Arianna Fontana, terza medaglia dopo l’oro nei 500 metri e l’argento nella staffetta

Alle Olimpiadi invernali in Corea del Sud la campionessa di short track, dopo aver vinto la medaglia d'oro nei 500 metri e l'argento nella staffetta, conquista un bronzo 

Arianna Fontana, la nostra portabandiera alle Olimpiadi invernali, sale sul podio dello short track anche nei 1.000 metri e conquista il bronzo, la sua terza medaglia alle Olimpiadi invernali di Pyeongchang. Con Martina Valcepina, Lucia Peretti e Cecilia Maffei, nella staffetta aveva vinto l‘argento. Da sola, l’oro, la più preziosa, nei 500 metri.

Nello short track olimpico è l’atleta più vincente, che con otto medaglie eguaglia lo statunitense Ohno e il sudcoreano/russo Ahn. 

Leggi i nostri ritratti delle campionesse italiane alle Olimpiadi invernali. 

E qui l’abbiamo incontrata poco prima della sua partenza

Oggi Arianna Fontana mi apre le porte del suo “castello”, il palazzetto del ghiaccio di Courmayeur, dove si allena per le Olimpiadi invernali in Corea del Sud. Mi stringe la mano decisa, mi scruta come per prendere le misure di una gara, ma le bastano un sorriso e un cappuccino per “sciogliersi”. Sono passate le 11 e lei si è già lasciata alle spalle la prima sessione di allenamento della giornata. La tabella di marcia verso la Corea è serrata, ma sul calendario spicca un appuntamento segnato in rosso: Arianna, che è la portabandiera dell’Italia, il 18 dicembre ha ricevuto il tricolore dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «È un’emozione nuova per me, sono più abituata all’adrenalina della gara» dice la campionessa, testimonial Herbalife. «Il ruolo di portabandiera mi dà una carica in più: noi atleti siamo forse l’unico collante del Paese, soprattutto in questo periodo difficile in cui molti fanno fatica a essere orgogliosi dell’Italia. Eppure grazie al pattinaggio ho girato il mondo e non ho mai visto una Nazione così ricca di bellezza e cultura come la nostra. Ecco, forse ci manca un po’ il carattere». 

«Il mio primo allenatore diceva che non ero portata»

A questa 27enne nata in provincia di Sondrio il carattere non manca di certo. Leader nata («Sono portabandiera dentro» ride), ha infilato i pattini a 4 anni per imitare il fratello, ma non si è innamorata di piroette e volteggi. «Ho scelto la velocità perché mi fa sentire viva, mi sembra di volare, di non avere limiti. E pensare che all’inizio cadevo sempre e il mio primo allenatore aveva detto ai miei che non ero portata». Invece a 15 anni, a Torino 2006, è diventata la più giovane atleta italiana a vincere una medaglia olimpica: quelli in Corea saranno i suoi quarti Giochi invernali e, nel frattempo, ha conquistato 14 medaglie ai Mondiali. «A Torino ero una bimba, non avevo idea di quello che accadeva intorno a me. A Vancouver sono cresciuta e nel 2014 a Sochi, in Russia, ho dato tutto, portando a casa un argento e 2 bronzi. Manca l’oro. Inutile nascondersi: punto a questo. Sto lavorando sodo e mi sento bene. A livello fisico, ora punto sul potenziamento muscolare e macino tanti chilometri in pista, poi nelle prossime settimane affinerò i dettagli per essere veloce ed esplosiva. Sono attenta all’alimentazione: mangio poco e spesso, ogni 2 ore, e uso integratori specifici». 

«Il 2014 è stato un anno speciale: ho vinto 3 medaglie a Sochi e mi sono sposata»

Arianna viene richiamata all’ordine dal suo angelo custode, il marito Anthony Lobello, americano di origini italiane, un passato nel pattinaggio. “Rapisce” la moglie per pranzo, ma prima c’è tempo per raccontarci che si sono piaciuti subito, quando lei era ancora una ragazzina. Si sono rincorsi in mezzo a campionati e altre storie d’amore. Poi lui ha lasciato gli Stati Uniti e nel 2014 si sono detti sposati sul lago di Como. Mi mostrano le fedi, con incise le parole “the luckiest”, i più fortunati, e le foto sullo smartphone. Anche adesso hanno gli stessi occhi innamorati.

«Il 2014 è stato un anno speciale per me» confida Arianna. «Dopo Sochi avevo bisogno di una pausa. Pattino da sempre e volevo capire se avevo ancora qualcosa da dire. Mi sono sposata, ho fatto yoga e boxe, ho pensato a quello che avrei fatto se non fossi diventata un’atleta. Mi sarebbe piaciuto studiare storia dell’arte, ma senza ghiaccio non resisto. A ottobre 2015 ho assistito a una gara: rodevo perché non c’ero io in pista. Allora sono tornata. La mia è una passione troppo forte». 

«Nel mio futuro vedo gli Stati Uniti e un figlio»

Già, tra Arianna e il ghiaccio c’è un’attrazione magnetica che percepisco quando la guardo rientrare nel palazzetto, dopo una pausa veloce. Va in palestra, suda sugli attrezzi e poi ritorna in pista. Macina metri dopo metri, simula una gara, sorpassa le compagne di squadra. Raggiunge la velocità di 50 chilometri all’ora, si inclina fino a toccare terra. Ma non cade mai, il ghiaccio fa parte di lei, le lame dei pattini sembrano ali, le gambe sprigionano potenza. La sessione pomeridiana sarebbe finita ma lei continua fino a sera, quando nei finestroni del palazzetto entra il buio. «Da piccola avevo due sogni: partecipare alle Olimpiadi e fare la portabandiera. Li ho realizzati, devo trovarne altri». L’oro? «Quello è un obiettivo, non un sogno. Le atlete coreane e cinesi sono agguerrite, anche olandesi e inglesi non scherzano, ma io non arretro. Non è detto che questi saranno i miei ultimi Giochi». Anthony la guarda sereno. Vogliono dei figli. In Florida li aspetta la famiglia di lui, magari un futuro da allenatori da pattinaggio. «Negli Usa è più facile vedere il futuro: da loro il domani è un portone aperto, qui in Italia una porticina. Ma questa resterà sempre casa mia». C’è tempo per pensare al dopo Olimpiadi. Ora pregusta una serata tranquilla, un libro fantasy per rilassarsi o un film horror con le amiche. «Ho bisogno di adrenalina anche nel tempo libero. Ecco, in Corea voglio che gli italiani vedano quello che sono: una ragazza forte, con una passione inesauribile». 

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Mini guida ai Giochi

LE GARE IN TV 

La rete ufficiale dell’evento è Eurosport (it. eurosport.com, canale 372 del digitale terreste, 210 di Sky), che trasmette integralmente diretta e approfondimenti. Anche su Rai2 e RaiSport andranno in onda molte competizioni.

GLI AZZURRI IN PISTA

L’Italia partecipa ai Giochi con 121 atleti: la maggior parte arriva dalla Provincia autonoma di Bolzano, 17 dalla Lombardia, mentre Emilia Romagna, Liguria, Toscana e Marche mandano 1 atleta a testa.

LE NOTIZIE ONLINE

Per sapere tutto sui nostri atleti, c’è il sito del Coni: www. pyeongchang 2018.coni.it/it.

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