patente sarà “congelabile” da 2 a 6 mesi e raddoppieranno i punti scalati (da 5 a 10) dal documento di guida.

Inseriti i nuovi mezzi di trasporto

Entreranno per la prima volta a far parte del Codice della strada, che ad oggi parla semplicemente di acceleratori di velocità, anche i “mezzi di trasporto” meno tradizionali o più recenti, come gli skate, i monopattini, i segway e gli hoverboard. Si sta discutendo sulla possibilità di ammettere la circolazione esclusivamente lungo le piste ciclabili o anche in altri tipi di strade.

Divieto di fumo senza deroghe

In divieto di fumo a bordo di camion e veicoli diventerà totale, non più applicato solo in caso di presenza a bordo di donne in dolce attesa e bambini. Per le future mamme e le neo mamme, in auto con bimbi fino a tre anni di età, ci dovranno essere parcheggi rosa, riservati. In molte città già esistono, anche se il Codice della strada non li prevede. Per servirsi di questi spazi sarà necessario avere ed esporre un “contrassegno famiglia”.

Protezioni per i centauri

Per i centauri e le persone trasportate su moto e scooter – ipotizza un’altra delle proposte di legge trattate in commissione Trasporti – diventerà obbligatorio indossare abbigliamento tecnico di sicurezza, a protezione della colonna vertebrale. Le moto elettriche, altra novità in discussione, potranno circolare anche in autostrada.

Limiti di velocità e deroghe

Sulle autostrade a tre corsie più corsia di emergenza per ogni senso di marcia, il limite massimo di velocità è elevato a 150 km/h, sempreché lo consentano l’intensità del traffico, le condizioni atmosferiche e i dati di incidentalità dell’ultimo quinquennio. In caso di precipitazioni atmosferiche di qualsiasi natura – altro passaggio del ddl – la velocità massima non può superare i 110 km/h per le autostrade ed i 90 km/h per le strade extraurbane principali. “Sarebbe una misura in controtendenza con i restringimenti dei limiti di velocità, specie sulle statali, che si stanno effettuando in Europa» cpnclde Biserni. «Saremmo infatti l’unico Paese al mondo ad aumentare i limiti sulla rete autostradale. Si pensi ai danni che ne deriverebbero: inquinamento, maggiori consumi e nessun guadagno nemmeno in termini di tempo. Perché il rischio è camminare più forte, per fermarci più spesso, visto che è plausibile pensare a più incidenti nelle strade”.

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