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Contro la violenza domestica chiedi aiuto in farmacia

Le farmacie scendono in campo in tutta Italia contro la violenza domestica. Ecco come si può muovere chi ha bisogno di una mano

Le farmacie scendono in campo contro la violenza domestica con il progetto Mimosa. Nato a Napoli nel 2014 da un’idea dell’associazione Farmaciste insieme, è stato esteso a tutto il territorio nazionale e chi è in difficoltà può trovare nei 19.000 punti vendita privati italiani brochure informative e farmacisti pronti a dare consigli. «L’abbiamo pensata perché i nostri punti vendita sono ovunque, anche nei piccoli paesi, e le donne possono entrarci senza insospettire il partner» spiega Angela Margiotta, presidente di Farmaciste Insieme. «Inoltre l’80% di chi ci lavora è donna». Ecco come si può muovere chi ha bisogno di una mano.

Dove trovi le brochure

«Di solito non sono in evidenza vicino al bancone, ma in un angolo appartato per dare modo di prenderne una senza dare nell’occhio» avverte Margiotta. «Nell’opuscolo c’è una guida che aiuta a riconoscere la violenza domestica anche quando si manifesta sotto forme più subdole, come la vessazione psicologica o economica».

Parla con il farmacista

«Anche se non sono né psicologi né esperti, i farmacisti sono persone fidate a cui spesso si confidano i propri problemi di salute. Possono quindi dare una mano a chi è in una situazione critica, fornendo per esempio il numero del centro antiviolenza più vicino e spiegando che chi telefona non è obbligato a denunciare, ma può limitarsi a un colloquio per chiarirsi le idee e capire cosa fare» spiega Margiotta.

Un’app con i consigli pratici

Il progetto Mimosa comprende anche un’applicazione da scaricare inquadrando il QR code che trovi sulla brochure (per sicurezza non pubblichiamo il suo nome) e non è riconoscibile come app d’aiuto se per caso qualcuno prende in mano il tuo telefono. Realizzata dalla Fondazione Vodafone, partner del progetto con Federfarma, non si limita a fornire la mappatura dei centri d’aiuto più vicini. «Comprende anche diverse sezioni che aiutano a riconoscere i comportamenti a rischio e gli atteggiamenti che li giustificano. In più ci sono indicazioni pratiche su come uscire da una situazione violenta o come aiutare qualcuno a farlo».

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