Sara Gama calcio

Mondiali di calcio: le ragazze di Francia 2019

Dalla star norvegese Ada Hegerberg, assente per protesta, alle “reggae girls” in campo grazie al crowdfunding. Fino alle Azzurre, che tornano dopo 20 anni. Il 7 giugno parte il torneo femminile più spettacolare

Mondiale femminile di calcio 2019: cosa c’è da sapere

24 squadre, 18 città ospiti, il debutto del Var (la moviola in campo) e 56 Paesi collegati in tv. Questi i numeri dell’ottavo Mondiale femminile di calcio, che si apre e si chiude a Parigi: il 7 giugno la cerimonia inaugurale, il 7 luglio la finale. L’Italia giocherà tra Reims e Valenciennes contro Australia, Giamaica e Brasile. La copertura tv integrale è di Sky, ma le Azzurre e gli altri incontri principali saranno trasmessi anche dalla Rai.

Ada Hegerberg non parteciperà ai Mondiali

Prima di raccontare chi ci sarà, è d’obbligo soffermarsi su una grande assente. Ai Mondiali di calcio femminili, che iniziano il 7 giugno in Francia, mancherà la giocatrice più forte del Pianeta. E non perché sia infortunata o perché la sua nazionale non abbia centrato la qualificazione. Anzi. Con Ada Hegerberg in campo, la Norvegia era tra le squadre favorite per il titolo. Ma alla vigilia della partenza per Parigi la 24enne attaccante bionda ha reso noto il suo forfait con un’intervista alla Cnn: «So che è una scelta difficile, ma devo rimanere fedele a me stessa» ha detto. «Non serve a nulla giocare un Mondiale quando sai che le ragazzine che ti ammirano sognando di diventare come te non avranno mai le stesse possibilità di un calciatore uomo».

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Le favorite sono le giocatrici della Nazionale Usa

Ada ha spiegato di voler sensibilizzare il pubblico sul fatto che nello sport pochissime donne, anche tra le campionesse, riescano a guadagnare le stesse cifre dei loro colleghi maschi. Un problema sentitissimo nell’ambiente, e non a caso sollevato anche da altre campionesse. Come Alexandra Popp, capitano della Nazionale tedesca e protagonista di un video che, diventato virale, ha costretto la sua Federcalcio a equiparare l’eventuale premio vittoria a quello della rappresentativa maschile. «Magari non abbiamo le palle come voi» esclama mentre dribbla birilli e tira in porta «ma di certo sappiamo prenderle a calci quando ce le troviamo davanti».

«Non abbiamo le palle ma sappiamo calciarle»: dopo che la nazionale femminile tedesca ha realizzato un video virale con queste parole, la Federcalcio ha promesso loro un premio-vittoria pari a quello maschile

Alexandra Popp ha ragione: questi Mondiali promettono di essere i più spettacolari di sempre, e il seguito assicurato dalla copertura tv e da altre iniziative (sarà il primo torneo femminile a caratterizzare un album di figurine Panini) non potrà che fare crescere il movimento ovunque. Dove le praticanti donne sono più degli uomini, del resto, i risultati già si vedono: gli Stati Uniti, con una squadra interamente composta di ragazze arrivate dai college teams, sono i campioni uscenti e i favoriti di questa edizione. Le icone della squadra sono Alex Morgan, la prima calciatrice a conquistare la copertina di Time, e Hope Solo, considerata considerata il miglior portiere donna della storia.

Zuma Mondadori
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La Nazionale giamaicana, al suo debutto in un Mondiale

Getty Images
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Sara Gama, capitano della Juventus e della Nazionale italiana

Jonathan Daniel/Getty Images
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La star francese, Marie-Antoinette Kakoto, è stata lasciata a casa

Anche l’Italia, che torna ai Mondiali dopo 20 anni, ha fatto enormi passi avanti dopo che la Federcalcio ha promosso l’affiliazione delle squadre femminili a quelle maschili, con lo sbarco in serie A delle varie Juventus, Milan, Fiorentina e Roma e la conseguente attrazione di interesse e sponsor. Resta ancora molto da fare e la qualificazione (obiettivo peraltro mancato nel 2018 dagli strapagati colleghi uomini) è considerata solo una tappa di questo percorso di maturazione. Anche se nessuno si aspetta risultati eclatanti, le Azzurre vantano già un primato: sono l’unica squadra tra le 24 finaliste ad avere affrontato le qualificazioni con un coach donna, l’ex difensore Milena Bertolini.

L’altra collega a sedere su una panchina, infatti, è Corinne Diacre che allena le padrone di casa (qualificate di diritto). A lei la stampa non perdona di aver lasciato a casa, per contrasti personali, la star del calcio francese Marie-Antoinette Kakoto. Nel suo girone l’Italia se la vedrà con Brasile e Australia, che schierano la giocatrice più anziana (Helen Formiga, 41 anni) e quella più giovane (Mary Fowler, 16) del torneo. Occhi puntati, infine, anche sull’Olanda di Vivianne Miedema, che quest’anno ha segnato 22 gol con la maglia dell’Arsenal e su Instagram, dove è seguitissima, offre consigli di fitness e alimentazione alle colleghe giovani.

Infine l’esordio più interessante del Mondiale: quello della Giamaica. Le “reggae girls” sono sbarcate in Francia grazie a uno sponsor eccellente: Cedella Marley, figlia del grande Bob. Oggi Cedella vive in Florida ed è un’appassionata di calcio: quando ha saputo che la federazione non aveva i soldi per spedire la Nazionale femminile in Francia, ha organizzato un crowdfunding per loro. E ha regalato alla squadra una canzone di Bob come inno.

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