Parrucche donna negozio scaffali

Nasce la Banca delle parrucche

Dalla fine di ottobre ci sarà una Banca delle parrucche in ogni Asl del Lazio. Per dare un aiuto concreto, e gratuito, alle malate di cancro che perdono i capelli in seguito alle terapie

Tanti di noi hanno un’amica, una sorella, una madre che sta lottando contro il cancro. Nel 2019 sono 175.000 donne in Italia che hanno ricevuto questa diagnosi e si sono sentite pronunciare la parola “tumore” da un medico. È pensando a loro che la Regione Lazio ha appena istituito un fondo particolare. L’idea porta la firma di Michela Di Biase, 40enne consigliera del Pd, che si presenta così: «Sono mamma di Irene, figlia di Rita e sorella di Francesca, tutte donne fortissime e speciali. Credo molto nell’universo femminile e nella sorellanza. Negli ultimi tempi ho incontrato tante giovani pazienti oncologiche e ho scoperto, tra le altre cose, il prezzo esorbitante delle parrucche, che arrivano a costare centinaia di euro. Così qualche mese fa ho presentato un emendamento alla legge regionale di bilancio, che prevede un fondo di 300.000 euro: ora è realtà e servirà a dare un contributo di 250 euro a chi soffre di alopecia per colpa della chemioterapia e ha un reddito annuo fino a 25.000 euro (da dichiarazione Isee, ndr)».

La Regione Lazio scende in campo al fianco delle donne, come hanno già fatto altre istituzioni gemelle, dal Veneto alla Lombardia, dall’Emilia Romagna fino alla Puglia. E non si ferma al contributo economico. «Abbiamo anche creato la Banca della parrucca, che da fine ottobre raccoglierà questi oggetti preziosi grazie a donazioni di privati e li offrirà gratuitamente a chi non può proprio permetterseli. Ci sarà una banca in ogni Asl e sempre alla Asl si potrà richiedere il contributo economico di 250 euro» aggiunge Michela Di Biase.

La strada, dunque, è tracciata. «Spero che sia solo l’inizio: voglio aumentare il fondo in ogni manovra di bilancio regionale per aiutare sempre più malate: la politica ha senso se mette sul piatto soluzioni utili. I prossimi mesi rischiano di essere critici: a causa della pandemia che ha travolto il sistema sanitario, sono saltate visite oncologiche, terapie, interventi. Non solo. Gli esperti parlano di un milione in meno di screening per la prevenzione. Le pazienti avranno ancora più bisogno di essere sostenute e aiutate e le istituzioni non possono girarsi dall’altra parte».

Michela De Biase consigliere regionale Lazio
Michela De Biase, consigliera della Regione Lazio, ha promosso la nascita di una Banca della parrucca in ogni Asl

Il mese del nastro rosa

Ricordate il famoso nastro rosa, simbolo della campagna di Fondazione Airc sul tumore al seno? Come ogni anno, torna a ottobre. Ma stavolta sarà “incompleto”, per ricordare il vero obiettivo: una cura concreta per tutte coloro che si ammalano. L’anno scorso 53.000 donne in Italia hanno ricevuto una diagnosi di cancro al seno. E se ben l’87% sopravvive, non possiamo dimenticare le 36.000 colpite, per esempio, dal carcinoma mammario metastatico, una delle forme più aggressive, che non risponde alle terapie oggi disponibili. Ecco perché sostenere la ricerca diventa fondamentale: per tutto il mese di ottobre si può acquistare il nastro rosa o fare una semplice donazione. Per saperne di più, nastrorosa.it.

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