Astronaute, schiave, politiche, casalinghe, operaie. Donne importanti, che hanno lottato per se stesse e per le altre donne. Ogni settimana aggiungiamo un ritratto a questa gallery. Per costruire una grande storia al femminile.

Elsa Morante

Elsa Morante è stata la prima donna a vincere il Premio Strega, con il romanzo L’isola di Arturo, nel 1957. Dopo, sono anni burrascosi: la separazione dallo scrittore Moravia, la morte del pittore Morrow, col quale aveva una relazione, un romanzo che non riesce a vedere la luce.

Nel ‘71, inizia un nuovo romanzo: un affresco corale di Roma a cavallo della Seconda Guerra Mondiale, la Storia vista dal basso. Data la vocazione popolare del romanzo, chiede a Einaudi di pubblicarlo subito in edizione economica. È un lungo braccio di ferro, le propongono una doppia versione.

Il 26 giugno ‘74 La Storia esce in libreria, nella sola edizione economica. I critici si schierano, ma i lettori la premiano: in poche settimane raggiunge le 600000 copie, facendone uno dei romanzi italiani più letti del ‘900.

Nilde Iotti è la prima donna Presidente della Camera dei deputati

Il 20 giugno ’79 c’è un cambiamento epocale nella vicenda personale di Nilde Iotti, ma anche nella storia della Repubblica Italiana. Nilde è figlia di un ferroviere, morto quando lei aveva 14 anni, e di una casalinga che fa molti sacrifici per farla studiare.

Durante la guerra, partecipa alla resistenza. Nel ’46, è una delle 21 donne dell’Assemblea Costituente. Da qui, inizia un percorso politico, all’interno del Partito Comunista, al quale è legata a doppio filo: intrattiene una relazione con Togliatti, segretario del partito. Ma è nel ’79, appunto, che raggiunge una delle massime cariche dello Stato: diventa, ed è la prima donna a farlo, Presidente della Camera dei Deputati.

Lo sarà per 13 anni: nessuno, ancora oggi, ha tenuto questo incarico così a lungo.

Nilde Iotti
Fondazione Nilde Iotti

Anne Frank

«Spero di poterti confidare tutto, come non ho mai potuto fare con nessuno, e spero che mi sarai di grande sostegno».

È il 12 giugno 1942: Anne Frank riceve in regalo per il suo 13esimo compleanno un diario, che inizia con queste parole. Un mese dopo, a luglio, Anne e la sua famiglia sono costretti a nascondersi in un appartamento segreto. La famiglia di Anne è ebrea e, come tutti gli ebrei, viene perseguitata dai nazisti.

Il diario, che Anne terrà quasi tutti i giorni, oltre a rappresentare per lei una finestra per uscire dall’angusto spazio in cui vivrà in clandestinità per due anni, è per noi, oggi, uno straordinario affresco di vita familiare e ci ricorda che si può essere umani anche quando il mondo sembra perdere lucidità.

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La battaglia di Emma Bonino per legalizzare l’aborto

Negli anni ’70 l’aborto è illegale in Italia. Le donne che possono permetterselo vanno all’estero, le altre si arrangiano. Emma Bonino è una ragazza appena laureata – tesi profetica su Malcom X – che va in giro nei quartieri popolari di Milano a fare educazione sessuale.

Questa esperienza la spinge, assieme ad altri, a fondare il Centro per l’Informazione sulla Sterilizzazione e l’Aborto, un consultorio che aiuta le donne nel percorso di interruzione della gravidanza. In tutta Italia, organizzano cliniche clandestine.

Emma viene ricercata dalla polizia, decide di autoconsegnarsi e finisce in carcere: vuole che il suo gesto diventi simbolico e favorisca il dibattito per una legge.

Il 22 maggio ’78 la legge è realtà: una vittoria per Emma Bonino, ma soprattutto per la libertà di scelta di tutte le donne.

emma bonino
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La doppia vita di Felicia Impastato

La vita di Felicia Bartolotta è divisa da una data: il 9 maggio ’78.

Prima di quel giorno, fa di tutto per proteggere suo figlio, Peppino Impastato, dalla mafia. Peppino diffonde volantini, fa comizi, prende in giro i mafiosi alla radio, lei minimizza, fa sparire i volantini. Li conosce bene i mafiosi: senza saperlo, ne ha sposato uno. Non vuole che uccidano Peppino.

Ma il 9 maggio, Peppino viene fatto saltare in aria. Un attentato finito male o un suicidio, è la versione ufficiale. Da quel momento, Felicia dedica la sua vita a trovare i responsabili. Ma fa anche un’altra cosa.

Apre casa sua, a tutti, come un museo, per far conoscere la storia di Peppino: «la cosa di mio figlio si allarga, capiscono che cosa significa la mafia».

