Divieto di fumo nei parchi: dove e perché

La restrizione sta prendendo piede in Italia. E dopo Verona, Napoli e Bolzano anche Milano sta valutando l'iniziativa. Per creare oasi di benessere assoluto dove i bambini giochino accompagnati dalle mamme

Sembra un po’ come rinchiudere il mare in una buca nella sabbia: impossibile e aleatorio. Eppure il divieto di fumare nei parchi sta sempre più prendendo piede in Italia. E dopo centri come Verona, Napoli e Bolzano, ora anche Milano sta valutando l’iniziativa. L’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna è convinto: che si spenga la sigaretta in quei luoghi “dove ci sono i bambini che giocano e le mamme che li accompagnano”, dice al Corriere della Sera. “Ma anche gli sportivi che fanno jogging o l’impiegato in pausa pranzo che si mangia un panino”.

Nella sua crociata anti-fumo l’assessore vuole che gli spazi verdi diventino oasi di benessere assoluto.

Finora però l’accoglienza da parte del sindaco Letizia Moratti è timida: se tutta la giunta darà il suo assenso alla proposta alcune aree verdi circoscritte potrebbero diventare no smoking, ma per il momento solo in forma sperimentale. Nel frattempo è in cantiere un nuovo parco riservato ai bambini  in occasione dell’Expo 2015.

Ma vediamo quale altra città italiana si è già mossa in tal senso e quali sono le legislazioni in materia negli altri Stati.

Napoli. Il capoluogo campano è stato apripista in Italia: andando ben oltre la legge Sirchia, dal 18 novembre 2007 con un’ordinanza  il comune ha esteso il divieto di fumo ai luoghi all’aperto. Le multe vanno da 27,50 euro a 500 euro qualora la violazione venga commessa in presenza di donne in evidente stato di gravidanza e di lattanti o bambini fino a 12 anni.

Verona. Dal 27 novembre 2007, a ruota, divieto di fumo anche nei parchi giochi veronesi, allo scopo di perseguire una città più vivibile e pulita, a misura di tutti gli abitanti, con particolare attenzione alle fasce protette, deboli o svantaggiate. Per i trasgressori multa da 25 a 500 euro. (Qui l’ordinanza del sindaco, in pdf)

Bolzano. Anche qui fumo fuorilegge dal 19 marzo 2008 nei parchi giochi e nelle aree pubbliche nelle immediate vicinanze di donne incinte bambini fino a 12 anni, quindi anche negli impianti sportivi e in occasione di manifestazioni (cinema all’aperto, rappresentazioni teatrali e musicali, ecc.). Multa da 50 a 500 euro.

Buccinasco. Anche questa cittadina dell’hinterland milanese da gennaio di quest’anno  ha adottato la linea dura contro i fumatori. Sigarette bandite nelle aree gioco dei bambini, con multe di 100 euro, che raddoppiano se il reo è già stato punito. Il sindaco Loris Cereda: “La sigaretta fumata da un adulto si trova solitamente ad un’altezza tale che corrisponde pressoché a quella del bambino obbligandolo, quindi, a respirarla”.

Nel mondo.

Negli Stati Uniti le leggi sul fumo sono rigide ma cambiano da Stato a Stato. Il più attento è la California, dove non si può fumare in bar e ristoranti e neppure su alcune spiagge o per la strada a meno di sei metri dall’ingresso dei palazzi, con limitazioni nei luoghi all’aperto diverse da città a città. A San Francisco sigarette off limits nei parchi.

La Spagna liberista di Zapatero ha vietato il fumo in tutti i luoghi pubblici tranne che in bar e ristoranti.

In Francia interdiction de fumer in bar, ristoranti, hotel, casinò e discoteche.

No smoking in Canada in tutti i luoghi pubblici. E a Truro, una cittadina sulla costa atlantica, è vietato fumare nel centro della città.

Divieto di fumo nei locali pubblici anche in Olanda, ma solo per il tabacco: si può fumare hashish e marijuana nei tradizionali “coffee shop“.

Una buona occasione per continuare a ridurre tumori e allergie o un’utopia impossibile da realizzare?

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