Vaccini e autismo: perché non esiste alcun legame

Una delle bufale più strampalate che girano sul web e nei bar è quella di un nesso causale fra vaccinazioni e autismo. Ne parliamo con Roberto Burioni, professore di microbiologia e virologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, che ha pubblicato per Mondadori Il vaccino non è un’opinione.

«Un legame – quello tra vaccinazioni e autismo – che va escluso nel modo più assoluto. L’autismo è una patologia che ha una base genetica e che viene diagnosticata in un periodo in cui si fanno le vaccinazioni, però l’incidenza dell’autismo fra i vaccinati e quella fra i non vaccinati è assolutamente identica», ci spiega 

Come si è cominciata a diffondere la notizia di un legame fra vaccini e autismo?

«Tutto risale a un articolo del 1992, scritto dal dottor Andrew Wakefield, articolo che si è rivelato essere falso e supportato da dati falsi. Questo medico l’aveva scritto per tornaconto personale perché aveva depositato una domanda di brevetto relativo a un vaccino alternativo. Wakefield è stato radiato dall’ordine dei medici. Per questo anche sull’iniziativa che avrebbe dovuto tenersi al Senato i primi di ottobre, chiamare a parlare di vaccini un medico radiato è una contraddizione».

Perché continua a resistere questa ‘voce’?

«Perché ciclicamente molte persone la riportano alla luce: alcune per ignoranza, altre in buona fede, altre ancora in malafede perché i medici che sostengono questa bugia, molto spesso propongono delle terapie alternative, inefficaci e costose, ai genitori che hanno avuto la sfortuna di avere un figlio autistico e che farebbero di tutto per farlo guarire. Ma la scienza è assolutamente concorde nel dire che fra autismo e vaccinazione non c’è alcun rapporto».

Queste voci che circolano hanno abbassato la cosiddetta copertura vaccinale. Abbiamo meno bambini vaccinati in Italia. Perché non bisogna aver paura di vaccinarsi?

«Non bisogna aver paura perché i vaccini sono sicurissimi ed efficaci e gli effetti collaterali sono rarissimi e quasi mai di grave entità. Bisogna vaccinarsi, senza preoccupazioni e patemi d’animo. E’ una procedura sicura e fondamentale sia per i nostri bambini che per la nostra comunità, perché se la soglia di vaccinazione e di immunità cade sotto un certo livello, le malattie possono ricominciare a circolare».

Bambini meno vaccinati significa anche adulti più esposti?

«Se noi vacciniamo tutti i bambini, proteggiamo indirettamente anche gli adulti che hanno una immunodepressione temporanea per altri problemi di salute. Per esempio, nel 2015 è morta di morbillo, negli Usa, una ragazza di 28 anni, perché stava facendo una terapia immunosoppressiva. Il morbillo era riapparso nel 2014, quando la gente ha smesso di vaccinarsi. Nel 2000, si era raggiunta una immunità completa della popolazione, per cui se uno dall’estero arrivava con il morbillo, non contagiava nessuno perché la comunità era immune. Poi è successo che, a causa della solita bugia sul legame con l’autismo propagandata da una playmate, Jenny McCarthy, la gente ha smesso di vaccinarsi e fra il 2013 e il 2014 questa copertura pressoché totale si è persa e ci sono stati centinaia di casi di morbillo. Questa è una storiella che insegna quanto le leggende attorno a questo fantomatico legame siano pericolose».

Si fanno ancora studi sul legame fra autismo e vaccinazioni? 

«L’ultimo è uscito su una rivista prestigiosa poco tempo fa e ha studiato l’incidenza dell’autismo nei fratelli di bambini autistici. Premesso che questa patologia ha una base genetica, l’incidenza di questa malattia nei fratelli di bambini già malati è più alta: confrontando i dati fra vaccinati e non vaccinati, non si è riscontrata alcuna differenza, neppure in questi bambini che sono più propensi allo sviluppo dell’autismo. Altre ricerche hanno analizzato i filmini sui bambini che poi hanno sviluppato una sindrome autistica, filmini girati prima che gli fosse somministrato il vaccino. E si è visto che già allora si manifestavano i primi sintomi, evidenti solo agli occhi attenti degli specialisti. Altri studi ancora hanno rilevato la presenza di lesioni celebrali prenatali, alla base dell’autismo. Insomma, abbiamo ricerche ed evidenze scientifiche che ci permettono di affermare categoricamente che i vaccini non causano autismo».

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