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Come educare un cane

Nella relazione con il proprio cane contano tantissimo le emozioni. Lo spiega qui un esperto famoso per il suo metodo fondato proprio sull’empatia

C’è chi li ha voluti perché si sentiva solo, chi perché erano diventati la scusa migliore per uscire da casa. Una cosa è certa: nelle case degli italiani ci sono sempre più cani, quasi 13 milioni secondo i dati raccolti dal ministero della Salute, cresciuti in modo esponenziale durante la pandemia, con 3,5 milioni nuove registrazioni. Ma gestire un cane non è facile come può sembrare. Lo conferma Christian Costamagna, che oggi è un educatore cinofilo di successo, ma ha iniziato la sua carriera perché non sapeva da che parte cominciare con il suo Border Collie. Nel tempo, ha affinato un metodo infallibile per farsi amici i quattrozampe e gli abbiamo chiesto alcuni consigli.

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Educare il cane: la psicologia è tutto

«Morfeo tirava al guinzaglio, non tornava al richiamo e in casa era un terremoto. Ho provato a educarlo con la forza e con la gentilezza, ma non è servito» racconta. «Poi ho seguito un corso da istruttore cinofilo basato sulla psicologia canina e ho capito una cosa che è alla base dei miei insegnamenti: non si può educare un cane senza conoscere le sue esigenze, come comunica e di quali emozioni si nutre. Mi sono messo a studiare, ho imparato tcose che non sapevo con il mio Morfeo è filato tutto liscio».

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I premi sono banditi

Per Costamagna i proprietari dovrebbero fare un corso base di etologia canina, per imparare a gestire l’emotività del loro animale e applicarla a proprio vantaggio. «Se vuoi che il cane stia tranquillo a casa anche quando non ci sei, per esempio, uscendo non devi salutarlo con lo sguardo triste, ma fargli un bel sorriso. Anche il tono della voce è importante. Occorre invece sgridarlo quando fa una marachella, ma non serve se il disastro è già successo e il cane se n’è scordato» dice l’istruttore. «Un’altra cosa da non dimenticare: quello che fai con l’animale crea delle abitudini. Non funziona comprare la sua fiducia con il cibo perché il giorno che ne sei sprovvisto non ti ascolterà più. Meglio dirgli “bravo”con il sorriso e con il cuore, così capisce che sei felice di fare quella cosa con lui».

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La fiducia è d’obbligo

Costamagna educa i cani insegnando loro solo i tre comandi che considera salvavita: “fermo”, così non si mette in pericolo quando lo lasci libero o si svincola dal guinzaglio; “lascia”, per evitare che mangi tutto quello che trova; “vieni”, che più che un comando è un invito.

«Ogni buon proprietario dev’essere un porto sicuro per il proprio animale» sottolinea l’educatore. Le sue parole d’ordine si basano su collaborazione, rispetto e fiducia. «Seguo cani e proprietari nella loro routine quotidiana» spiega. «Qualsiasi animale può imparare un certo comando al centro cinofilo e dimenticarlo due minuti dopo in un altro contesto».

La costanza è fondamentale, così come non lasciare trapelare emozioni negative. Magari all’inizio sembra difficile ma, con il mio metodo, quando conquisti la fiducia del tuo animale è per sempre» aggiunge. «I miei cinque cani hanno regole ferree, ma sono felici perché vanno a zonzo nei boschi e fanno tante esperienze con me, che ci uniscono ogni giorno di più».

Ci sono anche le videolezioni

Chi non vive vicino a Cuneo, dove Christian Costamagna lavora, può seguire il suo video corso in 180 puntate e imparare il metodo che ha affinato. Per farti un’idea di cosa di com’è sviluppato puoi vedere alcuni video gratis su empathydog.com.

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