Un uomo palestinese di fronte alla Al-Jawhara Tower di Gaza City, colpita dagli attacchi aerei israe
Un uomo palestinese di fronte alla Al-Jawhara Tower di Gaza City, colpita dagli attacchi aerei israeliani, 12 maggio 2021

I profili da seguire sui social per capire cosa succede tra Israele e Palestina

Con l’aggravarsi degli scontri a Gerusalemme e nella striscia di Gaza, sui social molti giornalisti e attivisti stanno provando a raccontare cosa succede, colmando il vuoto dei media tradizionali

Da lunedì scorso, proprio nei giorni conclusivi del mese di Ramadan, si sono riaccesi gli scontri a Gerusalemme e nella striscia di Gaza, raggiungendo un livello di violenza che non si vedeva almeno dal 2014. Quando si tratta della questione israelo-palestinese è sempre difficile orientarsi: gli scontri hanno radici storiche profonde che spesso rimangono taciute nel dibattito che puntualmente segue l’inasprirsi delle violenze. Dopo le recenti proteste causate dallo sfratto di tre famiglie palestinesi dalle loro case a Sheik Jarrah, un quartiere a nord di Gerusalemme che è al centro di una complessa disputa territoriale, lunedì 10 maggio l’esercito israeliano ha condotto un’offensiva armata sulla Spianata delle Moschee, che è uno dei luoghi più sacri per la religione musulmana (è stata colpita anche la celebre moschea al-Aqsa).

Secondo fonti palestinesi, ci sono stati circa 50 morti e circa 300 feriti. Tra le vittime ci sono 14 bambini palestinesi. Lunedì e martedì, Hamas, il gruppo politico-terrorista palestinese che governa la striscia di Gaza, ha lanciato dei razzi verso Gerusalemme: si parla di una decina di morti e non si conosce ancora il numero di feriti, ma i numeri sono in costante aggiornamento. Mentre in tutto il mondo si stanno moltiplicando le iniziative a sostegno della Palestina, che già vive una situazione difficilissima di segregazione aggravata dalla pandemia, sui social in molti tra giornalisti e attivisti si stanno spendendo per raccontare cosa sta succedendo e da dove derivano le tensioni, riuscendo laddove molti media tradizionali falliscono perché spesso considerati di parte: raccontare una storia che è stratificata e piena di sfaccettature, facendo da traduttori delle fonti originali (sia palestinesi che israeliane) e provando a offrire un contesto per comprendere la situazione, soprattutto ai più giovani. Se anche tu vuoi informarti sulla questione, ti consigliamo di seguirli.

La scrittrice Randa Ghazy

Nata a Saronno da genitori egiziani, Randa Ghazy è scrittrice e giornalista, autrice di diversi libri: il suo racconto d’esordio, Sognando Palestina (Fabbri), uscito nel 2002, è stato tradotto in 16 lingue. È laureata in Relazioni internazionali all’Università degli studi di Milano e su Instagram sta raccontando gli scontri di questi giorni nella striscia di Gaza. Qui spiega cos’è Shiek Jarrah e perché tutto è iniziato da lì.

La deputata Lia Quartapelle

Lia Quartapelle è una deputata del Partito Democratico, Capogruppo alla Commissione Esteri e ricercatrice Esteri. Spesso nelle sue Stories fa approfondimenti di geopolitica e politica internazionale, dalle proteste di Hong Kong alla crisi in Bielorussia. In questi giorni sta approfondendo la questione israelo-palestinese: puoi seguirla su Instagram e Twitter.

L’attivista Leila Belhadj Mohamed

Leila Belhadj Mohamed, italiana di origini tunisine, è laureata in Relazioni internazionali, attivista transfemminista ed esperta di geopolitica e diritti umani, con un occhio di riguardo alla protezione dei dati. Sul suo profilo organizza spesso live con attivisti e ricercatori (spesso italiani di seconda generazione), condivide fonti, traducendole dall’arabo, e contenuti di approfondimento.

Le giornaliste Mariam Barghouti e Hind Hassan

Se leggi l’inglese, ti consigliamo di seguire queste due giornaliste che sono sul campo. Una è Mariam Barghouti, che collabora con il New York Times, Al-Jazeera e il Washington Post tra gli altri. Il suo account Twitter è stato temporaneamente sospeso martedì notte a causa delle molte segnalazioni ricevute (spesso Instagram, Twitter e Facebook rimuovono i post che riguardano la Palestina), ma è stato riabilitato poco dopo. L’altra è Hind Hassan, corrispondente di Vice News: il suo video di un soldato israeliano pronto a lanciare una granata su un gruppo di medici e giornalisti è diventato virale negli ultimi giorni.

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