“Egoista, immatura, amante dei viaggi, convivente di un gatto o di un cane, una che ha tanto tempo libero, rifugge l’impegno, vuol mantenere il corpo atletico”. Così viene descritta la donna senza figli nel documentario Lunadigas di Nicoletta Nesler e Marilisa Piga (su Facebook le date del tour in varie città italiane). Segno dei pregiudizi che tuttora riguardano chi non è madre, a prescindere dai motivi e perfino della continua crescita numerica.
Secondo il Rapporto natalità e fecondità 2016 dell’Istat, oggi è 1 donna su 4 a varcare la soglia dei 40 anni senza avere figli, mentre un quarto di secolo fa era solo 1 su 10. Le ragioni sono varie, spesso molto personali. Tuttavia nel 2008 le demografe Maria Letizia Tanturri e Letizia Mencarini hanno esaminato un focus group di circa 800 “nullipare” evidenziando le principali motivazioni della scelta.
La maternità non è un destino
«Ci sono le donne che posticipano la gravidanza per motivi economici, professionali o perché non hanno una relazione stabile, fino a quando non è troppo tardi per una gravidanza» spiega Maria Letizia Tanturri. «Poi ci sono quelle che non hanno mai avuto l’istinto materno. E infine c’è una zona grigia di quante non hanno davvero deciso di non avere figli, ma forse non hanno sentito neppure una forte spinta a farli». Dal 2008 a oggi, però, precisa Giulia Zanini, borsista a Padova che ha condotto una ricerca sul tema, tra i “non genitori” sono comparse sempre più donne che si occupano dei figli del partner o di quelli degli amici.
«A un certo punto tutte, però, si sono dovute giustificare della loro vita, cosa che non capita alle madri», asserisce Eleonora Cirant, autrice di Una su 5 non lo fa. Maternità e altre scelte (Franco Angeli). «Perché, più al Sud che al Nord e più nelle piccole realtà che nelle grandi città, le persone si aspettano che una donna faccia figli o perlomeno spieghi perché non li fa». Per quanto «il femminismo abbia liberato le donne dall’idea che la maternità sia il loro destino e non una scelta, un conto sono i tempi imposti dalla società e un altro quelli personali» dice la sociologa e psicoterapeuta Paola Leonardi, autrice del saggio Perché non abbiamo avuto figli. Donne “speciali” si raccontano (Franco Angeli) e fondatrice del centro Autostima donna (autostimadonne.it). «Basta pensare che quando mi invitavano in tv a presentare il mio libro sulle senza figli, mi mettevano in contraddittorio con un prete. E solo 2 anni fa, nel 2015, sul palcoscenico di Sanremo Carlo Conti ha chiamato gli Anania, due genitori con il record italiano di 16 figli. Nonostante la presunta modernità, questo è il modello di vita da ammirare».
Insomma, anche se aumenta il numero di single, le spinte conservatrici della nostra società danno luogo a una linea di confine tra chi ha figli e chi non ne fa. «I genitori pensano di aver fatto la scelta giusta, dal punto di vista personale e sociale, e guardano con sospetto quelli che insinuano essere egoismi altrui. «Peccato che non esistano decisioni giuste in assoluto, ma solo giuste per ogni donna. Così come chi rifiuta i bambini, magari, si oppone a un’idea rigida della femminilità o alle condizioni in cui oggi le madri si trovano a vivere, strette tra il lavoro e la mancanza di servizi adeguati» aggiunge Eleonora Cirant.
La famiglia è un concetto da ampliare
Invece di sentirsi distanti e divise su due fronti, le donne con e senza figli dovrebbero allearsi per creare una società in cui si sta tutte più “comode”. Perché se si vuole difendere la famiglia, occorre rendersi conto che ormai ne esistono di tanti tipi. «Il problema non è che tante italiane eterosessuali non vogliano fare figli, ma che li vorrebbero anche tanti maschi omosessuali. O che ci sono dei papà che vorrebbero stare a casa per un anno e non possono permettersi di prendere un congedo dal lavoro. O che ci sono tante “non italiane” che fanno figli, ma poi non trovano sufficienti aiuti per inserirsi nella nostra società». Invece del Dipartimento mamme, appena creato dal Pd, «che rispecchia un’idea della società datata e patriarcale, inauguriamo un dipartimento “bambini”» invita Eleonora Cirant. «Perché siano garantiti i diritti di chi nasce in ogni forma di famiglia, non solo quelli di alcuni tipi di donne rispetto alle altre».
Siete anche voi donne senza figli?
Scriveteci la vostra storia allegando una foto all’indirizzo e-mail: [email protected]. La pubblicheremo.
La storia dietro queste immagini
L’Italia è il Paese Ue con il più alto numero di donne senza figli (circa il 20%) tra i 40 e 44 anni. La fotografa Rossella Santosuosso, 40 anni, è una di loro. Da tempo lavora sul tema delle “non-mamme”, ritraendo coetanee che non hanno avuto bambini per motivi diversi. A ognuna di loro Rossella ha chiesto di scrivere una lettera indirizzata al bambino che avrebbero voluto avere o che spiega le loro motivazioni. Questi scritti (che trovate accanto alle foto) hanno ispirato le frasi che leggete nel nostro servizio.
Anita, 40 anni:
«Caro Luca, non so dirti quando ho rinunciato a te. 20 anni fa ero pronta ad averti, gli studi però mi hanno portato lontano».
Antonia, 40 anni:
«Riverso sui miei nipoti l’amore che avrei per te. Oggi loro sono un po’ anche bimbi miei».
Rossella, 40 anni:
«Mi manca il famoso istinto materno e non mi sono mai vista come genitore».
Donatella, 36 anni:
«Non voglio partorire, non voglio allattare e non mi manca il creare una famiglia».
Teresa, 41 anni:
«Con le prospettive che questa società mi offre dubito che sarò mai mamma».