Vaccino anti Covid e ciclo: cosa c’è da sapere

Le mestruazioni abbondanti vanno aggiunte agli effetti collaterali dei vaccini anti-Covid Pfizer e Moderna. A indicarlo è stato l'Ema, l'ente regolatore europeo dei farmaci, intervenuto su un tema delicato su cui avevamo sentito l'opinione dell'esperta

Per mesi se ne è dibattuto e spesso le opinioni a riguardo non erano unanimi: adesso, invece, arriva l’intervento dell’Ema. Secondo l’agenzia europea del farmaco le mestruazioni abbondanti vanno inserite tra gli effetti dei vaccini anti-Covid messi a punto da Pfizer e Moderna. Il Comitato per la farmacovigilanza dell’Ema, infatti, ha raccomandato di aggiornare i “bugiardini” dei vaccini.

Gli esperti europei, però, hanno preferito maggiore prudenza rispetto a un altro aspetto al centro del dibattito: «Non ci sono prove che suggeriscano che i disturbi mestruali sperimentati da alcune persone abbiano un impatto sulla riproduzione e sulla fertilità».

L’Ema, il ciclo abbondante e i vaccini: cosa cambia

L’Ema, quindi, interviene in un campo molto delicato e in momento nel quale si torna a parlare di Covid, sia in vista dei possibili aumenti di casi, sia per la modifica delle norme, con lo stop alle multe per gli over 50 non vaccinati e alla sospensione per i medici che non hanno ricevuto il vaccino. L’opinione degli esperti è chiara: «Sono stati segnalati casi di forti emorragie mestruali dopo la prima e la seconda dose, e dopo il richiamo con Comirnaty e Spikevax», ossia Pfizer e Moderna. Da qui la raccomandazione a inserire queste conseguenze tra quelle possibili, precisando: «I dati disponibili forniscono rassicurazioni sull’uso dei vaccini mRna anti-Covid prima e durante la gravidanza».

Una revisione condotta dall’Emergency Task Force dell’Ema «ha mostrato che questi vaccini non causano complicazioni durante la gravidanza per le future mamme e i loro bebè e sono altrettanto efficaci nel ridurre il rischio di ricovero e morte nelle donne incinte come in quelle che non lo sono», conclude l’Ema ricordando una delle conclusioni del Prac: «La totalità dei dati conferma che i benefici di questi vaccini superano ampiamente i rischi».

Il vaccino e la gravidanza

Quanto alla gravidanza un’analisi dell’Emergency Task Force dell’Ema «ha mostrato che questi vaccini non causano complicazioni durante la gravidanza per le future mamme e i loro bebè e sono altrettanto efficaci nel ridurre il rischio di ricovero e morte nelle donne incinte come in quelle che non lo sono”. Per questo si rassicura che «la totalità dei dati conferma che i benefici di questi vaccini superano ampiamente i rischi».

Perché si parla da mesi di mestruazioni abbondanti

Nei blog femminili da tempo ci sono domande, che rimbalzano da un capo all’altro del mondo, perché certi disturbi non hanno confini, come quelli legati al ciclo. La domanda è proprio questa: il vaccino anti Covid può rendere più dolorose le mestruazioni? Ci sono poi altri problemi segnalati da molte donne, tanto da aver spinto alcune ricercatrici americane a documentarsi, in particolare sulle irregolarità nel ciclo registrate spesso dopo aver ricevuto le due dosi di vaccino. La prima è stata l’antropologa Kate Clancy, dell’Università dell’Illinois, che ha persino creato un sito con una collega per raccogliere quante più testimonianze possibili.

Ciclo mestruale più lungo di un giorno

Qualche mese fa, a gennaio, erano stati pubblicati i dati di uno studio, anch’esso americano. A condurre la ricerca sono stati gli esperti della Oregon Health & Science University, coordinati dalla professoressa di ostetricia e ginecologia Alison Edelman, che ha analizzato i cambiamenti nel ciclo mestruale di quasi 4.000 donne, tra i 18 e i 45 anni. È emerso che dopo la prima dose di vaccino la durata delle mestruazioni è stata mediamente più lunga di 0,64 giorni (circa 14 ore, quindi oltre mezza giornata), mentre dopo la seconda dose questo intervallo di tempo è leggermente cresciuto, arrivando a 0,79 giorni. La buona notizia, secondo i ricercatori, è che non è stato trovato «alcun cambiamento clinicamente significativo nella durata mestruale in associazione alla vaccinazione contro il Covid-19», come spiegato da Edelman, che considera un giorno in più non rilevante, ma soprattutto come cambiamento temporaneo e senza gravi conseguenze sulla salute delle donne.