Perché Peppino aveva ragione: «la mafia è una montagna di merda».

Margaret Thatcher, «the Iron Lady», diventa premier

«Amavo mia madre, ma già a 15 anni non avevamo più niente da dirci. Lei stava sempre in casa». Margaret Thatcher non vuole essere come sua madre: già all’università si occupa di politica. Entra nel partito conservatore, viene eletta alla Camera dei Comuni, diventa Ministro dell’Istruzione.

Da subito, diventa famosa ma impopolare: abolisce il latte gratuito nelle scuole per i bambini sopra i 7 anni. Poi, il 4 maggio 1979, viene eletta Primo Ministro: è la prima volta per una donna in Europa. Gestisce la politica interna, ma anche le crisi internazionali e il terrorismo, con durezza. La stampa russa la battezza “Lady di ferro”, ma per gli amici è affettuosamente Maggie: questa doppia identità, di madre severa e intransigente, è il modo migliore per raccontarla.

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Marylin Monroe per la prima volta in copertina, è l’inizio della sua carriera

Il suo nome è Norma Jane Mortenson. Fino a questo momento, la sua vita è stata un susseguirsi di infelicità e maldestri tentativi di sopravvivenza.

La seconda guerra mondiale è nella sua ultima coda, Norma ha soltanto 20 anni, è già sposata e di lavoro vernicia aerei. Un fotografo, che vuole realizzare un servizio per i soldati ancora al fronte, la nota in fabbrica.

Scattano una foto, l’idea di fare la modella le piace, finisce per posare ancora, per un altro fotografo: il 26 aprile 1946 è in copertina sulla rivista «The Family Circle», la prima della sua carriera. La foto fa il giro del mondo e passa dalle scrivanie dei produttori cinematografici di Hollywood.

La chiamano per dei film, ma a patto che scelga un altro nome: Marilyn Monroe.

Marilyn Monroe
Marilyn Monroe nel 1952 – Getty Images

La canzone Strange Fruit viene registrata da Billie Holiday

Billie Holiday è già famosa, la sua voce profonda da cantante nera ha conquistato il jazz e il blues.

Si esibisce al Cafè society di New York, uno dei pochi in cui siano ammessi liberamente anche neri. Il proprietario propone a Billie di cantare un testo, Strange Fruit, scritto da un insegnante che era rimasto impressionato dall’ennesimo linciaggio a danno di neri.

Lo “strano frutto” è, infatti, un nero impiccato a un albero. Billie accetta, lei stessa e la sua famiglia hanno subito discriminazioni. La prima esecuzione lascia il pubblico shockato.

Un mese dopo, ad aprile, Billie decide di registrarla. La sua casa discografica si oppone, ne trova una più piccola. Seguono scandalo e successo, radio che la boicottano, locali che si rifiutano di farla eseguire.

Ma, alla fine, Strange Fruit segna in modo indelebile la storia dei diritti civili.

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Camilla sposa il principe Carlo

Camilla Parker Bowles è sempre stata “l’altra” per eccellenza, e di questo sapeva tutto il mondo. Per più di 30 anni, è l’amante del principe Carlo, erede al trono d’Inghilterra. Si innamora di lui prima ancora che sposi Diana.

Avrebbe dovuto esserci lei sull’altare, ma sembra che non fosse ben vista dalla famiglia reale.

Per tutta la vita è, perciò, costretta a confrontarsi con Lady D: un’icona amatissima dalla gente anche dopo la sua morte. Ma sopporta, resiste, aspetta.

Il 9 aprile 2005 finalmente riesce a prendersi quello che avrebbe dovuto essere già suo: a Windsor, sposa il principe Carlo. La sua resistenza ha assunto nel tempo una dimensione quasi eroica, un esempio per chi sa aspettare.

La regina Camilla al Royal Ascot 2023
IPA

Martina Hingis si classifica come la migliore e più giovane tennista al mondo

La storia di Martina Hingis è la storia di una donna che, pur non avendo scelto il proprio destino, come capita a tanti, si è impegnata a dimostrare comunque che poteva essere la migliore.

Inizia a giocare a tennis a 2 anni, a 4 partecipa al suo primo torneo, a 11 lascia a bocca aperta spettatori e avversarie, che liquida in mezzora, al Torneo Bonfiglio per under 18.

Il suo talento è frutto di un allenamento sfiancante che sua madre, tennista professionista in cerca di riscatto, ha previsto per lei: ha fatto costruire un campo da tennis come quello degli Australian open nel terreno di casa.

Il 31 marzo 1997, a soli 16 anni, Martina raggiunge la vetta mondiale, classificandosi come la migliore, e più giovane, tennista al mondo.

Anche se forse non lo voleva, ce l’ha fatta.

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