Jack Angeli (il cui vero nome è Jacob Chansley), uno dei leader di QAnon, durante l'insurrezione de
Jack Angeli (il cui vero nome è Jacob Chansley), uno dei leader di QAnon, durante l'insurrezione del 6 gennaio a Capitol Hill, Washington

Che cos’è QAnon e perché se ne parla

Lo avrai sentito nominare per via dell’insurrezione di Capitol Hill a Washington. Ecco chi sono gli estremisti che seguono questa bizzarra teoria del complotto

Quando, lo scorso 6 gennaio, si è diffusa la notizia che alcune centinaia di persone armate erano entrate a Capitol Hill, il Campidoglio a Washington, il mondo ha seguito con ansia l’evolversi della situazione. L’insurrezione ha fatto temere il colpo di stato, ma le immagini che arrivavano dagli Stati Uniti erano quantomeno bizzarre, con uomini vestiti da vichinghi che marciavano, armati, al grido di “Segui il coniglio bianco”. Si trattava di sostenitori di Donald Trump, perlopiù appartenenti all’estrema destra americana (la cosiddetta “alt-right”) come i Proud Boys, lì radunati per contestare il risultato delle elezioni di novembre che hanno decretato la sconfitta di Trump. Tra di loro c’erano anche i seguaci di QAnon, una bizzarra teoria del complotto molto popolare online. Ecco cos’è e perché se ne parla tanto.

Che cos’è QAnon e da dove arriva

Volendo riassumerla, QAnon è quella teoria – completamente infondata e senza nessuna base fattuale – che afferma che il presidente Trump sta conducendo una guerra segreta contro un gruppo di uomini potenti e adoratori di Satana, tra cui ci sarebbero anche molti pedofili, che terrebbero il mondo sotto scacco grazie alla loro influenza sui media, il mondo della finanza e della cultura. Questo gruppo misterioso sarebbe supportato dal Partito democratico e i seguaci di QAnon credono che un giorno arriverà la resa dei conti e le figure di spicco di questo gruppo, come Hillary Clinton, verranno arrestate e giustiziate. Questa, per quanto folle possa sembrare, è la teoria centrale di QAnon, che può subire molte variazioni sul tema (altrettanto folli) e altrettante contraddizioni. 

Come riassume la Bbc, tutto è iniziato tutto nell’ottobre del 2017, quando un utente anonimo ha pubblicato una serie di post nella bacheca di 4chan, un sito nato come un forum di discussione sugli anime giapponesi e diventato una fonte inesauribile di disinformazione e teorie del complotto. L’utente in questione si era registrato con il nickname “Q” e affermava di avere informazioni sulla sicurezza nazionale, i suoi messaggi sono diventati “Q drops” o “breadcrumb” (letteralmente gocce e briciole, da qui il riferimento al coniglio bianco di Alice nel paese delle meraviglie) ed erano scritti in un linguaggio criptico e condito di slogan, tutti rigorosamente pro-Trump.

Sembrerebbe impossibile che qualcuno ci sia cascato, ma dal 2017 in poi la teoria ha macinato traffico e interesse su tutte le piattaforme social, da Facebook a Twitter, da YouTube a Reddit e, secondo quanto riporta la Bbc, sarebbe stata ancora più cercata durante la pandemia. I grandi del tech sono corsi ai ripari, sospendendo centinaia di account e video che supportano le teorie di QAnon, ma ciò non impedisce che ne nascano di nuovi in continuazione, seguiti e ricondivisi da milioni di persone nel mondo. 

Chi sono i seguaci di QAnon?

Già nel 2018, Alvin Chang aveva condotto un’interessante analisi su Vox sulla composizione dei seguaci della teoria, monitorando alcuni sottogruppi su Reddit dove si discuteva appassionatamente di QAnon. Il giornalista aveva concluso che la maggior parte di loro erano “teorici della cospirazione” quasi per caso, senza ciò nessun tipo di formazione o specializzazione di sorta, tutti erano entusiastici supporter di Trump, spesso si interessavano di arti marziali, videogiochi e criptovalute ed era legittimo supporre, visto che Reddit non chiede dati demografici, che si trattasse perlopiù di uomini bianchi.

Un altro aspetto interessante era il fatto che fra loro c’erano moltissimi attivisti che si battevano per i “men’s right”, i diritti dei maschi, quel variegato sottobosco che abbiamo visto appartenere all’ideologia “incel”. Di incel abbiamo parlato di fronte alle stragi compiute da giovani uomini – come nei casi di Elliot Rodger e Alek Minassian – che hanno motivato la loro scelta con veri e propri testamenti postati online, in cui si dichiaravano traditi dal genere femminile perché ancora vergini o perché erano stati rifiutati da qualche ragazza, nonché convinti che tutte le conquiste ottenute dalle donne fossero una minaccia per la stabilità sociale. Come molti analisti hanno rilevato, al cuore dell’ideologia incel c’è una forte misoginia, alimentata dall’isolamento sociale e dalla tendenza alla radicalizzazione. Non sorprende, allora, che nel calderone di QAnon ci siano finiti anche loro.

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