Vacanze separate: mini-guida di sopravvivenza

Le vacanze separate, per forza o per amore, sono un test per ogni coppia... ma possono essere anche un'occasione per rafforzarla

Presto o tardi arriva per tutte le coppie: da quelle che stanno insieme da troppo poco per avere fatto piani comuni per l’estate, a quelle che stanno insieme da qualche anno e non hanno le ferie in concomitanza, fino a quelle che per una volta decidono (unilateralmente o di comune accordo) di passare le vacanze in regime di temporanea separazione. Non è un dramma, né necessariamente una spia che il rapporto è finito o in crisi. Ma se capita, come sopravvivere alla distanza? Ecco una mini-guida in cinque punti.

1. Non prenderla male.

Come si diceva, appunto, una vacanza separati non è per forza un modo per dirsi “Vorrei lasciarti”. Capita di voler fare esperienze che l’altro non apprezzerebbe pienamente, perché anche nelle coppie più compatibili ci sono gusti e desideri che non combaciano. Tipo che lui vuole andare a fare rafting e tu sei terrorizzata dall’acqua, mentre lui detesta le vacanze pigre e tu vorresti solo sbragarti in una spa per sette giorni, leggere e dormire. La vacanza separata è l’ideale per soddisfare i desideri inespressi.

2. Mica devi stare sola!

Alcune donne permettono al compagno di andare in vacanza con gli amici e senza di loro, ma trascorrono tutto il tempo della vacanza a casa, lamentandosi e bofonchiando al telefono perché lui è “Lì” che si diverte senza di loro. Il massimo dell’aggressività passiva, e un ottimo modo per ritrovarsi alla fine delle ferie più stressate che all’inizio: le recriminazioni fanno venire le rughe. Se è stato lui a proporre la vacanza separata, organizzati con amici o amiche e goditi le vacanze da single: avrete qualcosa da raccontarvi che l’altro non sa. Un tonico incredibile per la conversazione.

3. Divertirsi anche senza l’altro è normale

La nostra idea di relazione a lungo termine ci porta a pensare alla persona con cui stiamo come all’unica in grado di farci stare bene. Scoprire che ci divertiamo anche senza di lui è spesso devastante per le più insicure: “Oh mio Dio! Ho riso! Ma allora non lo amo più?” Uscire dalla dimensione federicomocciana dell’amore fa benissimo, e no, divertirsi quando lui non c’è non è una cosa sbagliata o un segnale che non si è trovata la persona giusta. Anzi: è un segnale che il rapporto non è diventato una trappola in cui si è smarrito il senso della propria identità.

4. Sì, ma non sei single

Le vacanze separate NON sono una pausa dal rapporto (a meno che non siano dichiaratamente tali) “Vendicarsi” con lui tradendolo perché ha scelto di andare in vacanza con gli amici e “Perché tanto lui poi farà i suoi porci comodi” è una cosa molto immatura e parecchio sciocca. Certo, un momento di follia può capitare anche d’inverno, figurarsi d’estate, quando gli ormoni volano e l’abbronzatura rende tutti più belli. Ma farlo apposta e come punizione, oppure pensarsi “libere e belle” perché lui non c’è, quello no.

5. Ottimizzate la tecnologia (o anche no)

Non morite d’amore: videochiamatevi su Internet, telefonatevi quando possibile, mandatevi foto e aneddoti. Oppure tentate un esperimento arditissimo: una settimana o due senza contatti (se non per le emergenze), struggendovi nell’assenza dell’altro anche mentre vi state divertendo da matti. Il ricongiungimento sarà epico, sismico, epocale. Garantito.

 

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