Noi abbiamo fatto qualche domanda precisa a Daniela Galliano, ginecologa esperta in medicina della riproduzione, responsabile del centro PMA IVI di Roma.

Il vaccino può rendere più doloroso il ciclo mestruale?

«Diverse pazienti mi hanno riferito di aver avuto un ciclo più doloroso dopo aver ricevuto la somministrazione del vaccino, o un ritardo. Per ora non abbiamo dimostrazioni scientifiche certe, ma solo segnalazioni e studi in corso per analizzare i dati e indagare eventuali nessi» chiarisce l’esperta.

Perché può comparire dolore durante le mestruazioni?

«Sicuramente non si tratta di episodi preoccupanti ed è già stato dimostrato che la fertilità della donna non è a rischio. In seguito alla vaccinazione si produce un’infiammazione, la stessa che può provocare una influenza. Uno stato infiammatorio in corso potrebbe contribuire a rendere il ciclo mestruale più doloroso rispetto del solito, esattamente come avviene quando si ha la febbre» aggiunge Galliano.

Perché il ciclo può diventare irregolare?

Proprio le irregolarità sembrano essere state segnalate in numero rilevante, ma anche in questo caso c’è una spiegazione: «È vero che donne che hanno avuto infezioni gravi da Covid-19 hanno avuto irregolarità mestruali, completamente reversibili. In generale la somministrazione del vaccino stimola l’attività del sistema immunitario, che è strettamente legato agli ormoni che regolano il ciclo mestruale e ha un ruolo importante nel determinare lo spessore dell’endometrio, il rivestimento interno dell’utero. Quindi questo potrebbe spiegare possibili alterazioni. Un altro meccanismo plausibile è legato alla riduzione della concentrazione di piastrine nel sangue, effetto collaterale abbastanza frequente e ormai noto, che riduce in modo temporaneo l’efficienza del processo di coagulazione. Si potrebbero quindi determinare perdite di sangue insolitamente abbondanti, ritardi o sanguinamenti inaspettati tra un ciclo e l’altro».

Il vaccino antinfluenzale ha gli stessi effetti?

Esistono analogie tra alcuni effetti del vaccino anti Covid e quello contro l’influenza. In passato, infatti, si è rilevato come i vaccini antinfluenzali e quelli contro il virus HPV (papilloma virus) possano incidere temporaneamente sul ciclo: «Sì, anche la vaccinazione anti-influenzale e quella contro il papillomavirus umano (HPV) sono state associate ad alterazioni del ciclo mestruale. Dobbiamo pensare che le mestruazioni possono essere influenzate in diversi modi dall’attivazione immunitaria, incluso il caso di un’infezione virale. Ma si tratta in tutti i casi di cambiamenti solo temporanei e finora gli studi non hanno comunque segnalato alcun effetto nel lungo periodo. In ogni caso, è sempre bene, in caso di sanguinamenti insoliti o altre problematiche collegate al ciclo mestruale, contattare il proprio ginecologo. Non avrebbe senso, invece, rinunciare a vaccinarsi per paura di effetti collaterali lievi e di breve durata» spiega Galliano.

Quanto durano i cambiamenti del ciclo?

Va chiarito che possibili cambiamenti nel ciclo possono essere dovuti a fattori temporanei: nel caso dell’irregolarità, per esempio, «questi effetti collaterali in genere durano al massimo per 3 o 4 cicli mestruali».

Ci sono effetti sulla fertilità?

Infine, riguardo a possibili dubbi sul fatto che il vaccino anti-Covid possa incidere sulla fertilità, Galliano spiega: «Abbiamo fatto uno studio in cui si è dimostrato che l’ormone anti-mulleriano, marker di riserva ovarica, non cambia prima e dopo aver avuto il Covid. Quindi la fertilità non viene compromessa dal Covid». La ricerca, condotta tra maggio e giugno 2020 presso le Cliniche IVI in Spagna su pazienti che avevano contratto e superato il Covid-19, ha dimostrato «che l’infezione non ha influito minimamente sullo stato della riserva ovarica delle pazienti» ha confermato il Dottor Antonio Requena, Direttore Medico di IVI.

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